Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione CCLXVIII", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.5\268 (1729), S. NaN-95, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4838 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

Lezione cclxviii.

A‘ Novellisti segreti, ed agli Autori ignoranti.

Zitat/Motto► Atqui vultus erat multa, & praclara minantis.

Hor. L. 2. Sat. 3. 9. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► Metatextualität► La seguente Lettera, della quale oggi regalerò il Pubblico, viene dalla stessa penna, che ha scritta l’altra, da poco inserita in una mia Lezione, dove l’Autore propone di pubblicare una Gazetta, che racchiuderà tutte le novelle del vicinato di questa grande Città. ◀Metatextualität

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Mio Signore.

Il favorevole accoglimento, che avete fatto alla mia ultima Lettera, in cui ho abbozzato il mio nuovo progetto d’una Gazetta, m’incoraggisce per communicarvene due, ò tre altri della medesima specie.

Ho più volte pensato, che una Gazetta piena di sordi rumori, scritta in ogni giorno di Posta, e mandata per tutta l’Italia, come si fà delle ordinarie, [91] potrebbe essere tanto ben ricevuta dal Pubblico, quanto vantaggiosa all’Autore. Per sordi rumori intendo quelle novelle, che si spacciano, come segreti, e che apportano doppia soddisfazione a chi le riceve, riguardando la vita occulta de’ Particolari, ed essendo sempre mischiate di qualche scandalosa dissolutezza. Questi due ingredienti raccomandano, in maniera straordinaria, un punto all’orecchio delle Persone curiose. La infermità de’ Grandi, che occupano i primi Posti; le visite date, ò ricevute frà Cane, e Lupo. Gli amori, e matrimonj clandestini, ò di coscienza. Le Galanterie segrete; le perdite in giuoco; i Raggiri per i pubblici impieghi, col loro buono, ò cattivo successo, sono le materie, sopra le quali voglio affaticare. Tengo alla mano due Persone, che mi debbono somministrare tutti li sordi rumori, che ho risoluto di communicare a miei corrispondenti; ciascheduna rappresenta la propria specie. L’una di queste Persone, è il Sig. Ficano, di Famiglia antica. L’altra è la Signora Brovina Dama Vecchia, che ha una Tribù numerosa di Figlie nella Città.

Il Sig. Ficano tiene il suo posto in tutte le Specierie, ed in tutte le altra [sic] Botteghe, e luoghi, dove si adunano i novellisti. Se vi abbattete solo [92] con esso lui in una grande stanza, vi ritira in un angolo della medesima, e vi parla all’orecchio. L’ho veduto assiso, con sette, ò otto Persone, a lui del tutto ignote, e doppo [sic] aver’egli rimirato da tutte le parti se vi era alcuno, che potesse udirlo, communicare loro a voce bassa, la morte di certo Signore in Campagna, che forse in quel momento si divertiva alla caccia de’ Lepri. Se quando entrate in un Ridotto, vi osservate un Circolo di Teste, che si piegano verso il mezzo d’un Tavolino, molto vicine l’una all’altra, vi è da scommettere, dieci contro uno, che trà quelli vi è il Sig. Ficano. Gli è accaduto, una volta, d’avere pubblicato un rumore sordo, la mattina in un luogo, a mezzodì in un altro, e la sera in un terzo. Quando ha lasciato un segreto, nell’accennata maniera, ebbi alle volte il piacere, di udire molte Persone replicarlo in seconda mano, all’orecchio le une delle altre, e farsene eglino stessi gli Autori. Ciò che più anima a divulgare questi sordi rumori all’orecchio, è per il più desiderio, che ciascheduno ha di comparire uomo di raggiro, che pratica Persone di considerazione più di quello altri s’immagina.

Dopo avervi dato il carattere del Sig. Ficano è cosa giusta il venire alla [93] Vecchia Brovina, la virtuosa Donna, che dee communicarmi, tutto ciò, che accade di particolare alla Toletta, con tutti i Segreti, e tutte le politiche del bel Sesso. Sappiate dunque, che il picciolo mormorio di questa Dama è di una influenza sì maligna, che bruggia come certo vento di Levante, ed innaridisce tutta la Riputazione dove soffia. Ella ha un singolare talento, nel trattare matrimonj clandestini; e nel passato Inverno ha maritate almeno cinque Dame di qualità co ‘ Stassieri. Il di lei soffio puole rendere incinta una Giovane virtuosa, ed innocente; e cuoprire un Giovine robusto, e sano di mali, che si vergognerebbe menzonare. Puole cambiare una visita innocente in colpevole tresca, ed un saluto civile in disonesto appuntamento. Ella puole impoverire il Ricco, e degradare il Nobile. Puole in somma, persuadervi, che i tali sono Furbacci, ò Sciocchi, gelosi, ò di cattivo umore, e se la occasione il porta, richiamare i falli de’ loro Bisavoli, ed attaccare la memoria di quelli, che sono già da cent’anni dentro il Sepolcro. Con tali soccorsi non dubito di poter formare una galantissima Gazetta. Se approvate il mio disegno, principierò a divulgare nella prima Posta, i miei sordi rumori; e mi lusingo, che tutti li miei avvento-[94]ri, me ne ringrazieranno, mentre ciaschedun’ Punto farà una parola detta all’orecchio, che loro confiderà un segreto.

Ma questo non è il solo Progetto, che mi gira per la Testa; ne tengo un altro, il quale riguarda la pubblicazione d’una Tossitura, che settometto al vostro giudizio. Voi sapete, mio Signore, che vi sono diversi Autori, in Francia, in Olanda, come pure in Italia, i quali pubblicano, tutti li Mesi, ciò che intitolano: Storia delle opere de’ Sapienti; ò Giornale de’ Letterati, in cui ci danno un’estratto de’ Libri, che compariscono alla luce in molti luoghi di Europa. Per me, avrei disegno di pubblicare tutti i Mesi, una Storia delle opere degli Ignoranti. Diverse composizioni moderne, molte delle quali fanno bellissima figura nella Repubblica degli uomini senza Lettere, m’incoraggiscono à questa impresa. Forse passerò in revista, dentro questo Libretto, una infinità di composizioni comparse ne’ giornali, che non meritavano d’essere ammesse frà le opere ornate di sì bel titolo. Potrò anche esaminarvi certi Scritti, che di tempo in tempo, si veggono sotto il nome di que’ moderni, che si complimentano a vicenda nelle pubbliche Adunanze, e si danno il titolo di Sapienti. Mi som-[95]ministreranno, eziandio grande varietà di soggetti gli Edittori, i Commentatori, i Traduttori, e tali altri, che sovvente non hanno discernimento veruno. Non mi estenderò d’avvantaggio sù questo Punto; ma se credete, che ne possa venire a termine, mi vi applicherò, con tutta l’attenzione, e con tutto l’ardore, che un opera sì utile richiede. Sono & c. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3 ◀Ebene 2 ◀Ebene 1