Sabbato addi 24. Gennaro 1761.
Che contiene
Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico.
QUel mirabile, e superlativo capo di
Di quà nasce, che fin da’primi anni della più tenera giovinezza, s’appicca nell’animo umano un orrore così grave contro alla povertà, e tale nimicizia contro al solo nome di quella, che chi non può fuggirla tenta almeno con l’apparenza di farsi credere altrui quegli che non è, e di apparire maggiore, e più ricco di quello, che in effetto si trova. Come potrà dunque un Uomo il quale ha per fondamento di credenza il dover essere schernito delle calamità sue, non cercare ogni mezzo di fuggire l’altrui beffe! e in qual guisa si frenerà, e tempererà l’animo suo sì, che non tenti ogni via, per non manifestarsi sfortunato, e degno di riso? A che gioveranno allora le santissime leggi del non danneggiare altrui, s’egli sarà allevato coll’intenzione, che il maggior vituperio del Mondo sia l’esser povero di beni di fortuna? Chi non sarà usurajo, ladroncello, aggiratore, e peggio? Oh! almeno fosse fatta una distinzione, che fossero scherniti coloro, che per infingardaggine, e per ozio si stanno con le mani a cintola, che questo forse gioverebbe all’esercizio più diligente, e sollecito delle arti! Oh! almeno fosse libera dalle beffe quell’estremità di beni, che non solo non ha colpa, ma è virtuosa, e nata dal desiderio di conservare un’incorrotta fama a se stesso, e lasciare alla Società una discendenza onorata!
NOn (sic.) sò dissimulare il timore, in cui m’ha messo la Lettera della Signora , di cui v’ho fatta menzione nella mia ultima. Una Donna arrabbiata, capricciosa, e dal torrente della moda trasportata, mi fa paura. Dessa minaccia voi, e per conseguenza non si dimenticherà di me. Gli spiriti i quali credono d’aver’il privilegio di fare quelche vogliono, e credono di far bene tutto quello, che fanno, sono intolleranti. L’ambizione, la vanità, ed il dispetto divengono la loro guida, e la verità diviene ad essi odiosa. Odiano quello che non conoscono, e credendosi di conoscere tutto, stimano, che sia maldicenza di maligna invenzione la verità palpabile de’fatti. Quanto sia vero quello di che io vi scrivo nelle mie Lettere, lo sanno, e lo veggono, tutte quelle assennate persone, che s’accorgono delli danni cagionati dalla moda corrente. E pure la Signora Vecchia. Che c’entra la vecchiaja, il malinconico temperamento, la mia gobba, o l’occhio mio stravolto, colla ragione delle cose che dico, per il bene della Società, per l’onore del mio sesso? che c’entra il mio scrivere rozzo, colla verità di quelche scrivo? A quelli che vogliono passare per puliti Scrittori si può fare la rivista de’Conti, ma, non poi con numeri berneschi, o collo spirito di quella, che da Francesi sì dice mauvaise plaisanterie, e da noi direbbesi bene scurilità; ma ad una Donna piena di buona volontà come io professo d’essere, si perdona, se manca la galanteria della fattura, e del pulito lavoro, quando il metallo di cui mi servo è buono. Non v’è Moneta di figura più scantonata ed informe delle Pezze Sivigliane, ma non v’è nemmeno argento più fino del loro. I pensieri degli uomini fanno il merito degli uomini, e le parole, quando esprimono, e danno ben contornato il pensiere, debbono esser tollerate, se però quelli che parla, non pretende di ben parlare. Io, dunque Sig.
Lunedì li 19. corrente una Persona con due contro Firme in mano poco discosto dal Cancello di Lotto di S. Gio: Grisostomo, volendo prendere il legale pagherò, per il gran freddo, ch’avea caderongli in terra, e nell’atto stesso ritrovosi Persona di basso Rango, che li colse da Terra, affermando essere mero accidente l’averli ritrovati, e non della Persona, che li perdette. Di questo fatto si fa consapevole il Publico, perchè, se per caso sortissero tali numeri, apparisca la sincerità di chi pretenderà la riscossione della vincita. Li numeri sono li seguenti.
43. 45. 48. ) 5. /150.
4. 8. 82.
43. 48. ambo 5.
14. 43. 49. 5./125.
A
Non vi sbigottite, e non vi sdegnate per la collera della signora
Il
È stato perduto una quadriglia di diamanti di sette in otto grani, contornata d’altri piccioli diamanti. Chi l’avesse trovata la porti al San Lorenzo Giustiniani, che gli saranno dati Zecchini dieci.
Una Cagna da Bologna con due tache rosse, chi l’avesse ritrovata la porti da Zuanne Characci sulla Fondamenta di Kà Balbi, che li sarà data la buona mano
Dissertazione del Dominio antico Pisano sulla Corsica, composta da un Professore dell’Università Pisana Accademico Etrusco. 1760. 4. Lir. 1.
Memoria Apologetica sull’ultima rivoluzione dell’Isola di Corsica. Lir. 1: 10.
Lione Ducati- 59 ½ Banco per Scudi d’Oro Sole N. 100. da Lire 3. l’uno.
Bolzano Soldi- 133 ¼ per un Scudo da Carantani 93.
Roma Scudi Oro Stampe 62 1/8 per Ducati 100. Banco.
Napoli Ducati Regno 118 ¾ per Ducati 100. Banco.
Firenze Scudi- 79 ¾ Oro da Lir. 7 ½ per Ducati 100. Banco.
Livorno Pezze da 8/r 103 ¾ per Ducati 100. Banco.
Milano Soldi- 156 ¾ per un Scudo di Soldi 117. Imperiali.
Genova Soldi- 94 ¾ per un Scudo da Lir. 4: 12 Fuori Banco.
Anversa grossi- 93 per un Ducato Banco.
Amsterdam grossi- 90¼ per un Ducato Banco.
Amburgo grossi- 83 ¼ per un Ducato Banco.
Londra Sterlini- 52 5/8 per un Ducato Banco.
Augusta Taleri- 99 5/8 per 100. Ducati Banco.
Vienna Fiorini- 192 ¼ per Ducati 100. Banco.
A San Marco. Nella Bottega da Caffè di Florian.
In Merceria. Nella Bottega di Paolo Colombani Librajo.
Giù del Ponte di S. Polo appresso la Calle dei Savoneri. Nella Bottega di Gasparo Ronconella Librajo.
In Venezia. Per Pietro Marcuzzi Stampatore.
Con Privilegio.