Zitiervorschlag: Antonio Piazza (Hrsg.): "Num. 38", in: Gazzetta urbana veneta, Vol.4\038 (1790), S. 297-304, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Dickhaut, Kirsten / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.2601 [aufgerufen am: ].


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Num. 38

Mercordì 12. Maggio 1790.

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In Senato.

8. Maggio.

Presid. alla Milizia da Mar dura m. 12.

s. Gabriel Marcello.

Sopraintend. alle Xme del Clero dura m. 24.

s. Pietro Gradenigo

In M. C. 9. detto.

Pod. e Cap. a Treviso

Reggim. c. p. dura m. 16.

Elez. dello Scrut. conf. dal M. C.

s. Nic. Catti qu. M. Ant.

In luogo di s. Gir. Codognola che non accettò.

Giud. al Mobile.

s. Zuanne Balbi qu. Fer.

Luogo di s. Nic. Venier el. sopra Conti.

Sig. di Notte al Civil

s. Orso Part. Badoer qu. Fr. M.

F. s. Candian Bollani qu. Gir. M.

Prov. alla Sanità

Và in Senato con Voto m. 16.

s. Is. Giovanelli q. Z. And.

il Savio agli Ordini

F. s. Pietro Correr di s. Z. Fr.

Offiz. al Formento a S. Marco

s. Fer. Bembo di s. Alv.

F. se. Z. Gir. Balbi qu. Ant.

Offiz. alle Ragion Vecchie

Và in Senato con Voto m. 16.

s. Ottavio Trento.

F. s. Pietro Condulmer qu. Is.

A’X Savj, Di suppositi.

Và in Senato m. 12. senza Voto.

s. Bernardin Renier di s. Alv.

5 del Cons. di 40 C. N. alla riconferma.

s. Pietro Veronese di s. Carlo.

s. Zuanne Trevisan di s. M. Ant.

s. Alv. Ant. Bragadin qu. Pietro.

s. . Ant. F. Semitecolo qu. Gir.

s. Zuan. Bressa q. Piero Gir.

Da questo Ministro di Prussia Sig. C. Cattaneo fu Sabbato 8 cor. spedito ad Amburgo per espresso, colla solita permissione, il Fedele Sig. Molinari uno de’corrieri della Serenissima Signoria.

Metatextualität► Per una di quelle combinazioni, che non son rare a chi riceve molte Lettere, ed ha varj ricapiti, la seguente non ci è giunta che Sabbato p. p. Stimiamo meglio il pubblicarla anche fuori di tempo, che il condannarla all’obblio, perchè gli esempj edificanti appartengono ad un Foglio che cerchiamo di render utile, e promulgatore delle opere di pietà. ◀Metatextualität

Ebene 3► Brief/Leserbrief► “Morì il dì 13 del corrente Aprile in Rovigo nel suo Convento de’Cappuccini il Padre Fedele d’Arcignano [298] in età d’anni 84. non cominci, dopo d’averne passati più di 63 nella sua Religione. Fu uomo esemplarissimo nella pietà, e molto s’affaticò per l’onore di Dio, predicando con Apostolico zelo fino in questi ultimi tempi benchè cagionevole nella salute; e quantunque fossero varj, e continui i suoi incomodi pure non tralasciò mai d’ascoltare le confessioni, e quando non poteva portarsi in Chiesa, ascoltava quelle degli uomini stando in letto, anche talvolta molto aggravato dal male. Cercò costantemente ogni sorta di spirituale fatica non solo nella Quaresimale predicazione per le Ville, ma ancora l’estate sulla Piazza, e l’Avvento nel Duomo di Rovigo. Visitava gl’infermi dell’Ospitale, e nelle case; e consolava nelle prigioni i carcerati. Cercava il ravvedimento delle persone traviate, esortandole con voce se erano vicine, ed ammonendole con lettere se erano lontane. Adoperò sempre la dolcezza in ogni sua azione, fu cortese nel tratto con tutti, senza affettare giammai sostenutezza, e mostrar rigore. Giunto al colmo di tante sue lodevoli operazioni si pose in letto per l’ultima volta il Mercoledì Santo con un piede gonfio, ed infiammato, e sostenne con pazienza l’incisione fattagli dal Chirurgo, onde dar esito al putrido umore, che acerbamente lo tormentava. Trovossi alquanto sollevato, ma forse presago di sua sicura morte chiese l’estrema Unzione con molta istanza. Monsignore Arnaldo Speroni degli Alvarotti Vescovo d’Adria (che sovente condusselo seco nell’ordinarie visite di sua Diocesi) fu a visitarlo nella sua Celletta, e gli diede con molti segni di bontà la Pontificia Benedizione. Finalmente fra le divote preci de’suoi Religiosi, e di alcune nobili Persone spirò colla morte de’giusti alle ore 23 del giorno suddetto, e nel seguente stette esposto il suo cadavere in Chiesa, con grandissimo concorso di gente d’ogni età d’ogni sesso, e d’ogni condizione, che con lagrime, e preghiere dava chiari segni di dolore per la perdita di così buon Religioso. Il Popolo non si contentò di piangere e di pregare, ma incominciò a tagliare il di lui abito, ed ognuno se ne portava qualche pezzetto come reliquia, e vi fu taluno, che gli recise i peli della barba, ed i capelli per tenerli presso di sè come cose preziose. Fu inoltre un contrassegno di grande affetto verso l’estinto i fervidi baci dati alle sue mani, ed ai suoi piedi da innocenti fanciulline, e da teneri fanciulli, non che da giovani, e vecchj, sbandendo ognuno affatto quel naturale ribrezzo, che si suole avere per i morti cadaveri. Diasi di tutto ciò lode al Signore Iddio che ha voluto rimeritare anche quì in terra questo suo degno servo con tanta divozione di affetto; e da ciò chiaro comprendasi, che la vera virtù viene onorata anche dopo questa vita mortale.” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Metatextualität► Lo scrittore di questo Foglio era un penitente del Religioso defunto.

Siccome la data nulla decide della quì appiedi Lettera venutaci da Verona, così del ritardo della sua pubblicazione non potrà dolersi il suo Autore. ◀Metatextualität

Ebene 3► Brief/Leserbrief► “Un mio Amico in questi giorni mi spedì da Padova una memoria sopra la Pelagra del Territorio Padovano data alle stampe dal Sig. Dottor Francesco Franzago M. F. Io la lessi con desiderio per vedere come l’A. discorre su questo male; ma dalla lettura non ne ho ricavato quel piacere, che speravo; anzi sommamente mi attediai, e leggendo le varie secche istorie, che l’A. si prese la briga di darci sopra alcuni voggetti di temperamenti, che con nuosa dicitura chiama, o deboli, o forti; e ancora intendendo, che questo Sig. giudica chiamare nuovo questo male, e forse endemico solo del Milanese e del Padovano: laddove la Pelagra nella classe de’mali scorbutici viene da varj Autori, e antichi e moderni, descritta; ed ancor io stesso ben la ri-[299]marcai molti anni sono nell’Ospitale a Padova sotto la saggia condotta dell’immortal Dalla Bona, e dippoi l’ho osservato e l’osservo quì sul Veronese come l’osservano i Trentini sul Trentino, li Vicentini sul Vicentino, li Bresciani sul Bresciano, li Trivigiani sul Trevigiano ec.

Ma che importa, ch’io vadi ciò dicendo, mentre che ogni uno ben volentieri concorre nella mia opinione, dicendo: che l’A. ciò fece soltanto, perchè desidera, che sia esposto sopra le stampe il suo nome.

Divotiss. Obb. Serv.
Antonio Eracassini.
◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Trattenimenti Accademici.

Nella Nob. Accademia de’Rinnovati si eseguì domenica 9 cor. una Favola intitolata Il Ratto di Proserpina, poesia dell’Accademico Sig. Mattia Butturini, posta in musica dall’Accademico Sig. M. Gio: Bat. Cimador, breve Composizione divisa in due parti rappresentata la prima ne’Campi Ennei della Sicilia, la seconda sulle Fauci d’Averno. Ambidue si fecero onore nelle parole, e nelle note musicali, e n’ebbero comuni e giusti applausi. Si sostennero valorosamente le tre parti di Plutone, Proserpina, e Clori. Al loro recitativo, e canto, si alternò quello de’Cori di Ninfe, e Furie. Piacquero molto le Scene del Sig. Cav. Fontanesi, e ad onta dell’angustia del sito le decorazioni ebbero felice riuscita.

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Da Padova.

Brief/Leserbrief► “Frà i molti quesiti, che voi ci proponete, Signor Gazzettiere, uno è questo: “Se sia lecito alle Signore Donne nei Pubblici Caffè d’aggruppare pannello” al quale io rispondo, che fanno bene benissimo, piuttosto che passar la serata oziosamente, e riuscir anche di noja non indifferente agli altri che si trovano presenti alli loro discorsi privi d’ogni sapore, non versando altro che sopra le mode che corrono, sopra i loro Figli, sopra le fascie che l’invogliono, e sopra i pannilini che li ricoprono; discorsi in somma da far perdere la pazienza non solo; ma alterar anche gli umori del corpo, e divenir cause sufficienti e primarie d’una grave malattia, a quelli che per necessità sono costretti a fermarsi; che se alcuni uomini si trattenessero per piacere, questi degni sarebbero d’esser privati dell’imperioso nome di uomo, ma piuttosto si meriterebbero quello di pazzi da catena. Vi avverto peraltro, ch’io non parlo di tutte, perchè ve ne sono di letterate, di sagge, di spiritose, e galanti che vengono chiamate l’anima delle conversazioni, ristoro de’cuori amanti, essendo formate d’una fibra dilicata e molle, serbando in petto un cuore tenero, e per conseguenza alla compassione più inclinato, e proclive, ed all’amore; il quale in loro stesse non sempre è figlio del genio, come molti si danno a credere, ma il più delle volte della compassione medesima, non avendo elleno la forza di resistere, o d’essere indifferenti alle pene di chi protestasi per loro appassionati. Conchiudo, e dico: che quelle che sono del primo genere, ch’io ho descritte, le consiglio ad aggruppar pannello per tutto il tempo della lor vita, ma in casa propria, e che proccurino di studiare intanto, per poter comparire al pubblico senza far una miserabile comparsa. L’altre poi nelle ore che non impediscono i propj domestici affari, venghino pure, e serviranno a tutti d’uno specchio nel quale rappresentata la propria immagine, si riverberano i loro costumi alla imitazione comune. Sono ec. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

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Da una Città suddita li 9. Maggio 1790.

Suicidio impedito.

Brief/Leserbrief► “Un giovine di rispettabile Famiglia mercantile, a cui non costa meno di lire centomila per sola cagion di perdita nel dannato giuoco d’azzardo, avendo ne’scorsi giorni perdute al Caffè L. 6000., come dicesi, sulla sola parola, si vide forse nell’impossibilità di questa volta mantenerla, com’esigeva il suo onore, sicchè pensò in vece di uccidersi da sè stesso. Essendo jeri l’altro in casa propria preparossi il laccio colle corde, dicesi, delle coltrine alle finestre: ma, o che non fosse benfatto, o che non fosse pronto a stringersi, si vide deluso nel suo attentato: onde per venir a capo del suo premeditato suicidio diè di piglio ad un coltello, e fu in quel momento, che giunse la propria moglie a salvagli la vita, non senza però restar anch’essa offesa nel conflitto. Se ferito, o per altra causa, io non lo so, ma è cosa certa che desso trovasi in letto ammalato, e che tutta la Città parla di questo fatto. Dovrebbe ringraziare chi gli ha salvata la vita, ma dovrebbe altresì abjurare il vizio del giuoco a cui s’è sempre trovato inclinatissimo. Il Serenissimo nostro Prencipe non ha mai mancato di provvedere alla salute de’suoi sudditi col proibire sotto rigorose pene tutte i giuochi d’azzardo: Pure vi sono tuttora certiuni, che nulla curandosi delle Sovrane Leggi ardiscono di novamente introdurli, e spezialmente in certe remote osterie, in cui si sbilanciano le famiglie intere in pochi momenti: ma ella è cosa certissima, altresì, che se da questo attentissimo e sempre vigilantissimo Governo saranno scoperti, tosto li vedremo anche castigati insieme coi loro ricettatori.” ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Notizie Sacre.

“8. Maggio l’Apparizione di S. Michiele Arcangelo seguita l’anno 493 sopra il Monte Gargano a’popoli Sipontini acciochè in quel luoco, che stava commesso alla lor custodia, ed a quella degli Angeli, cominciassero a dar culto al Signore.

Alla Chiesa di San Christoforo detta la Madonna dell’Orto, che era ultimamente ufficiata da’Monaci Cisterciensi, era è dalli preti della vicina Parrocchia di S. Marcilian, vi è una Scola di Devozione sotto la Protezione di questo Santo instituita li 12. Aprile 1706.

Il Monte Gargano è cinque miglia discosto dal Mare Adriatico nella Puglia.

La Congregazione de’Sacerdoti detta di S. Angelo celebra Messa solenne nella sua Chiesa Parrocchiale, e viene regalata di un Fiore fra noi chiamato boccolo da rosa ad ognuno de’suoi individui.”

Lunedì sua Serenità in forma pubblica, come interviene nell’Eccellentissimo Collegio, si portò alla visita di questo Arsenale, e vi concorse a vederlo in tal occasione, moltissimi forastieri di rango.

Nello stesso giorno s’è restituito alla Patria da Madrid, ove sostenne colla solita sua magnificenza l’estraordinaria sua ambasciata, l’Eccellentissimo Sig. K. e Proc. Francesco Pesaro.

Si incominciò nel sud. giorno il Placito al Cons. Ser. di 40 Criminal contro quel Parrucchiere che uccise la serva di questa mercantile Famiglia Zinelli.

“Il trattato delle Traversie dal sentimento prodotte, parto della celebre penna del Sig. Fielding Inglese, ed in Francese tradotto dal Sig. Mercier, che fu per la prima volta in italiano ridotto dal Sig. Andrea Metrà Torinese, e che nello scorso Mese uscì da questi [301] Veneti Torchj del Sig. Gianantonio Curti qu. Vito, in ottavo, ed in due Tomi, si vende presso il suddetto al suo Negozio in Mercieria di S. Giuliano, dal Sig. Giacomo Storti a S. Bartolommeo, e dal Sig. Domenico Occhj in Mercieria sotto l’Orologio al prezzo di lire sei per li due Tomi, ed avendo il medesimo sin’ad ora incontrato l’approvazione delli Signori Associati, e rimanendovene ancora diverse copie, spera il Traduttore suddetto, che verranno le medesime accolte dalle persone intelligenti con eguale soddisfazione.

Dalli Sud. Signori Librari si vendono parimente al prezzo di lire quattro altri due Tomi in ottavo contenenti l’Istoria d’Abegliardo, e d’Eloisa dal medesimo Sig. Andrea Metrà per la prima volta tradotti dal Francese.”

Ebene 3► Brief/Leserbrief► Amico.

Verona. 9. Maggio 1790.

“Jeri alle ore diciassette passò per questa Città, senza scendere dalla sua arrozza, sua Maestà la Regina d’Ungheria proveniente da Firenze, andando a Vienna. V’erano tre carrozze a tiro a sei, ed uno svimer a due cavalli.

Un Corriere giunto poco dopo a questo albergo delle due Torri ordinò che si allestisse il pranzo per S. A. R. l’Arciduca Ferdinando d’Austria Governatore Plenipotenziario della Lombardia Austriaca; il quale unitamente all’Arciduchessa sua Consorte, ed al Principe Albani e la Principessa sua Moglie, giunsero un’ora dappoi. Pranzarono subito, ed ebbe l’onore di convitato questo Nob. Sig. Conte Abbate Pellegrini ex Gesuita.

Erano disposti questi gran Soggetti d’andar dopo il pranzo a passeggiar la Città, ma il tempo piovoso ne li distolsero.

Alle ore 23 si rimisero in viaggio per Mantova da dove eran venuti solo per fare una gita.

Domani, sarà Lunedì, attendesi quì di passaggio la terza divisione della Famiglia Reale. Amatemi: addio. Sono ec. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3

Teatri.

Riapresi questa sera il nobilissimo Teatro Venier a S. Benedetto per la Fiera dell’Ascensione col Dramma serio intitolato Teodolinda celebre vedova d’Autari Re de’Longobardi messo in musica dal Sig. Maestro Francesco Gardi.

Personaggi.

Teodolinda la Sig. Anna Casentini.

Agilulfo il Sig. Filippo Sassaroli.

Minolfi il Sig. Giuseppe Forlivesi.

Ermellinda la Sig. Ter. Giurini.

Rodoaldo il Sig. Mich. Cavana.

Asprando il Sig. Ant. Mora.

La poesia è del Sig. Gio. Dom. Boggio.

Le Scene tutte nuove sono del Sig. Cav. Franc. Fontanesi.

Il Vestiario del Sig. Antonio Spinelli.

Il Primo Ballo Tragico in cinque Atti composto dal Sig. Gaet. Gioja, colla musica del Sig. Pietro Dutillieu è intitolato Antigona.

Personaggj.

Eteocle, e Polinice Frat. e Re di Tebe li Sig. Bart. Zuccherelli e N. N.

Antigona loro Sorella la Sig. Carolina Dupre.

Creonte loro Zio il Sig. Pasquale Marsilj.

Enone suo figlio amante d’Antigona il Sig. Gioja antidetto.

Adrasto confid. di Creonte il Sig. Giov. Monticini.

Confidenti di Antigona la Signora Teresa Mazzorati Monticini, e la Sig. Laura Carlini.

Capi del Popolo Tebano li Sig. Pietro Pinucci e Pasquale Angiolini.

Dame di Antigona le Sig. Colomba Torselli e Brigida Cappelletti.

La descrizione di questo Ballo, non compreso l’argomento, nè la nota de’ [302] Personaggj, nè le mutazioni di scene, occupa quindici pagine e mezzo: onde il Pubblico sarà grato al Sig. Gioja, che non fu economo di parole per ben dargli ad intendere le sue intenzioni.

Il Secondo è un Ballo Campestre.

Nel Nobilis. Teatro a S. Samuele, và pure questa sera in iscena il Dramma serio l’Arminio, quel valoroso difensore della Germanica libertà contro de’Romani, messo in musica dal Sig. Fr. Ant. de Blasis M. di Cap. Napoletano. Li nomi de’Cantanti coll’ordine de’Personaggj che rappresentano sono questi.

Sig. Michiel Ang. Neri. Sig. Elena Cantoni. Sig. Gius. Leoni. Sig. Maria Cantenacci. Sig. Angelo Fantozzi. S. Leonardo Martini.

Inventor e diret. de’Balli Sig. Onorato Vigano.

Primi Ball. serj esso Sig. Viganò e la Sig. Vinc. Viganò. Sig. Giulio Viganò e la Sig. Anna Schamaus Leoni.

Primi Grotteschi a perfetta vicenda, stampati in cerchio nel Libretto, Sig. Ant. Sirletti, Sig. Orsolà Goresi, Sig. Giuseppa Ferrari.

Terze Ballerine. Sig. Giov. Serafini, e Sig. Margh. Ducot.

Primi Ball. fuori de’Concerti Sig. Luigia Pardini Olivieri. Sig. Luigi Olivieri. Sig. Celestina Viganò. Con 16. Bal. del corpo di Ballo.

Capo Sarto Michiel Ang. Boschi.

Pittori delle Scene dell’Opera.

Piazza, Bosco, Galleria, del Sig. Antonio Mauro.

Padiglione, del Sig. Lor. Sacchetti.

Carcere del Sig. Giorgio di Gius. Fossati.

Del Primo Ballo.

Un Bosco del Sig. Ant. Mauro

Una Sala, e una Capanna del Sig. Lor. Sachetti. Una Deliziosa del Sig. Fossati antidetto.

Del Ballo Secondo.

Un Giardino del Sig. Alberto Scevelie. Un porto Olandese del Sig. Sacchetti.

Quattro Pittori in vece d’uno possono certamente nella divisione del loro lavoro corrispondere alla pubblica aspettazione colla varietà del loro gusto.

Il Primo Ballo Eroicomico Pantomimo tratto da una Favola di M. de Voltaire è intitolato La Fata Urgella con musica tutta nuova del Sig. Giulio Viganò.

Il secondo ha per titolo L’Icaro Moderno. La musica è del Sig. Salvator Viganò.

Abbiamo la gran compagnia di giuocatori di forza, e d’equilibrio a cavallo venuta da Vicenza dopo essere stata nel Friuli, e a Treviso. Farà le sue operazioni in un gran Casotto piantato al Molo rimpetto all’angolo dell’Palazzo Ducale.

Bastimenti arrivati 18. Aprile.

Bergantin la Regina Cap. Giov. Martin da Londra e S. Jves con pepe, cospettoni, retrigerio, Legno Giappon, Terraglie, ferram. lav. pippe, tabacco, piombo & altro.

19. Piel. P. Simon Calegari da Ceffalonia con oglio, moscato; miele, e sem. di lino.

20. Piel. P. Franc. Vianello d’Ancona con catrame, pelli, e gala. Brac. P. And. Spolar da Trieste con arsenico, catrame, cera gialla & altro. Piel. P. Giov. Rovere da Trieste con arg. vivo, cera gialla, arsenico, & altro.

Piel. P. Francesco Bertoli da Macasca con oglio. Brac. P. Nic. Spagna da Trieste con cera gialla, tele, baccalai, ed altro. Brac. P. Crist. Spolar da Trieste con arg. vivo, cera gialla, tele, bande stagnate, arsenico ed altro. Brac. P. Mat. Spellich da Trieste con arg. vivo, trementina, tele & altro. Brac. P. Pasqual Roscini da Sebenico con catrame. Piel. P. Marco Maras da Catt. e Castelnuovo con lana & altro. Piel. P. Nic. Caprin da Spal. e Seben. con oglio, form. & altro. Piel. P. Marco Danelon da Zara con ogli, & altro.

[303] Piel. P. Giov. Brazzetti da Spal. Lies. e Zara con miel, oglio, pelli, & altro.

Piel. P. Franc. Paulon da Traù con oglio. Piel. P. Gius. Galcinich da Liesina con oglio. Piel. P. Ant. Tripovich da Durazzo con pece, e oglio. Piel. P. Gius. Florio dal Zante con oglio.

21. detto. Piel. P. And. Mitrovich da Cat. e Castelnuovo con Lana, oglio & altro. Piel. P. Marco Pachieffi da Macasca, Spal. e Zara con oglio, pelli, cera gialla & altro. Piel. P. Seb. Battistuzzo da Spal. Seb. e Zara con cera gialla, miel, oglio, e catrame. Piel. P. Marin Zerviza da Spalatro con carne porcina. Piel. P. Gius. Grego da Ragusi con Schiavinelli lana. Piel. P. Fr. Vianello da Corfù con oglio. Pinco C. Biagio Milatovich con valonia e oglio.

22. Piel. P. Ant. Rocco da Traù con oglio. Brac. P. Giac. Viezzoli da Trieste con arg. vivo, catrame, cera giala, tele, & altre. Tartanon P. Fr. Davanzo d’Ancona con pelli, e paste.

23. Piel. P. Uulovich da Ceffalonia con oglio.

Forastieri di rango in Venezia.

Alla Loc. della Reg. d’Inghilterra.

S. E. il Sig. Principe d’Angheri Doria con la Sig. Principessa sua Figlia e sei persone di seguito. Di Napoli.

S. E. il Sig. C. Gius. Carbonesi di Bologna, con seguito.

S. A. il Sig. Principe di Brunsvic.

Il. Sig. Conte di Eberstein,

Il Sig. Baron de Bode.

Il Sig. Baron de Liedex.

Il Sig. Co. Cons. de Du piere

Con numeroso seguito. Prussiani.

S. E. il Sig. March. Ab. Manzi di Lucza, con servi.

S. E. il Sig. Conte Balbi di Torino.

All’Albergo Reale a S. Polo.

S. E. il Sig. Generale Barone De Sangenheim con la Dama sua Consorte, e sei di Famiglia.

Oggi attendonsi a questo Albergo due Principi d’alta portata, e altri Forastieri di qualità.

Allo Scudo di Francia.

Don Ramon de Uribarry

Don Niccolas de Loredo

Spagnuoli con tre domestici.

Sig. Eman. Giac. Balbi, con sua Consorte.

Sig. Seb. Migoni con una Cameriera e due domestici. Di Genova.

Francesi ricevuti

A questa Ambaciata di Francia

Le Marquis, & Mad. la Marqu. de Champcenetz.

Le Comte Armand de Polignac.

Le Duc de Choiseul Stainville.

Le Comte de la Goublaye.

La Marqu. des Boulaye.

Le Chev. de Jambone.

Le Duc de Laval Montmorenci.

Le Vic. de Montemorenci.

M. de la Boulaye.

L’Abbè Chevalier.

M. Bureau de la Batardieres.

M. Bourlier d’Ailly.

L’Abbè Bourlier.

M. Segrif de la Salle.

Le Comte de l’Averney.

M. Le Chev. de Suysegur.

Le Chev. de Font Brunne.

Le Comte de la Blinaye.

Le Vic. de la Blinaye.

Le Comte de Murat.

Le Marquis de Murat.

Questi Soggetti si trovano in Venezia da 15 in 20 giorni.

È necessario di rinnovare l’avviso, che se le persone che ci scrivono non hanno la bontà di mandarci franche le Lettere noi le porremo trà i scarti qualunque notizia contenghino.

Si avverte in oltre chi ignora il nostro nome di far la direzione all’Estensore della Veneta Urbana Gaz- [304] zetta, perchè abbiamo ordinato a’Libraj di nostro ricapito di non passarci alle mani que’fogli che ad essi sono indiritti quando aprendoli li trovan per noi.

Arrivi in questo Porto.

“Polacca Francese venuta da Marsiglia con Carico Zuccheri diretta a questo Sig. Vivante.

Altra Napolet. Cap. Begnino di Cesare proveniente da Girgente con Carico Cenere.

Dicesi essere stata predata da’Tunesini sotto il Monte Cristo, una Polacca Greca, nominata S. Gio: Grisostomo, ma fortunatamente in questa Piazza non vi è alcun interesse.

Sono arrivate in Amsterdam la Nave Fortuna, e la Nave Rondinella ambe Olandesi che da questo Porto sono andate all’Isole del Zante per il Carico d’Uve Passe.

E parimenti giunto a Liverpool il Brigantino la Contessa d’Eglinton Inglese, che è partito da quì con Contarie, ed è andato all’Isola del Zante a caricare Uve Passe per cola.”

Mirano.

“Il giorno 9 del cor. il Nob. Sig. Francesco Filarolo, eletto dal Magnifico Consiglio di Padova, in Vicario di Mirano, fece il suo solenne Ingresso, con le solite formalità, trattando con scielti e copiosi rinfreschi li Signori Savj di questa Spettabile Vicaria Sig. Gio: Calzavara, e Francesco Pamai attuali, come pure il rimanente Pubblico Corpo componente questa Comunità, non che molti altri che intervennero a tal nobile apparato.”

D’affitare.

Due Mezzadi, anche forniti, in Contrada di S. Maurizio sopra il Canal Grande, ad uso d’Avvocato, o Interveniente. Chi vi applicasse parli col Lib. Gio. Ant. Curti a S. Giuliano, dispensatore di questa Gazzetta.

Una Bottega presso la Chiesa di S. Giuliano. Dimandar al Parrucchiere Tondin vicino alla medesima.

Da vendere.

Un Carrozzino inglese moderno sulle fuste alla Polignac, atto e resistente a qualunque viaggio, con imperiale, e baule, assi di fero, e ruote affatto nuove, con buccole di legno santo.

Chi avesse ritrovato un Cagnolino Bolognese bianco, di pelo lungo, lo porti al Caffè all’Insegna dell’Imperator sotto le Proc. Nuove, che avrà una mancia di L. 10.

In Mestre.

“Casino d’affittar in Riga al Canal falso infaccia al Cargador con cinque Stanze pepian, Saletta, e simile in Soler tutti li pavimenti di Terrazzo con soffitti. Chi v’applicasse parli con il Padron del Stallo al Cavallin ivi contiguo.

Morti.

S. F. N. D. Daniela Loredan Bernardo di S. Polo.

L’Eccellente Sig. Alv. Orsini Interveniente. ◀Ebene 2

Ricapiti per le Notizie ed Assocciazioni di questo Foglio.

S. Bartolommeo in calle stretta dal Colombani Librajo.

A S. Giuliano dal Curti Librajo appresso il Caffè di Menegazzo.

Si paga un Zecchino all’anno anticipato, o diviso in Semestri, ed ogni Assocciato è servito due volte alla Settimana alla sua abitazione, o ricapito.

Le Assocciazioni si ricevono in qualunque tempo. ◀Ebene 1