Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione CCLXXXI", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.5\281 (1729), S. NaN-174, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4851 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

Lezione cclxxi.

A‘ Maritati mal soddisfatti.

Zitat/Motto► Fuit hac sapientia quondam,
Publica privatis secernere, sacra profanis:
Concubitu prohibere vago, dare jura maritis.

Hor. A. P. v. 396. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► Vi è una infinità di mariti, che mi scrivono, lagnandosi contra la vanità, contro l’alteriggia, e contro il cattivo umore delle loro mogli. Io non sò come vada, ma parmi di ricavare dalle loro Lettere, ch’eglino stessi sono la cagione de’ loro disturbi. Nè ho mai veduto matrimonio infelice, che il marito non abbi contribuito a renderlo tale, sia per mancanza di prudenza, ò di contegno. È cosa certa, che noi facciamo l’amore d’ordinario con termini, e con sentimenti tanto lontani dalla natura, che sono in parte tragici, ed in parte Romanzeschi. Da questo [168] nasce, che s’immaginiammo di gustare nel matrimonio que’ piaceri, che non vi si ritrovano, che si riguarda la Persona amata come una sorgente perenne di felicità, e di gioja, che non si crede soggetta alle rivoluzioni, alle infermità, alle impazienze, alle noje, ed agli altri difetti; e che le debolezze attaccate alla natura, formano sovente tutta la sua colpa.

In tutti gli stati della vita, particolarmente nelle cose domestiche, e nel matrimonio, bisogna essere disposti a compiacersi di tutto, ed a contentarsi di ciò, che vi si ritrova. Per acquistare questa disposizione, basta considerare le cose nel loro giusto punto di prospettiva, tali quali la natura le ha formate, non tali quali si vorrebbono dalla nostra Immaginazione, ò dalla nostra Cupidigia. Chi dunque piglia una Giovane, colla sola speranza di godere per ogni giorno nuove dolcezze, si ritruova molto lontano dal suo conto. La Passione appena è soddisfatta, che si rallenta: non iscuopre più nella sua Sposa que’ vezzi, e quel merito, che vi comparivano da principio: cade in indifferenza, in disgusto, in fastidio, ed anche in disperazione; ma chi unisce la Ragione alla Passione, e rimira l’oggetto amato, come esposto a tutte le calamità della natura umana; tanto nel [169] corpo, quanto nell’anima, e come capace di attraergli nuove premure, procurandogli nuove lezioni; questi dico non puole, che accomodarsi allo stato, ed alle circostanze, dove si trova. È proprio a diventare Padre, Amico, Avvocato, ò Tutore di quelli, che non sono per anco al mondo, ed è sensibile a tutti i doveri, che risultano dal matrimonio. Questi puole aver pieta de’ Figliuoli, che gridano, senza sgridarli; e quando si sente correre sopra la sua Camera, è più soddisfatto della loro allegrezza, di quello sia disturbato dal loro strepito. Ebene 3► Exemplum► Mi disse il Sig. Giustiniano, che occupato nel suo Gabinetto a sviluppare qualche affare de’ più spinosi, crede si raddoppi la sua attenzione, quando sente i suoi Figliuoli, per l’amore de’ quali non isparagna fatica, saltare, e divertirsi nella stanza vicina. ◀Exemplum ◀Ebene 3 Ebene 3► Exemplum► Dall’altra parte il Sig. Pimpano non sa mettersi la Perucca, nè aggiustare la sua Croatta dinanzi allo specchio, a cagione del rumore di quelle maledette Ballie, e di que’ piaggiosi Fanciulli, e sovente prorompe in qualche Ironia circa i piaceri del matrimonio. Monta in Carozza, e se ne fugge a qualche Bottega di ridotto, per non sentire quel nojoso baccano. ◀Exemplum ◀Ebene 3

A misura, che il marito ha il cuore disposto, tutte le circostanze della vita [170] gli cagionano, ò aflizione ò piacere. Quando il suo amore è ben collocato, ed è sostenuto da’ giusti riguardi al dovere, all’onore, ed all’amicizia, che si essigono dal proprio stato, non vi sono nè favori nè disgrazie della Fortuna, che non gli apportino qualche piacere, sconosciuto a chi non e ammogliato.

Chi ama la sua Sposa, ed i suoi Figliuoli; e cerca di fare il migliore uso, che puole, della propria tenerezza, gusta del piacere anche nelle più indifferenti occasioni. La dove chi non ha rinunziato alle maniere del mondo, ne alle false Gallanterie della Città, riesce fastidioso, e si dispetta alla vista di tutto ciò, che l’attornia. Nell’uno, e nell’altro di questi due Casi, non si puole fare la più sciocca parte dell’trattenersico’ suoi Amici sopra le dolcezze, o sopra gl’imbarazzi della propria Famiglia. Ebene 3► Exemplum► Jeri stesso senza cercare più da lontano un tenero Sposo, mi pregò di portarmi seco a pranzo. Al nostro arrivo sua moglie, ci raccontò, che il loro Fantollino, all’udire la Campana del mezzo giorno, avea detto, che il Papà sarebbe venuto presto a desinare mentre il Padre rapito, lo tenea frà le braccia, e lo bacciava, la madre mi disse, che non avea, per anco quattro anni compiuti. Indi contendeano sopra il tenerlo in braccio; me lo presentarono [171] di nuovo, ne lasciarono di ripettere la sua osservazione sopra le ore del giorno. M’accorsi dalle loro occhiate, che bramavano udire qualche cosa da me, nel proposito, onde rivolto al Padre gli dissi, che la osservazione del suo figliuolino era una certa prova, sarebbe al suo tempo un grande Storico, e un famoso Cronologista. Benche, nè l’uno, nè l’altra fossero Bestie, ricevettero il mio complimento, con tutta la possibile riconoscenza fui ben trattato a pranzo, e mi parlarono sopra molti altri detti notabili del loro presunto Erede, i quali non sarebbono gran cosa piacciuti ad un altro meno assuefatto alle riflessioni morali. ◀Exemplum ◀Ebene 3 Che che ne sia, non potei, che ammirare la felicità di quelli, ai quali ogni minima bagatella suggerisce grandi speranze, allegrezza, e trionfi. Da un altra [sic] parte, ho conosciuto un Sciocco di cattivo naturale, la di cui grassezza formava tutto il suo merito, per non avere egli questa felice disposizione trattava tutti di sua Famiglia da Semplici, ed Innocenti, perche raccontavano cose, le quali erano veramente sopra la di cui capacità.

Con tutto ciò, bisogna confessare vi sono mogli di sì cattivo umore, che fà di mestieri essere muniti d’una straordinaria pazienza, e d’una singolare Filosofia, per vivere con esso loro. Quan-[172]do queste incontrano mariti di Spirito violento, che non hanno, nè sapere, nè moderazione, vanno a rischio d’essere, sovente battute. Ma uno de’nostri famosi Giurisconsulti crede, che questo Rimedio non debba impiegarsi, che ne’ cosi estremi, per valermi de’ suoi propri termini.

Ora, già che si dee ricavare qualche uso morale da tutte le sorti di afflizioni, consiglierei quelli, a quali è toccata una moglie Brontolona, e fastidiosa, di formarsi alla virtù, coll’esercizio della Pazienza. Ebene 3► Exemplum► Socrate, che a pasere di tutto il mondo, è il capo della etta intitolata de’ Beccati dalla gallina, riconoscea di dovere, gran parte, della sua virtù all’esercizio, che giornalmente avea dalla moglie. Si puole raccogliere dalle buone Lezioni e dalle saggie Risposte date a quelli, che aveano minore fortezza d’animo sù questo punto. Allorche un Amico sdegnato, per la indegna maniera, con cui sua moglie lo trattava, gli dimandò, come un uomo si mansueto, qual’egli era, potesse vivere, con una Creatura si violente? Gli rispose. Quelli, che imparano a tenersi fermi a Cavallo si accostumano a montare de’ più furiosi; e dopo non temono d’essere gettati, quando ne montano de’ meno restj, Ha detto più d’una volta, or all’uno, or all’al-[173]tro, che gli parlava sopra lo stesso motivo: Mio caro Amico, voi siete obbligato à Xantippa, che io tolleri si bene i vostri trasporti nelle Dispute. Dicea pure in simile occasione. La mia Gallina Chiocca molto, ma mi conduce de’ pulcini. Chi alloggia nelle contrade di grande passaggio, non viene disturbato dal rumore delle Carette. ◀Exemplum ◀Ebene 3 Vorrei, s’è possibile, che un uomo di bon senno si contentasse di quella gli è toccata, quando anche fosse una schiamazzosa, se non puole renderla migliore. Puole diventare migliore egli stesso.

Metatextualität► Ma in vece di proseguire il mio disegno, ed estendermi sopra le dolcezze, ed attrattive dell’amore coniugale, mi applico a riferire de’ fatti, che ridondano in suo pregiudizio. ◀Metatextualität Che che ne sia, io sono molto persuaso, che tutto ciò si ritrova di gradevole nella vita umana, rimane stagionato dà nuovo rilievo nello stato del matrimonio. Chi ama la sua Famiglia, ed ha qualche motivo di allegrezza, non puole che raddopiarsegli allorche dice fra se stesso: quale contento non nè avranno mia moglie, ed i miei figli? Da un'altra parte, s’egli rimane esposto a qualche imbarazzo, ò a qualche periglio, puole consolarsene sul ristesso, che sua moglie, ed i suoi figliuoli ne sono al coperto. Vi è qualche cosa in questo stato, che accresce i piaceri, perche altri ne hanno parte; e [174] dissipa le afflizioni perche altri ne sono essenti. Tutti quelli, che sono maritati, senza gustare questa amorosa dolcezza, vivono in molle, ed insipida indolenza; ò pure si veggono obbligati, ad ogn’ora a parole acerbe, a sanguinolenti rimproveri, ed à velenose querele. In somma lo stato del matrimonio, ò accompagnato, ò privo della tenerezza mutua, che gli conviene, è il più essato emblema del Paradiso, ò dell’Inferno, che possiamo ammettere in questa vita. ◀Ebene 2 ◀Ebene 1