Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione CCCXV", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.6\315 (1730), S. 17-25, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4744 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

Lezione cccxv.

Agli stessi suoi Leggitori sopra la precedente Lezione.

Zitat/Motto► Nec lufisse pudet, sed non incidere ludum.

Hor. L. I. ep. XIV. 36. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► Il Piano, che ho pubblicato, per la elezione de’ nuovi membri, nella nuova mia Società, mi ha attratte varie Lettere da tutte le parti. Un cert’ uomo da Progetti, mi scrive, che la Fonzione dello scioglimento di mio lingua chiamerà una gran folla di spettatori, e perciò mi propone di celebrarlo in aperto, e spazioso campo, acciò tutti vi possano stare a loro bell’ agio. Vuole, in otre, carricarsi, egli stesso, di tutta la spesa, purche abbi la permissione d’innalzarvi de’ Palchi, e delle Gallerie, per ogni parte, e di affittarne i posti. Un Librajo umilmente mi supplica, aceiò lo scelga per istampare il Di-[18]scorso, che pronuncierò in tale augusta Adunanza. Mi viene pure scritto da tutte le parti, esservi grandi brogli in molte Società, per la elezione d’ una Persona propria, a meco spedire gli affari spinosi, che si presenteranno al nostro Foro. Trè di queste Società sono già procedute all’ Elezione, ma una si è divisa, ed ha nominati due membri, in vece di uno. Se vedessi, che li miei Nemici pigliassero avvantaggio dal mio silenzio per assalirmi, ò se qualche altro accidente l’esiggesse, già che le Elezioni si ritrovano tanto avvanzate, potremmo adunarci prima del giorno prefisso. O se le cose proseguissero, a misura de’ miei desiderj, forse rimetterò l’adunanza ad altro tempo; ma, a qualsivoglia partito io mi appigli, non lascierò di avvisarne il Pubblico.

In tanto sono sensibilissimo all’interesse, che mostra di pigliarsi questa Città sopra il dissegno, che ho formato di abbandonare quest’ Opra. Non è poca soddisfazione per me, il vedere, che a tale nuova si sono, [19] dirò così, pigliate le armi, in alcuni Paesi, anche lontani, da’ quali ho ricevuto diverse Lettere, che contengono, sopra di ciò, gravi lamenti. Ne ho ricevuta, frà le altre, una data in B., che assai mi piace. L’Autore vi paragona l’uffizio, da me fin ora esercitato in questi Paesi, alla cultura d’un vasto Giardino, Ebene 3► Brief/Leserbrief► “Non basta, dice, sarchiare una volta, da per tutto, e poscia abbandonare la impresa, bisogna coltivare ogni giorno, altramente la Terra, da principio sarchiata, farà ben presto coperta di erbe cattive.” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3 Un altro mi rapresenta, che vi sono diversi eccessi in materia di pullulare, che non lascieranno come crede, di comparire, in tutta la loro estesi, subito che non farò veduto colla verga in mano, Ebene 3► Brief/Leserbrief► “Non vi è dubbio, proseguisce, che le conciature delle Dame non gettino nuove teghe, subito, che sapranno di non essere più sotto i rifflessi del Filosofo alla Moda; ho già veduti certi Capelli sotto il braccio d’alcuni Forastieri di sì [20] vasta circonferenza, che vi è da temere, le nostre contrade non si oscurino un Mese, ò due dopo, che avrete lasciata la penna.” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3 Ma di tutte queste Lettere, non ve n’è alcuna, la quale mi paja sì bene formata, come la seguente. Ella tanto più mi consola, in quanto mi viene scritta da alcuni Membri d’ un Corpo Illustre, che onorerò in tutta la mia vita, e che ha (non posso dirlo senza una segreta vanità) favorevolissimamente, accolte le mie speculazioni. E cosa ordinaria de’, Poeti, che pubblicano le loro Opere, il porvi alla testa de’versi fatti a loro onore; non già perche ambiscano vedervi i loro Elogj, ma perche non vengano a perdersi quelle ingegnose composizioni de’ loro Amici: Metatextualität► Io debbo servirmi della stessa appologia per la pubblicazione della infrascritta Lettera, nella quale ho lasciato tutto l’incenso, che vi è profuso, a larga mano, verso di me, con troppa bontà; benche possano i miei corrispondenti attestare, che in altre occasioni, ho quasi sempre [21] scancellati tutti i vantaggiosi periodi delle Lettere, da loro scrittemi: Eccola dunque tale quale l’ho ricevuta. ◀Metatextualität

Da D.25. Nov. 17..

Signor Filosofo.

Malgrado la vostra invincibile taciturnità, avete ritrovato il segreto d’essere d’una più graziosa Società di tutto il Mondo. La specie di Conversazione, che sostenete colla Città, ha sempre la fortuna di piacere a quelli, che hanno dell’aggio, e del gusto, e di non annojare mai quelli, che sono negl’imbarazzi, e nel tumulto. Voi non dimandate mai udienza, se non a proposito, ed in que’ felici momenti, che Orazio chiama, dextro temore. Avete pure il talent di osservare la Regola di Politica, che il medesimo Autore dava a suoi amici, quando gl’incarricava di presentare le sue Opere ad’ Augusto. Non lo fate, se non si ritruova in perfetta sanità, se non è di buon’ umore, e se non [22] dimanda egli stesso di vederle. Ebene 3► Zitat/Motto► Si validus, si latus erit; si denique poscet. ◀Zitat/Motto ◀Ebene 3

Voi non incomminciate mai a parlare, se non quando si brama d’udirvi. Ne vi è alcuno, che mostri noja fino che voi più non parlate. Ma io mi lascio insensibilmente strascinare a rifflessioni, che non tendono al mio principale intento. Volevo avvisarvi, che vi sono alcuni sinceri ammiratori delle vostre inimitabili Lezioni, che potrebbono indrizzarvi il medesimo saluto, che s’impiegava co’Principi Orientali: ò Illustre Filosofo possiate voi vivere eternamente: volevo dissi avvertirvi, che questi ammiratori temono, che l’Ecclissi de’ vostri migliori Amici, ne presagisca il vostro. Non ritroviamo, per verità giusto motivo di lagnarsi della maniera, con cui avete fatto disparire quell’ingegnosissimo Corpo; con tutto ciò, abbiamo rissentito un vivo dolore, temendo perdere un trattenimento sì utile, e sì esquisito. Non possiamo pure rifflettere, senza inquietezza, sopra ciò, che puole sep-[23]pelire il nostro Ridoto, e sospenderlo quasi nell’aria, trà le nostre labra, ed il destro orecchio: non avremo più che le miserabili nuove delle Gazette. così abbiamo rissoluto di non cogedarvi sì presto. Ma, già che la stagione delle Ciregie, per valermi di questa metafora, che voi avete, qualche volta, posta in uso, tende verso il fine, e la Piazza n’è piena, ne seccheremo in buona quantità, per insaporirci, con questo delizioso frutto, più longo tempo, che ci farà possibile. è vero, che seche, non hanno il gusto delle fresche, con tutto ciò, pungono graziosamente il palato; e sono migliori per un Deserto d’ogn’altro frutto di sua stagione. Palerò chiaro, e con semplice frase: abbiamo, frà molti di noi, incomminciato a rileggere le vostre Opere, e vi destiniamo due sere per ogni settimana. Prima di separarci, beviamo sempre alla vostra salute, e vi ringraziamo, in termini generali, del profitto, che ci risulta da questa seconda lettura. Crediamo pure, che questo [24] stabbilimento sia più utile di ciascun’ altra delle vostre Società, senza né meno eccettuarne quella de’ Brutti. Abbiamo un manifesto vantaggio sopra i membri di questa famosa Combricola, circa la vostra conversazione. Almeno, benche eglino si possano vantare di godere, qualche volta, la vostra corporale presenza, non potrebbero mai strapparvi una sola parola di bocca. La dove, con noi siete il contraposto di ciò avrebbe voluto Phedria, che la sua Innamorata fosse in compagnia del suo Rivale, cioè, che voi malgrado la vostra assenza siete presente. Vi obblighiamo a parlare tanto, e poco, come ci piace; e sappiate, che la vostra lingua non è quasi mai in riposo, per tutta la sera. Mi lusingo, che getterete una favorevole occhiata sopra una Società, che dee la sua origine alla emulazione, con cui i suoi membri disputano, che avrà maggiore stima delle vostre belle Lezioni, senza pregiudizio di quella verso la vostra Persona. Ardisco pure assicurarvi, che non ritrovarete, [25] in veruna parte, quattro ammiratori, ne’ più sinceri, ne’ più divoti de’ vostri umilissimi Servidori. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3 ◀Ebene 2 ◀Ebene 1