Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione CCCLVII", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.7\357 (1730), S. 17-25, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4323 [aufgerufen am: ].


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Lezione CCCLVII.

Alle Giovani da marito.

Zitat/Motto► Exuerint silvestrem animum: cultuque frequenti,
In qualcunque voces artes, haud tarda sequentur.
Virg. Geor. L. 11. 51. ◀Zitat/Motto

Ebene 2►Metatextualität► DOpo avere letta la seguente Lettera, e veduto, che gira sul punto d’Amore, l’ho consegnata ad un bravo Legista, che ho rattenuto al mio serviggio, acciò s’affatichi sopra le speculazioni di questa natura, e me l’ha consegnata colle riflessioni, delle quali divertirò oggi il Pubblico. ◀Metatextualität

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Signor Filosofo.

Avendo inteso, che rattenete presso di voi una utilissima Persona, che si qualifica da Leggista in fatti d’Amore, ricorro a voi, nel [18] crudele imbroglio, in cui mi ritrovo, e per cui mi lambico da molti mesi il cervello. Tengo due Amanti miei umilissimi servidori, uno lo miro con molta indifferenza, benche senza avversione per lui; l’altro mi sta molto a cuore. Il primo passa come uomo di senno, ed è di quelli, a quali il vostro sesso accorda ogni stima. L’altro, che ha la fortuna di piacermi, viene considerato dagli uomini quale Fatuo; per altro è favorito dalle Dame. Se io sposo l’uomo di merito, così lo chiamano, obbligherò i miei Parenti, e starò meglio, per quello riguardi i beni di fortuna; ma col mio caro Galante, mi lusingo d’essere felice, benche senza contradote alcuna. Vorrei dunque dimandarvi, se debbo acconsentire di passare la mia vita, con uno, a cui on posso niente oppore, o con quello contro del quale si fanno delle obbiezioni, che mi pajono frivole. Io sono disposta a seguire il parere del vostro Leggista, e ardi-[19]sco sperare, che in affare, tanto serio, come quello del matrimonio, non vorrà impegnarmi, contro la mia inclinazione. Sono &c.

F. Leggera.

„P. S. Mi scordavo dirvi, che il mio bel Patrocinio è il più compiacevole Uomo del Mondo, e che è sempre del mio parere; la dove l’altro s’immagina d’avere spirito pari al mio; mai accarezza il mio cagnolino, ed ha eziandio la insolenza di contradirmi, quando crede, che io abbi torto. Ha sostenuto, non è una mezz’ora in mia presenza, che una mosca sul viso è segno infallibile d’un bollo. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Metatextualität► Persuaso, che sia mio dovere l’attenermi piu tosto al sentimento de’Parenti, che a quello della Figlia, voglio quì presentare alla mia bella corrispondente alcune riflessioni, che possono disporla a seguire la volontà di quelli, a quali dee ubbidire; ◀Metatextualität e convincerla, allo stesso [20] tempo non essere impossibile, ch’ella non abbi un giorno dell’amore per quello da lei fin quì rimirato con indifferenza. O per servirmi d’ un’antica massima ricevuta nelle Famiglie, che se è maritata prima, l’amore verrà dopo.

La sola obbiezione da lei insinuata, contro l’onesto Gentiluomo, che le si propone, è il mancamento di compiacenza, benche se le ne mostrasse un poco, parmi vorrebbe pagarlo di corrispondenza. Concludo da questo, che malgrado tutto ciò ne possano dire l’uno, e l’altra, sono al fondo piu amici di quello s’immaginano. Non si puole quasi determinare se l’amore più si compiaccia a ciaccolare con allegrezza, o rimproverarsi colle querele. La Signora Leggera rientri in se medesima, per vedere, se ella non ha una segreta vanità di esporre quest’uomo di senno, a comparire ridicolo. Non ebbe mai soddisfazione maggiore di quando si è portata in maniera di metterlo in dispe-[21]razione, e di obbligarlo a darsi la morte? quando mai la sua gioja è stata si viva, come allora, che credea averlo ridotto sull’orlo d’un Precipizio, sulla riva di un’ Fiume? Pensi in oltre che il suo Amante potrebbe essersi accorto de’ suoi raggiri, e che cerchi renderlene la pariglia? Ebene 3► Exemplum► Mi sovviene d’una bella Giovane piena di vivacità, e di furto, la quale trattò uno scolaro escito di fresco al Collegio con molta aspettativa, nè più nè meno, che se fosse stato un Barbaro. La settimana dopo, che l’ebbe allacciato, pigliò una presa di tabacco in polvere, dalla scatola d’un suo Rivale, e gli toccò forse il picciolo dito. Avventò nemica giurata delle arti, e delle scienze, e quasi gli scivea Lettera, che non affettasse di mal’ortografiare il suo nome. Per rifarsene il Giovane, a cui non mancava ingegno, si pose a schernire le Civette, ed a mettere in deriso que’ spiritosi della Città, che raffinavano que’ piaceri, [22] de’quali ella fea tanto di caso. Dopo essersi così a vicenda beccati per lo spazio di cinque mesi Ella gli diè un appontamento lontano quattro miglia dalla Città. Ma avvezzo alle di lei frascherie, pigliò un giro opposto. Quando s’incontrarono ne fecero le loro querele, ed a capo d’alcuni giorni si sposarono assieme. Le loro passate ostilità servono oggi a loro divertimento, nè hanno rattenuto dell’amore, se no ciò, che è sodo. ◀Exemplum ◀Ebene 3

Le Donne, che sono state per qualche tempo maritate, e che non ambiscono vedersi dietro una folla d’ammiratori, ritrovano la loro soddisfazione nel possiedere il cuore d’un solo. Sò che le Giovani hanno altre idee, nè vogliono tanto restringersi. Ma quando la età le ha risanate dalla loro naturale vanità, e le ha rese discrete, la loro amicizia si fissa al proprio obbietto. Da questo senza dubbio ne viene, che si osservano più Mariti avere della tenerezza verso le proprie mo-[23]gli, che hanno passato il fiore della loro bellezza, di quelli, che le amino in tempo della loro piu fiorita età! I miei Leggitori ponno applicare, se vogliono, questa osservazione all’altro sesso.

Io non mi tratterrò nel far vedere la necessità, che il marito, e la moglie abbino un solo, e lo stesso interesse, e che di concerto affatichino nella educazione de’loro figli; ma osserverò di passaggio, che le persone maritate hanno più ardore nella loro amicizia, e nel loro odio, di tutte le altre. I favori, e le mutue obbligazioni, che si debbono supporre più grandi in questo stato, che in ogni altro non ponno se non riempiere d’una viva riconoscenza le anime nobili, e generose. Il loro rissentimento non puol’essere altresì, se non più vivo, quando si credono dispregiate, e maltrattate da una persona, da cui non meritano, che amore.

Dee pure la Signora Leggera riflettere, che se vi sono molti di-[24]fetti occulti avanti il matrimonio, vi sono eziandio molte buone qualità, che non si scuoprono se non dopo.

Si puole aggiugnere l’ordinario effetto dell’uso, e d’un longo praticarsi, che produce l’amicizia, e la benevolenza tra due persone. Ebene 3► Exemplum► Mi sovviene un riflesso assai delicato d’un Amico, il quale credeva si potesse assicurare un marito dell’amore di sua moglie, quando questa adopra le di lui espressioni, ripete i di lui racconti, ed immita le di lui maniere. Questa immitazione dà un segreto piacere a tutti quelli, che ella rimira perche nasconde una innocente adulazione, e favorisce molto il dominante principio dell’amor proprio. ◀Exemplum ◀Ebene 3 E’ certo, che quando le persone maritate hanno frà di loro una reciproca stima, non solamente contraggono l’aria, e le maniere l’una dell’altra, ma eziandio lo stesso tenore di spirito, e le stesse idee. Si avvanzano cert’uni a pretende-[25]re, che i tratti del volto nel Marito, e nella Moglie vengano a rassomigliarsi dopo qualche tempo. Si figuri dunque la mia Bella Corrispondente, che al capo di due, ò tre anni, l’onesto Genitluomo, che se le propone, avrà molti tratti di lei, ciò che non deve aspettare dal suo bel Gelsomino. E’ troppo pieno della sua cara persona. Vorrà egli essere imitato, non imitare. Appello ora al suo giudizio, acciò decida: se la Persona che più a lei si rassomiglierà non sarà più bella. ◀Ebene 2 ◀Ebene 1