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Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione CCCXXXIX", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.6\339 (1730), S. geonameID-222, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4767 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

Lezione cccxxxix.

A medesimi Dilettanti della Campagna.

Zitat/Motto► Hìc gelidi fontes hìc mollia prata, Lycoti:
Hìc nemus, hic ipse tecum consumerer avo.

Virg. Ecle. X. 42. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► Ebene 3► Utopie► Hilpa era una delle 150 Figlie di Ziiiah, della razza di Cohu, che certi sapienti pigliano per Caino. Era di sì grande bellezza, che dalla sua più tenera età, quando non aveva, che settant’anni, ebbe molti pretendenti, che la corteggiavano. Frà questi si ritrovarono due Fratelli Harrath, e Shaium, il primo de’ quali possiedeva quel bello, e fertile Paese, che stà al pie del monte Tirzah, nelle parti meridionali della [geonameID] . Shaium (che in linguaggio Chinese significa Piantato-[216]re) aveva per sua porzione tutte le Colline del vicinato, e quella longa sequella di montagne, che tutte assieme, portano il nome di Tirzah Harpath era di animo feroce, ed altiero; La dove Shalum era di umore sociabile, e dolce caro a Dio, e agli uomini.

Aggiongono i storici, che tra le Donne, che vivevano avanti al Diluvio, non ven’ erano alcune, che amassero tanto le ricchezze, quanto le Figlie di Cohu; e per questo la bella Hilpa preferì Harpath, a Shaium, perche il numeroso Gregge di quello copriva tutta la Campagna, ch’ era irrigata dalle Fontane, che in abbondana scorrevano dal monte Tirzah.

Harpath ebbe sì pronto, sì felice successo ne’ suoi amori, che sposò Hilpa prima che giugnesse alla età di cent’anni, ma col suo insolente umore, si bessò crudelmente del Fratello, perche aveva aspirato a quella Beltà benche non [217] avesse di sua porzione, se non una catena di semplici montagne Shalum rimase sì oltraggiato da’ suoi pungenti Scherni, che lo maledì nell’ amarezza del suo cuore, e desiderò, che una delle sue montagne gli cadesse sopra il capo, se passava alla portata della sua ombra

Da quel tempo Harpath, non ardiva più di escire dalle sue Valli, ma questo non impedì, che non avesse un prematuro fine, avvegnache, in età di 250. anni, volendo attraversare un fiume a nuoto, vi si annegò. Questo fiume si chiama anche oggi col suo nome; e di più esce da una di quelle montagne, che Shalum aveva desiderato, si distacasse per opprimere suo fratello.

Hilpa nel 160. anno di sua età ne aveva che 50. Figliuoli, quando perdette suo marito. Molti Cavallieri Giovani intrapresero di servirla, ma quello, che pareva più in istato di ottenerla era il suo primo Amante Shalum, che si pose di nuovo a corteggiarla, dieci anni in [218] circa dopo la morte di Harpat, perche, in que’ temi, non si credeva conveniente ad una Vedova il ricevere, prima uomo alcuno.

Shalum immerso in una profonda malinconia, per lo cattivo successo de’ suoi amori, risolvette di togliere tutto ciò, che si diceva esserne stato l’ostacolo; e subito dopo il matrimonio di suo Fratello con Hilpa, si pose a piantare degli Alberi sopra tutte le Colline, che gli erano toccate nella divisone. Conosceva la natura d’ ogni terreno, ed a che fosse proprio. Si crede pure, che per via d’ una tradizione, venuta dal primo uomo, ereditasse molti segreti circa tale Arte. La sua industria non rissultò meno a suo vantaggio, che a suo divertimento. Le sue montagne furono, in pochi anni, coperte di teneri Alberi, che poscia doventarono Foreste, e Boschi frammischiati di piani, di Camminate, e di Giardini; di maniera che tutto quel Paese, il quale, [219] una volta, non era, che un Deserto, si rassomiliava ad un Paradiso terrestre. La deliia di quel Luogo, unita al buon naturale di Shalum, che passava per un uomo di più dolci, e di più faggi, in que’ tempi, vi attirarono quantità di genti, che si applicavano a cavare Pozzi, Fosse, e Tronchi d’ Alberi, per condurre le acque in tutti i luoghi di quella vasta Piantata.

Il soggiorno di Shalum compariva sempre ogni anno più grazioso agli occhi di Hilpa, che al termine di settant’anni, rimase allettata nel vedere, l’effetto, che da lontano producevano quelle montagne allora corperte da una infinità di Alberi, e di folte Boscaglie, che rillevavano la magnificenza di quel luogo, e ne formavano la più vaga prospettiva, si potesse contemplare.

Gli storici Chinesi apportano una Lettera che Shalum scrisse ad Hilpa, quando si ritrovava nell’ [220] undecimo anno della sua vedovanza, di cui ne darò quì la traduzione, con tutta la nobile simplicità, ed in riguardo a’ sentimenti, ed in riguardo alle maniere, che comparisce nell’ Originale.

Ebene 4► Brief/Leserbrief► Shalum Padrone del monte Tirzah

Ad Hilpa Padrona delle Valli.

Nel 788. anno della Creazione.

“Che non ho io patito, o vaga Figlia di Tileah, da che tu volesti darti in matrimonio al mio Rivale! Mi annojai di vedere la luce del Sole, e da quel tempo, mi sono affaticato nel cuoprirmi all’ ombra de’ Boschi, e delle Foreste. Sono settant’ anni, che piango la tua perdita sul monte Zirzah, e che procuro dissipare la mia afflizione tra una infinità di Boscaglie, da me stesso piantate. [221] “La mia abbitazione è al presente, come il giardino di Dio; il tutto vi è pieno di Alberi fruttiferi, di Fiori, e di Fontane. Le mie colline sono profumate da un capo all’ altro per accoglierti. Saliti dunque mia diletta, e vieni, a meco popolare questa parte del nuovo mondo d’ una bella razza de’ mortali, cresciamo, e moltiplichiamo fra queste gradite Boscaglie, e riempiamo la terra di Figli, e di Figlie. Arricordati Figlia di Tileah, che la vita dell’uomo non è che di mille anni, e che la Bellezza non dura, che pochi secoli. Ella fiorisce, come una quercia, o come un Cedro del monte Tirzah, che non sussisterà più al termine di trè, o quattro cento anni, e di cui la Posterità non ne avrà idea veruna, quando non trammandi qualche germoglio dalla sua radice. Pensaci seriamente, e non ti scor-[222]dare del tuo vicino, che abbita le colline. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 4 ◀Utopie ◀Ebene 3

Metatextualität► La sequella di questo racconto Chinese, e la risposta di questa Lettera, per quanto credo, il solo dolce Biglietto di quelli, che ci rimangono scritti prima del Diluvio, serviranno di materia alla seguente Lezione. ◀Metatextualität ◀Ebene 2 ◀Ebene 1