Num. 7 Antonio Piazza Moralische Wochenschriften Julia List Editor Alexandra Fuchs Editor Kirsten Dickhaut Editor Magdalena Albert Editor Ingrid Scherk Editor Institut für Romanistik, Universität Graz 13.10.2015 o:mws.3910 Piazza, Antonio: Gazzetta veneta urbana. Venezia: Zerletti 1789, 49-56 Gazzetta urbana veneta 3 007 1789 Italien Ebene 1 Ebene 2 Ebene 3 Ebene 4 Ebene 5 Ebene 6 Allgemeine Erzählung Selbstportrait Fremdportrait Dialog Allegorisches Erzählen Traumerzählung Fabelerzählung Satirisches Erzählen Exemplarisches Erzählen Utopische Erzählung Metatextualität Zitat/Motto Leserbrief Graz, Austria Italian Theater Literatur Kunst Teatro Letteratura Arte Theatre Literature Arts Teatro Literatura Arte Théâtre Littérature Art Italy 12.83333,42.83333

Num. 7.

Sabbato 24. Gennaro 1789.

Carte Pubbliche.

Il giorno 15 del corr. fu pubblicata una Terminaz. degl’Illustr. & Eccell. Signori Deputati alla Regolaz. delle Tariffe Mercantili di Venezia, e della Terraferma, in materia di panni di Lana forastieri la cui sostanza è:

Che relativamente al Decreto 28. Agosto 1788, e l’esecutiva Terminaz. 2 Settembre susseguente approvata con altro Decreto 29. del mese stesso permittente l’introduzione, e consumo in questo Stato de’panni di Lana forastieri, sotto la denominazione di Panni esteri sopraffini, fini, e ordinarj alti e bassi si debbano comprendere anche i panni detti da Re, e le Londrine.

Che li Panni forastieri di rimanenza debbano sottostare nella loro interna circolazione ai metodi Daziali anteriori alla Terminaz. sud.

Che se le Pezze di detti Panni oltrepassassero le B. 60. pagheranno, oltre il Duc. effettivo, il di più in proporzione.

Che per atto di Pub. sovrabbondante indulgenza resta accordato un nuovo termine di giorni 15, a tutti que’panni, ch’entrati nello Stato prima della nuova Legge, non si fossero assoggettati ancora al Bollo di rimanenza, spirato il qual termine, saranno irremmissibilmente fiscati.

Che i Panni Esteri provenienti per via di Mare in Venezia destinati ai consumi della Terraferma, previa pieggieria, e con Bolletta gratis, andranno a pagar il Dazio nella Prov. di sua destinaz.

Che quelli fossero capitati nelle Dogane dello Stato dopo il giorno 10 del passato Ottobre s’intenderanno soggetti al nuovo Dazio, e Bollo.

Che gl’Impresarj de’Dazj, o loro Ministri dovranno nel p. v. Aprile colla scorta e confronto de’loro Libri portarsi alla visita delle rimanenze de’panni Forastieri, ritirar i Bolli senza numerata delle Pezze vendute, e prender in nota quelle ch’esistessero, a lume della Deputazione. E come le prov. di questa, e della precedente Terminaz. non contemplano che il Dazio consumo sui Panni sud. così rispetto a quelli, ch’entrassero per le vie di Terra colla destinazione per fuori di Stato, dovranno osservarsi le vigenti Leggi di transito, delle quali per altro ne saran risponsabili gli Speditori.

Ommettonsi per amore di brevità, alcuni meno importanti Articoli.

In. M. C.

20. Gennaro.

Capit. a Cadore dura m. 32. s. Franc. Balbi qu. Marc’Ant.

Fin. s. Marco Zorzi qu. Almorò.

Pod. e Prov. a Roman dura m. 32.

s. Z. Bat. Balbi di s. Franc.

F. s. Z. And. Ales. Catti qu: Z. Got.

Capit. a Soave dura m. 16.

s. In. Def. Semitecolo qu. And.

F. s. And. Bembo di s. Pietro Aut.

Due Cons. al Zante dur. m. 24.

s. Z. Ant. M. Corner qu. Z. Bat.

s. Giac. Ben. Foscarini di s. Gir.

Fin. s. Franc. Bonlini qu. Fabio, e

s. Franc. Querini qu. Zuanne. Cam. a Crema dura m. 32.

s. Barbarigo Riva qu. Lucio.

Fin. s. Is. Priuli di s. Ales.

Sig. di Notte al Criminal

s. Candian Bolani qu. Gir. M.

Luogo di s. Tranq. M. Bolani elet.

Prov. a Peschiera.

Prov. al Cottimo di Londra.

s. And. Catti di s. Z. And.

F. s. Z. Pietro Marin qu. Giac.

Avvocato per gli Offizj di Rialto.

s. Lucio Ant. Balbi qu. Daniel

Fin. s. Alb. M. Romieri di s. Dom.

X Savj in Rialto.

s. Marco Zen di s. Renier

F. s. Paolo Minotto di s. Zuanne.

Bastimenti arrivati.

3. Gennaro.

Piel. Pat. Lor. Giotta ven. da Sebenico con 6 cai Oglio.

Piel. P. Matteo Cherin ven. dalla Brazza con 3 Cai Oglio.

Piel. Pat. Nic. Hacacovich ven. dalla Brazza con 11 Carat. Olive salate, un fag. Mandorle in iscorza.

Brac. Pat. Seb. Sbisà ven. da Spalato con 40 Bar. sevo, 3 cassoni cand. sevo.

Piel. Pat. Vinc. Bronzin ven. da Traù con 4. Cai Oglio.

Piel. Pat. Franc. Albanese venuto da Macasca, Spalato, e Zara, con 5 Cai oglio, 334 pelli becchine, 7 cassoni cand. di sevo, 8 Rot. Rassa in più cavezzi, 72 bar. olive salate, 1043 pelli Boldroni.

Piel. Pat. Alv. Ingiostro venuto da Spalato, Traù, Sebenico, e Zara, con 1600 lib. sevo colato, 17 bar. e 48 pani detto. Una Bal. Becchine, 3 dette Boldroni. 4 m. Oche ferro grezzo. 6380 lib. cand. di sevo in casse. 4. cai. Oglio. 4 di catrame. 6 Barilotti carne salata. 7 Quarte mandorle in iscorzo. 7 colli cera gialla. 26 bar. Miel. un fag. rame v. 7. m. fighi. Un fag. otton vecchio. Un fag. strafusaria. 50. Rotoli rassa e bedena in più Cavezzi. 2 Sacchi filo di Lana. un fag. rame v. Un fag. bronzo v. 2750 lib. olive salate. Una Pezza panno di ritorno.

Brac. Pat. Zuanne Rismondo venuto da Spalato con 25 Bar. sevo, 50 Bar. olive salate, 2 Barilotti carne salata.

Brac. Pat. Lazzaro Paolucci ven. da Trieste con 23 B. Oglio, 19 Fascj Ferramenta, un Bar. Chiodi, un Bar. Colofonio, 4 Bot. cola caravella, 60 cuoj salati, un Bar. Droghe. 2 coffe mandorle.

Piel. P. Giov. Viezzoli venuto da Trieste con un bar. Argento vivo, 2 pacchi pelli d’Angora, 4 colli pellizzarie, 3 colli ottoni, 10 Bal. e 6 rotoli Griso, 5 colli Telarie, un Collo Orologj, un bar. fil di rame, 10 colli chiodi, 2 fascj ferro, 2 Bar. e 6 basse fil di ferro, 6 colli merci e chincaglie.

Piel. Pat. Giov. Magnaron venuto da Trieste con 5 sacchi Carnuzzo, 23 colli merci; fazzoletti, calzette, berrette, e telarie. 18 Ballette filati bianchi. 4 cassette telarie. 3 fascj ferro. 8. bar. chiodi. 4 bar. Arg. vivo, una cassa pelli d’Angora.

Piel. P. Franc. Spolar venuto da Trieste con un bar. Arg. vivo, 2 casse cand. di sevo, 9 Botti Tabacco, 4 Bar. Latta, un Pacco fazzoletti, 3 Bar. Crauti, 3 fiaschi acqua d’odore, 8 colli telarie, 12 colli filati, 15 colli merci di tela e gottone, una cassa Libri, un Bar. Ferramenta, 4 colli Lime, 12 casse Acciaj, 4 bar. e una Bassa fil di ferro, 17 colli chiodi, 125 Fascj ferro.

7 Detto.

Battello Pat. Dom. Zenaro venuto da Trieste con 12 Sacchi Mandorle per Venezia, 89 cassette, e una bar. uva da Smirne per Chiozza.

8 Detto.

Piel. Pat. Mat. Rismondo venuto da Traù con 5. Cai Oglio, 21 Bar. sevo.

Piel. Pat. Bart. Zuanelli ven. da Traù con 5 cai Oglio.

15 Detto.

Bergantin nominato il Patriarca Abramo, Capit. Ant. Fedrigo, maca da Allessandretta li 21 Agosto, da Cipro li 9 Ottobre, e da Alessandria li 17 Novembre, raccomandato al Sig. Abramo V. Angeli con 3 Balle fazzoletti, 6 Pacchetti perle, 97 Balle gotton. 9 sacchi Vermiglione. 9 Pani Storace. 82 Balle e 4 Fardi Caffè. 3 Balle Tele 87 Cuoj salati. 3. fig. Telarie. 2 Bal. seta. Un Cassone Pomoquinto. Una Balletta e 2 fig. coltri. 6 casse e una balletta pistacchj. Una Cassetta Gala. 139 cai Vino di Cipro. Una Pezza panno macchiato di ritorno.

In Senato.

22 corrente.

2 Segretarj dell’Eccellentissimo Senato.

Fedelissimo Sig. Pietro Busenello.

Fedelissimo Sig. Zuanne Filippi.

2 Deput. alla Prov. del Danaro.

s. Prospero Valmarana.

s. Ang. M. Gabriel.

2 Sopra Prov. alle Legne.

Mis. Nic. Erizzo K. e Proc.

s. Girolamo M. Dolfin.

Forse la più bella Versione del Distico di Tibullo, è quella che ci è giunta l’altr’jeri. Prevenuto dalla nostra protesta vorrà benignamente scusarci chi ce l’ha mandata se non la ritrova impressa su questo Foglio.

Anche dell’Epigramma del Marchese de Fulvy sull’equivoco della parola Dieta ci è pervenuta nel giorno suddetto una laconica traduzione di cui non conviene far uso, perchè ne abbiamo date dell’altre, e la necessità di ripetere i Versi originali ruba dello spazio, e disgusta quei che gli hanno letti, e riletti.

Risponde alla ricerca intorno il giuoco del Lotto Pubblico un certo Signor Carlo ec. che sottoscrivesi contro il solito nella Lettera indirittaci, che il tempo prescritto a’Sudditi di Terraferma a ricuperare le Firme, è di mesi tre; a quelli d’oltre mare di sei. Autentica la sua asserzione con un fatto avvenuto a suo Nonno di buona memoria, ch’era appassionato per il Lotto, e dice d’aver un Libro a Casa sua, che ne ratifica l’instruzione.

Appagata la Dimanda il Signor Carlo riveritissimo merita i ringraziamenti di chi la fece, unitamente a’nostri sempre dovuti a chi su qualunque argomento compiacesi di comunicarci quelli che sà.

Gli Spettacoli Carnovaleschi della Pubblica Piazza formano un oggetto di curiosità per quelli ancora, che non ponno esservi spettatori, e l’Urbana Gazzetta è stimolata da un Foglio di Terraferma a render conto di ciò che abbiamo di bello quest’anno a Venezia in proposito di Casotti. Serviremo alla ricerca descrivendone le meraviglie, prima a norma delli Manifesti stampati, poi come osservatori. E per fare le cose una volta alla volta comincieremo oggi da questo.

Si mostrano in esso varie bellissime Figure non più vedute degne dell’ammirazione ec. ec.

La prima è un Cavallo vero mirabilmente essiccato da due celebri Professori, che soggiornarono per lungo tempo in Parigi per ordine d’un gran Monarca onde apprendere l’Arte Veterinaria. L’esattezza de’ben disposti membri; il pittoresco suo portamento, ma soprattutto la perfettissima anatomia distinta in tutte le esterne ed interne parti, e fra queste le arterie, e le vene nella lor naturale ramificazione hanno fatto meravigliare ec. ec.

La seconda è una Statua di Cera rappresentante Venere. Ammirabile per la sua esterna bellezza diviene poi una fina Scuola d’Anatomia, poichè se ne levano a piacere li primi integumenti del petto, e del basso ventre, e ponno esaminarli le parti tutte più minute ed interne; e sino la costruzione dell’utero, ed il Feto in esso situato.

La terza è un braccio umano, non già di cera, ma vero, e coll’Arte accennata essiccato, ove scopronsi tutti i muscoli nel loro color naturale, colle vene, e le arterie rese turgide dalla iniezione.

La quarta è una gamba e piede di Cavallo di cui distinguonsi le più minute parti, vene, ed arterie parimenti inietate, onde servire allo studio Veterinario tanto utile ec. ec.

Restino serviti Padroni, cinque soldi alla prima porta, e cinque alla seconda, ad appagarsi della gran meraviglia, che li farà partire soddisfatti, e sorpresi.

Teatri.

Noi intervenuti non siamo alla rappresentazione della Tragedia l’Agamennone del Signor Conte Vittorio Alfieri, che sino a quella d’jersera ebbe tre repliche in questo Comico Teatro a San Luca. Poco favorevoli furono le risposte date alle nostre interrogazioni da alcuni che l’hanno udita: non quanto all’intrinseco merito della Composizione già conosciuto alla luce delle stampe dal Mondo Letterario, ma sull’effetto che ne produsse la recita. Non-dimeno siamo costretti a credere di non aver avute giuste informazioni, ed al contrario siamo persuasi del pubblico aggradimento senza il quale seguite non farebbero le avvisate repliche. Una Tragedia in quattro soli Attori, senza che in essi c’entri il Signor Petronio meritamente tanto in grazia del Pubblico, sostenersi sì bene, mancando certamente valore ne’Personaggj, senza il quale l’azione prodotto avrebbe la noja, ad onta di qualche scena degna de’più famosi Tragici, ch’abbia avuto il Mondo antico, e moderno.

Un’altra Tragedia sullo stesso Argomento venne rappresentata la sera dello scorso prossimo Giovedì, della quale è Autore il Signor Dottore Matteo Borsa di Mantova. L’invito per la medesima fu stampato nel seguente Cartello a cui diamo luogo senz’alterare od accorciare una sillaba. I Comici, in generale, non hanno riguardi per gli Autori nemmeno i più rinomati, e fanno de’tagli da beccaj su’loro originali, da’quali non andò esente lo stesso Goldoni. Non impariamo da loro a trattarli collo stesso disprezzo, e rispettando ciò che danno in luce lasciamo ad essi l’assoluto diritto alla pubblica stima.

Avviso al Pubblico

Per il Nobilissimo Teatro Grimani a S. Gio: Grisostomo.

Non da inopportuna ambizione sospinto, non da soverchio amor proprio condotto, ma da gratitudine, da speme, da varj esempj guidato, si rende ardito Francesco Menichelli Primo Amoroso della Compagnia Battaglia d’invitare l’Illustri Figli di questa Patria gloriosa ad una sua Recita di Benefizio. Senza merito è vero, questa viene accordata, ma colla certa esperienza, che ai diffetti naturali, o involontarj, d’un debole, ed umile Attore, supplirà ognora l’ottimo cuore del Rispettabile Veneto Pubblico. Anime grandi, e nobili vi chiamo umilmente in copia la sera di Giovedì 22 corrente ad essere spettatrici di una Tragedia mai più rappresentata, che ha per titolo.

Agammenone, e Clitennestra.

Ella è parto d’inclita Penna non ignota a questa Serenissima Dominante, scritta in Verso Sciolto, felicemente condotta. La seguirà l’applaudita, e richiesta Farsa del

Pazzo Ragionevole.

Non hà prezzo l’Ingresso, che non si circoscrive, e non si limita la generosità dei Concorrenti. In seno di vostra grandezza Veneti Illustri Spirti esposta, se ne prevede il destino. Encomiato l’Autore, felici i Comici, contento senza contradizione il da voi reso fortunato Esponente.

Continuano le repliche, il concorso, e gli applausi alla Commedia intitolata la Maschera nel Teatro a Sant’Angiolo. Godiamo del vantaggio de’Comici senza stupir del misero errore di quei che la vogliono buona, e quanto alla nostra opinione non saremo mai pentiti d’averla pubblicata, perchè le ragioni di sostenerla son forti, e il suffragio onorevole degl’intelligenti premia la nostra sincerità.

Dicesi che il Sig. Menichelli abbiaritratto dall’accennata Recita a suo benefizio, la somma di cento Ducati circa correnti da Lir. 6:4. Se così è che ne consoliamo di cuore con lui.

Prenderà, a norma del dato avviso, il Possesso della sua dignità il nuovo Piovano di Santa Maria Nuova, il dì 3 del prossimo venturo Mese, e giacchè per tempo somministrato ci venne il Catalogo de’suoi Precessori lo diamo in luce al presente.

Serie de’Reverendissimi Pievani di Santa Maria Nova.

1296. Giovanni Fradello Notajo Pubblico.

1299. Francesco Rizzo Notajo Pubblico.

1313. Bartolommeo Nani Notajo Pubblico.

1364. Niccolò Verde.

1365. Rodolfo Santi.

1376. Tommaso Talenti.

1396. Francesco Costi.

1429. Francesco Rizzoto fù prima Plevano di S. Antonino, poi di S. Eufemia della Giudecca, indi di S. Maria Nova.

1447. Andre Davanzago prima Pievano di S. Eufemia della Giudecca indi di S. Maria Nova e dipoi di Santa Margherita, Canonico Ducale, e Arciprete della Congregazione di Santa Maria Mater Domini.

1454. Tommaso Albertis.

1464. Giacomo Guarnieri.

1467. Lazzaro Cavalieri.

1472. Marco Marchetti Prete di S. Samuele Notajo del Magistrato del Procurator, Pievano di Santa Maria Nova ed indi di S. Samuele, Canonico di Castello, ed Arciprete della Congregazione di S. Angelo.

1480. Giovanni Gusmazzo Arciprete di Monfelice.

1505. Pietro Ramali.

1514. Pietro Casali.

1517. Bernardino Gusmazzo Canonico di S. Marco, Nipote di Giovanni Antecessore, morì nel 1566. visse Pievano Anni 50.

1566. Sebastian Bianco, Fratello di Francesco Pievano di S. Faustino.

1576. Francesco Lupato.

1584. Francesco Grassi Canonico di S. Marco.

1618. Pasqualin Maseretto Cappellano Ducale poi Canonico di S. Marco.

1644. Alvise Zine Dottor in Ambe le Leggi, Procurator Fiscale della Curia Patriarcale.

1666. Ruggier Sereno Canonico di S. Marco.

1714. Giovanni Girardi Dottor in ambe le Leggi Canonico di S. Marco.

1740. Antonio Palù.

1748. Giacomo Faggioni.

1756. Pietro Zuliani.

1764. Francesco Altieri Arciprete della Congregazione di S. Maria Formosa.

1788. Domenico Toniuti.

Dal nostro Serenissimo Doge venne eletto al vacante posto di Canonico di San Marco, il Reverendissimo D. Gio: Bat. Gaspari Piovano di Sant’Angiolo, e Canonieo di Castello.

Cambj.

Venerdì 23. corrente.

Lione cinquantotto e 3 4ti.

Parigi cinquantanove.

Roma sessantatre.

Napoli 119 e un 4to.

Livorno 99 e tre quarti.

Milano 155 e mezzo.

Genova 92 e mezzo.

Amsterdam novantatre.

Londra 48 e 7 ottavi.

Augusta 101 e 3 quarti.

Vienna 196 e mezzo.

Il Serenissimo Principe Fa sapere, ed è d’ordine dell’Illustrissimo, ed Eccellentissimo Signor Niccolò Michiel Inquistor sopra Ori, e Monete.

Li giusti ragguaglj di proporzione fra le Monete Nobili e le Inferiori, e spezialmente li loro Spezzati, che sono sempre la soda base delli rapporti, e delle Commutazioni, chiamano la Pubblica Autorità incessantemente alle più sollecite necessarie Providenze a tutela de’Sudditi insidiati mai sempre dalla rea malizia, ed avidità dei Monopolisti Monetarj per fino con dannatissime Estere combinate intelligenze.

Vigile pertanto questo Inquisitorato alla gelosa, e grave ispezione, a cui è destinato per le tracce avute, rilevato avendo, che in alcuni luochi di Confine nella Terra Ferma in questi ultimi Mesi siano cominciate a comparire, e si vadino introducendo certe Monete d’Argento, denominate Quarto di Pezza nuova di Spagna coll’Impronto simile a quello di essa Pezza nuova, cioè del Busto Reggio da una parte, e all’intorno Carolus Tertius Dei Gratia &c., e dall’altra parte l’Arma di Spagna con all’intorno Rex Hispaniarum alcune dell’Anno 1744 1780., e spezialmente del corrente 1788., e che si spargono in conseguenza a Soldi cinquanta l’uno col rapporto appunto alla Pezza intiera admessa colle stabilite discipline nelle Camere, ed assentita in circolazione al prezzo di Lire dieci, e Soldi due per cadauna, viene in deliberazione di avvertir immediatamente la Nazione della fraude, che gli vien fatta da questa Moneta, acciò si guardi dall’accoglierla nelle sue Commutazioni.

Si fà perciò noto a tutti, che riscontrati alcuni di essi. Quarti al pelo di Marco, riuscirono ognuno di Caratti 28. e mezzo, e li più Vecchi, perch’erosi di soli Carati 28. mentre per esser veramente Quarti della Pezza nuova, ed aver il Valore suddetto, del Quarto di essa Pezza, dovrebbero aver il peso di Caratti 32. e mezzo, e di più fattone praticar il Sazzo, risultarono Peggio 228. per Marca; quando la Pezza medesima, da cui si rappresentano come Quarti, contiene il solo Peggio di Caratti 112. per Marca; dimodocchè il Valor intrinseco di questi pretesi Quarti con li ragguaglj di peso, e di bontà, o sia Peggio, risulta di soli Soldi trentanove; sicchè spargendosi per cinquanta a numerario, si valutano undici Soldi di più dell’intrinseco, e quindi questa rea, e bugiarda Moneta defrauda quarantaquattro Soldi per ogni quattro di essi Quarti, cioè nella rappresentazione di una Pezza intera: ciò che importa il ventidue per Cento di minorazione del Valore della Pezza medesima.

(nel Foglio venturo il resto)

Abbiamo da una Lettera di Brescia approvatrice in generale delle notizie contenute nelle due precedenti, e comunicate al Pubblico per mezzo di questo Foglio, intorno alle Scuole delle Grazie di quella Città, non esser vero che nella sua Cattedra di Matematiche sia stato confermato il benemerito professore Signor Domenico Cocoli. Avvisa chi la scrisse, che veramente da alquanti giorni s’era sparsa la voce di questo fatto con universale soddisfazione per la dignità con cui sostenne nel corso d’anno quattordici il prellodato Soggetto la suddetta Cattedra, ma che non s’è poi verificata. Aggiunge essersi sparsa un’altra notizia, che pochi giorni sono sia stato rimpiazzato un nuovo Teologo.

23 Gennaro.

Dall’Eccellentissimo pieno Collegio fu eletto in Ragionato dell’Offizio del Savio Cassiere, il Fedele Signor Giovanni Giera con Voti 25 di sì, uno di nò.

Varj, piacevoli, e sempre degno della sua intelligenza nello scegliere, e della sua grandiosità nell’eseguire, furono gli Spettacoli Scenici co’quali la splendida Accademia de’Rinnovati, nelle p. p. sere trattenne in lieta adunanza un gran numero di favoriti uditori. Per quella del giorno 31 corrente s’è destinata dalla medesima la rappresentazione della Farsa intitolata l’Accademia di S. E. il Sig. March. Albergati, con Musica, ed un Balletto.

Per li 7 poi, e li 21 del vicino Febbrajo, che vengono in Sabbato, servirà la sua Sala a due gran Feste di Ballo, e vi sarà in una camera il solito Musicale trattenimento. Le replicate prove avute in passato della generosa magnificenza di quest’illustri Accademici in occasioni simili, danno il più sicuro fondamento alla speranza di vederle rinnovate colla maggiore soddisfazione delle nobili, e civili Persone, che vorran prevalersi del cortese invito.

D’Affittare.

Una Casa, che guarda sul Canal grande, vicina alla Piazza, con porta sola, fornita d’ottimo gusto, Chi vi applicasse diriggasi al Sig. Florian Caffettiere sotto le Procuratie nuove, che avrà da lui tutte le necessarie informazioni.

In concorrenza col M. R. D. Giovanni Filosofi, fu eletto jeri Piovano di S. M. Formosa, il M. R. D. Domenico Arrigoni.

Teatri. Per questa Sera.

A Sant’Angiolo replica. A S. Luca Le Vittorie di Todorovich dalle Bocche di Cattaro. A S. Gio: Grisostomo Com. dell’Arte.

Morti.

Il N. H. s. Marin Michiel de’Tolentini, d’anni 75.

Num. 7. Sabbato 24. Gennaro 1789. Carte Pubbliche. Il giorno 15 del corr. fu pubblicata una Terminaz. degl’Illustr. & Eccell. Signori Deputati alla Regolaz. delle Tariffe Mercantili di Venezia, e della Terraferma, in materia di panni di Lana forastieri la cui sostanza è: Che relativamente al Decreto 28. Agosto 1788, e l’esecutiva Terminaz. 2 Settembre susseguente approvata con altro Decreto 29. del mese stesso permittente l’introduzione, e consumo in questo Stato de’panni di Lana forastieri, sotto la denominazione di Panni esteri sopraffini, fini, e ordinarj alti e bassi si debbano comprendere anche i panni detti da Re, e le Londrine. Che li Panni forastieri di rimanenza debbano sottostare nella loro interna circolazione ai metodi Daziali anteriori alla Terminaz. sud. Che se le Pezze di detti Panni oltrepassassero le B. 60. pagheranno, oltre il Duc. effettivo, il di più in proporzione. Che per atto di Pub. sovrabbondante indulgenza resta accordato un nuovo termine di giorni 15, a tutti que’panni, ch’entrati nello Stato prima della nuova Legge, non si fossero assoggettati ancora al Bollo di rimanenza, spirato il qual termine, saranno irremmissibilmente fiscati. Che i Panni Esteri provenienti per via di Mare in Venezia destinati ai consumi della Terraferma, previa pieggieria, e con Bolletta gratis, andranno a pagar il Dazio nella Prov. di sua destinaz. Che quelli fossero capitati nelle Dogane dello Stato dopo il giorno 10 del passato Ottobre s’intenderanno soggetti al nuovo Dazio, e Bollo. Che gl’Impresarj de’Dazj, o loro Ministri dovranno nel p. v. Aprile colla scorta e confronto de’loro Libri portarsi alla visita delle rimanenze de’panni Forastieri, ritirar i Bolli senza numerata delle Pezze vendute, e prender in nota quelle ch’esistessero, a lume della Deputazione. E come le prov. di questa, e della precedente Terminaz. non contemplano che il Dazio consumo sui Panni sud. così rispetto a quelli, ch’entrassero per le vie di Terra colla destinazione per fuori di Stato, dovranno osservarsi le vigenti Leggi di transito, delle quali per altro ne saran risponsabili gli Speditori. Ommettonsi per amore di brevità, alcuni meno importanti Articoli. In. M. C. 20. Gennaro. Capit. a Cadore dura m. 32. s. Franc. Balbi qu. Marc’Ant. Fin. s. Marco Zorzi qu. Almorò. Pod. e Prov. a Roman dura m. 32. s. Z. Bat. Balbi di s. Franc. F. s. Z. And. Ales. Catti qu: Z. Got. Capit. a Soave dura m. 16. s. In. Def. Semitecolo qu. And. F. s. And. Bembo di s. Pietro Aut. Due Cons. al Zante dur. m. 24. s. Z. Ant. M. Corner qu. Z. Bat. s. Giac. Ben. Foscarini di s. Gir. Fin. s. Franc. Bonlini qu. Fabio, e s. Franc. Querini qu. Zuanne. Cam. a Crema dura m. 32. s. Barbarigo Riva qu. Lucio. Fin. s. Is. Priuli di s. Ales. Sig. di Notte al Criminal s. Candian Bolani qu. Gir. M. Luogo di s. Tranq. M. Bolani elet. Prov. a Peschiera. Prov. al Cottimo di Londra. s. And. Catti di s. Z. And. F. s. Z. Pietro Marin qu. Giac. Avvocato per gli Offizj di Rialto. s. Lucio Ant. Balbi qu. Daniel Fin. s. Alb. M. Romieri di s. Dom. X Savj in Rialto. s. Marco Zen di s. Renier F. s. Paolo Minotto di s. Zuanne. Bastimenti arrivati. 3. Gennaro. Piel. Pat. Lor. Giotta ven. da Sebenico con 6 cai Oglio. Piel. P. Matteo Cherin ven. dalla Brazza con 3 Cai Oglio. Piel. Pat. Nic. Hacacovich ven. dalla Brazza con 11 Carat. Olive salate, un fag. Mandorle in iscorza. Brac. Pat. Seb. Sbisà ven. da Spalato con 40 Bar. sevo, 3 cassoni cand. sevo. Piel. Pat. Vinc. Bronzin ven. da Traù con 4. Cai Oglio. Piel. Pat. Franc. Albanese venuto da Macasca, Spalato, e Zara, con 5 Cai oglio, 334 pelli becchine, 7 cassoni cand. di sevo, 8 Rot. Rassa in più cavezzi, 72 bar. olive salate, 1043 pelli Boldroni. Piel. Pat. Alv. Ingiostro venuto da Spalato, Traù, Sebenico, e Zara, con 1600 lib. sevo colato, 17 bar. e 48 pani detto. Una Bal. Becchine, 3 dette Boldroni. 4 m. Oche ferro grezzo. 6380 lib. cand. di sevo in casse. 4. cai. Oglio. 4 di catrame. 6 Barilotti carne salata. 7 Quarte mandorle in iscorzo. 7 colli cera gialla. 26 bar. Miel. un fag. rame v. 7. m. fighi. Un fag. otton vecchio. Un fag. strafusaria. 50. Rotoli rassa e bedena in più Cavezzi. 2 Sacchi filo di Lana. un fag. rame v. Un fag. bronzo v. 2750 lib. olive salate. Una Pezza panno di ritorno. Brac. Pat. Zuanne Rismondo venuto da Spalato con 25 Bar. sevo, 50 Bar. olive salate, 2 Barilotti carne salata. Brac. Pat. Lazzaro Paolucci ven. da Trieste con 23 B. Oglio, 19 Fascj Ferramenta, un Bar. Chiodi, un Bar. Colofonio, 4 Bot. cola caravella, 60 cuoj salati, un Bar. Droghe. 2 coffe mandorle. Piel. P. Giov. Viezzoli venuto da Trieste con un bar. Argento vivo, 2 pacchi pelli d’Angora, 4 colli pellizzarie, 3 colli ottoni, 10 Bal. e 6 rotoli Griso, 5 colli Telarie, un Collo Orologj, un bar. fil di rame, 10 colli chiodi, 2 fascj ferro, 2 Bar. e 6 basse fil di ferro, 6 colli merci e chincaglie. Piel. Pat. Giov. Magnaron venuto da Trieste con 5 sacchi Carnuzzo, 23 colli merci; fazzoletti, calzette, berrette, e telarie. 18 Ballette filati bianchi. 4 cassette telarie. 3 fascj ferro. 8. bar. chiodi. 4 bar. Arg. vivo, una cassa pelli d’Angora. Piel. P. Franc. Spolar venuto da Trieste con un bar. Arg. vivo, 2 casse cand. di sevo, 9 Botti Tabacco, 4 Bar. Latta, un Pacco fazzoletti, 3 Bar. Crauti, 3 fiaschi acqua d’odore, 8 colli telarie, 12 colli filati, 15 colli merci di tela e gottone, una cassa Libri, un Bar. Ferramenta, 4 colli Lime, 12 casse Acciaj, 4 bar. e una Bassa fil di ferro, 17 colli chiodi, 125 Fascj ferro. 7 Detto. Battello Pat. Dom. Zenaro venuto da Trieste con 12 Sacchi Mandorle per Venezia, 89 cassette, e una bar. uva da Smirne per Chiozza. 8 Detto. Piel. Pat. Mat. Rismondo venuto da Traù con 5. Cai Oglio, 21 Bar. sevo. Piel. Pat. Bart. Zuanelli ven. da Traù con 5 cai Oglio. 15 Detto. Bergantin nominato il Patriarca Abramo, Capit. Ant. Fedrigo, maca da Allessandretta li 21 Agosto, da Cipro li 9 Ottobre, e da Alessandria li 17 Novembre, raccomandato al Sig. Abramo V. Angeli con 3 Balle fazzoletti, 6 Pacchetti perle, 97 Balle gotton. 9 sacchi Vermiglione. 9 Pani Storace. 82 Balle e 4 Fardi Caffè. 3 Balle Tele 87 Cuoj salati. 3. fig. Telarie. 2 Bal. seta. Un Cassone Pomoquinto. Una Balletta e 2 fig. coltri. 6 casse e una balletta pistacchj. Una Cassetta Gala. 139 cai Vino di Cipro. Una Pezza panno macchiato di ritorno. In Senato. 22 corrente. 2 Segretarj dell’Eccellentissimo Senato. Fedelissimo Sig. Pietro Busenello. Fedelissimo Sig. Zuanne Filippi. 2 Deput. alla Prov. del Danaro. s. Prospero Valmarana. s. Ang. M. Gabriel. 2 Sopra Prov. alle Legne. Mis. Nic. Erizzo K. e Proc. s. Girolamo M. Dolfin. Forse la più bella Versione del Distico di Tibullo, è quella che ci è giunta l’altr’jeri. Prevenuto dalla nostra protesta vorrà benignamente scusarci chi ce l’ha mandata se non la ritrova impressa su questo Foglio. Anche dell’Epigramma del Marchese de Fulvy sull’equivoco della parola Dieta ci è pervenuta nel giorno suddetto una laconica traduzione di cui non conviene far uso, perchè ne abbiamo date dell’altre, e la necessità di ripetere i Versi originali ruba dello spazio, e disgusta quei che gli hanno letti, e riletti. Risponde alla ricerca intorno il giuoco del Lotto Pubblico un certo Signor Carlo ec. che sottoscrivesi contro il solito nella Lettera indirittaci, che il tempo prescritto a’Sudditi di Terraferma a ricuperare le Firme, è di mesi tre; a quelli d’oltre mare di sei. Autentica la sua asserzione con un fatto avvenuto a suo Nonno di buona memoria, ch’era appassionato per il Lotto, e dice d’aver un Libro a Casa sua, che ne ratifica l’instruzione. Appagata la Dimanda il Signor Carlo riveritissimo merita i ringraziamenti di chi la fece, unitamente a’nostri sempre dovuti a chi su qualunque argomento compiacesi di comunicarci quelli che sà. Gli Spettacoli Carnovaleschi della Pubblica Piazza formano un oggetto di curiosità per quelli ancora, che non ponno esservi spettatori, e l’Urbana Gazzetta è stimolata da un Foglio di Terraferma a render conto di ciò che abbiamo di bello quest’anno a Venezia in proposito di Casotti. Serviremo alla ricerca descrivendone le meraviglie, prima a norma delli Manifesti stampati, poi come osservatori. E per fare le cose una volta alla volta comincieremo oggi da questo. Si mostrano in esso varie bellissime Figure non più vedute degne dell’ammirazione ec. ec. La prima è un Cavallo vero mirabilmente essiccato da due celebri Professori, che soggiornarono per lungo tempo in Parigi per ordine d’un gran Monarca onde apprendere l’Arte Veterinaria. L’esattezza de’ben disposti membri; il pittoresco suo portamento, ma soprattutto la perfettissima anatomia distinta in tutte le esterne ed interne parti, e fra queste le arterie, e le vene nella lor naturale ramificazione hanno fatto meravigliare ec. ec. La seconda è una Statua di Cera rappresentante Venere. Ammirabile per la sua esterna bellezza diviene poi una fina Scuola d’Anatomia, poichè se ne levano a piacere li primi integumenti del petto, e del basso ventre, e ponno esaminarli le parti tutte più minute ed interne; e sino la costruzione dell’utero, ed il Feto in esso situato. La terza è un braccio umano, non già di cera, ma vero, e coll’Arte accennata essiccato, ove scopronsi tutti i muscoli nel loro color naturale, colle vene, e le arterie rese turgide dalla iniezione. La quarta è una gamba e piede di Cavallo di cui distinguonsi le più minute parti, vene, ed arterie parimenti inietate, onde servire allo studio Veterinario tanto utile ec. ec. Restino serviti Padroni, cinque soldi alla prima porta, e cinque alla seconda, ad appagarsi della gran meraviglia, che li farà partire soddisfatti, e sorpresi. Teatri. Noi intervenuti non siamo alla rappresentazione della Tragedia l’Agamennone del Signor Conte Vittorio Alfieri, che sino a quella d’jersera ebbe tre repliche in questo Comico Teatro a San Luca. Poco favorevoli furono le risposte date alle nostre interrogazioni da alcuni che l’hanno udita: non quanto all’intrinseco merito della Composizione già conosciuto alla luce delle stampe dal Mondo Letterario, ma sull’effetto che ne produsse la recita. Non-dimeno siamo costretti a credere di non aver avute giuste informazioni, ed al contrario siamo persuasi del pubblico aggradimento senza il quale seguite non farebbero le avvisate repliche. Una Tragedia in quattro soli Attori, senza che in essi c’entri il Signor Petronio meritamente tanto in grazia del Pubblico, sostenersi sì bene, mancando certamente valore ne’Personaggj, senza il quale l’azione prodotto avrebbe la noja, ad onta di qualche scena degna de’più famosi Tragici, ch’abbia avuto il Mondo antico, e moderno. Un’altra Tragedia sullo stesso Argomento venne rappresentata la sera dello scorso prossimo Giovedì, della quale è Autore il Signor Dottore Matteo Borsa di Mantova. L’invito per la medesima fu stampato nel seguente Cartello a cui diamo luogo senz’alterare od accorciare una sillaba. I Comici, in generale, non hanno riguardi per gli Autori nemmeno i più rinomati, e fanno de’tagli da beccaj su’loro originali, da’quali non andò esente lo stesso Goldoni. Non impariamo da loro a trattarli collo stesso disprezzo, e rispettando ciò che danno in luce lasciamo ad essi l’assoluto diritto alla pubblica stima. Avviso al Pubblico Per il Nobilissimo Teatro Grimani a S. Gio: Grisostomo. Non da inopportuna ambizione sospinto, non da soverchio amor proprio condotto, ma da gratitudine, da speme, da varj esempj guidato, si rende ardito Francesco Menichelli Primo Amoroso della Compagnia Battaglia d’invitare l’Illustri Figli di questa Patria gloriosa ad una sua Recita di Benefizio. Senza merito è vero, questa viene accordata, ma colla certa esperienza, che ai diffetti naturali, o involontarj, d’un debole, ed umile Attore, supplirà ognora l’ottimo cuore del Rispettabile Veneto Pubblico. Anime grandi, e nobili vi chiamo umilmente in copia la sera di Giovedì 22 corrente ad essere spettatrici di una Tragedia mai più rappresentata, che ha per titolo. Agammenone, e Clitennestra. Ella è parto d’inclita Penna non ignota a questa Serenissima Dominante, scritta in Verso Sciolto, felicemente condotta. La seguirà l’applaudita, e richiesta Farsa del Pazzo Ragionevole. Non hà prezzo l’Ingresso, che non si circoscrive, e non si limita la generosità dei Concorrenti. In seno di vostra grandezza Veneti Illustri Spirti esposta, se ne prevede il destino. Encomiato l’Autore, felici i Comici, contento senza contradizione il da voi reso fortunato Esponente. Continuano le repliche, il concorso, e gli applausi alla Commedia intitolata la Maschera nel Teatro a Sant’Angiolo. Godiamo del vantaggio de’Comici senza stupir del misero errore di quei che la vogliono buona, e quanto alla nostra opinione non saremo mai pentiti d’averla pubblicata, perchè le ragioni di sostenerla son forti, e il suffragio onorevole degl’intelligenti premia la nostra sincerità. Dicesi che il Sig. Menichelli abbiaritratto dall’accennata Recita a suo benefizio, la somma di cento Ducati circa correnti da Lir. 6:4. Se così è che ne consoliamo di cuore con lui. Prenderà, a norma del dato avviso, il Possesso della sua dignità il nuovo Piovano di Santa Maria Nuova, il dì 3 del prossimo venturo Mese, e giacchè per tempo somministrato ci venne il Catalogo de’suoi Precessori lo diamo in luce al presente. Serie de’Reverendissimi Pievani di Santa Maria Nova. 1296. Giovanni Fradello Notajo Pubblico. 1299. Francesco Rizzo Notajo Pubblico. 1313. Bartolommeo Nani Notajo Pubblico. 1364. Niccolò Verde. 1365. Rodolfo Santi. 1376. Tommaso Talenti. 1396. Francesco Costi. 1429. Francesco Rizzoto fù prima Plevano di S. Antonino, poi di S. Eufemia della Giudecca, indi di S. Maria Nova. 1447. Andre Davanzago prima Pievano di S. Eufemia della Giudecca indi di S. Maria Nova e dipoi di Santa Margherita, Canonico Ducale, e Arciprete della Congregazione di Santa Maria Mater Domini. 1454. Tommaso Albertis. 1464. Giacomo Guarnieri. 1467. Lazzaro Cavalieri. 1472. Marco Marchetti Prete di S. Samuele Notajo del Magistrato del Procurator, Pievano di Santa Maria Nova ed indi di S. Samuele, Canonico di Castello, ed Arciprete della Congregazione di S. Angelo. 1480. Giovanni Gusmazzo Arciprete di Monfelice. 1505. Pietro Ramali. 1514. Pietro Casali. 1517. Bernardino Gusmazzo Canonico di S. Marco, Nipote di Giovanni Antecessore, morì nel 1566. visse Pievano Anni 50. 1566. Sebastian Bianco, Fratello di Francesco Pievano di S. Faustino. 1576. Francesco Lupato. 1584. Francesco Grassi Canonico di S. Marco. 1618. Pasqualin Maseretto Cappellano Ducale poi Canonico di S. Marco. 1644. Alvise Zine Dottor in Ambe le Leggi, Procurator Fiscale della Curia Patriarcale. 1666. Ruggier Sereno Canonico di S. Marco. 1714. Giovanni Girardi Dottor in ambe le Leggi Canonico di S. Marco. 1740. Antonio Palù. 1748. Giacomo Faggioni. 1756. Pietro Zuliani. 1764. Francesco Altieri Arciprete della Congregazione di S. Maria Formosa. 1788. Domenico Toniuti. Dal nostro Serenissimo Doge venne eletto al vacante posto di Canonico di San Marco, il Reverendissimo D. Gio: Bat. Gaspari Piovano di Sant’Angiolo, e Canonieo di Castello. Cambj. Venerdì 23. corrente. Lione cinquantotto e 3 4ti. Parigi cinquantanove. Roma sessantatre. Napoli 119 e un 4to. Livorno 99 e tre quarti. Milano 155 e mezzo. Genova 92 e mezzo. Amsterdam novantatre. Londra 48 e 7 ottavi. Augusta 101 e 3 quarti. Vienna 196 e mezzo. Il Serenissimo Principe Fa sapere, ed è d’ordine dell’Illustrissimo, ed Eccellentissimo Signor Niccolò Michiel Inquistor sopra Ori, e Monete. Li giusti ragguaglj di proporzione fra le Monete Nobili e le Inferiori, e spezialmente li loro Spezzati, che sono sempre la soda base delli rapporti, e delle Commutazioni, chiamano la Pubblica Autorità incessantemente alle più sollecite necessarie Providenze a tutela de’Sudditi insidiati mai sempre dalla rea malizia, ed avidità dei Monopolisti Monetarj per fino con dannatissime Estere combinate intelligenze. Vigile pertanto questo Inquisitorato alla gelosa, e grave ispezione, a cui è destinato per le tracce avute, rilevato avendo, che in alcuni luochi di Confine nella Terra Ferma in questi ultimi Mesi siano cominciate a comparire, e si vadino introducendo certe Monete d’Argento, denominate Quarto di Pezza nuova di Spagna coll’Impronto simile a quello di essa Pezza nuova, cioè del Busto Reggio da una parte, e all’intorno Carolus Tertius Dei Gratia &c., e dall’altra parte l’Arma di Spagna con all’intorno Rex Hispaniarum alcune dell’Anno 1744 1780., e spezialmente del corrente 1788., e che si spargono in conseguenza a Soldi cinquanta l’uno col rapporto appunto alla Pezza intiera admessa colle stabilite discipline nelle Camere, ed assentita in circolazione al prezzo di Lire dieci, e Soldi due per cadauna, viene in deliberazione di avvertir immediatamente la Nazione della fraude, che gli vien fatta da questa Moneta, acciò si guardi dall’accoglierla nelle sue Commutazioni. Si fà perciò noto a tutti, che riscontrati alcuni di essi. Quarti al pelo di Marco, riuscirono ognuno di Caratti 28. e mezzo, e li più Vecchi, perch’erosi di soli Carati 28. mentre per esser veramente Quarti della Pezza nuova, ed aver il Valore suddetto, del Quarto di essa Pezza, dovrebbero aver il peso di Caratti 32. e mezzo, e di più fattone praticar il Sazzo, risultarono Peggio 228. per Marca; quando la Pezza medesima, da cui si rappresentano come Quarti, contiene il solo Peggio di Caratti 112. per Marca; dimodocchè il Valor intrinseco di questi pretesi Quarti con li ragguaglj di peso, e di bontà, o sia Peggio, risulta di soli Soldi trentanove; sicchè spargendosi per cinquanta a numerario, si valutano undici Soldi di più dell’intrinseco, e quindi questa rea, e bugiarda Moneta defrauda quarantaquattro Soldi per ogni quattro di essi Quarti, cioè nella rappresentazione di una Pezza intera: ciò che importa il ventidue per Cento di minorazione del Valore della Pezza medesima. (nel Foglio venturo il resto) Abbiamo da una Lettera di Brescia approvatrice in generale delle notizie contenute nelle due precedenti, e comunicate al Pubblico per mezzo di questo Foglio, intorno alle Scuole delle Grazie di quella Città, non esser vero che nella sua Cattedra di Matematiche sia stato confermato il benemerito professore Signor Domenico Cocoli. Avvisa chi la scrisse, che veramente da alquanti giorni s’era sparsa la voce di questo fatto con universale soddisfazione per la dignità con cui sostenne nel corso d’anno quattordici il prellodato Soggetto la suddetta Cattedra, ma che non s’è poi verificata. Aggiunge essersi sparsa un’altra notizia, che pochi giorni sono sia stato rimpiazzato un nuovo Teologo. 23 Gennaro. Dall’Eccellentissimo pieno Collegio fu eletto in Ragionato dell’Offizio del Savio Cassiere, il Fedele Signor Giovanni Giera con Voti 25 di sì, uno di nò. Varj, piacevoli, e sempre degno della sua intelligenza nello scegliere, e della sua grandiosità nell’eseguire, furono gli Spettacoli Scenici co’quali la splendida Accademia de’Rinnovati, nelle p. p. sere trattenne in lieta adunanza un gran numero di favoriti uditori. Per quella del giorno 31 corrente s’è destinata dalla medesima la rappresentazione della Farsa intitolata l’Accademia di S. E. il Sig. March. Albergati, con Musica, ed un Balletto. Per li 7 poi, e li 21 del vicino Febbrajo, che vengono in Sabbato, servirà la sua Sala a due gran Feste di Ballo, e vi sarà in una camera il solito Musicale trattenimento. Le replicate prove avute in passato della generosa magnificenza di quest’illustri Accademici in occasioni simili, danno il più sicuro fondamento alla speranza di vederle rinnovate colla maggiore soddisfazione delle nobili, e civili Persone, che vorran prevalersi del cortese invito. D’Affittare. Una Casa, che guarda sul Canal grande, vicina alla Piazza, con porta sola, fornita d’ottimo gusto, Chi vi applicasse diriggasi al Sig. Florian Caffettiere sotto le Procuratie nuove, che avrà da lui tutte le necessarie informazioni. In concorrenza col M. R. D. Giovanni Filosofi, fu eletto jeri Piovano di S. M. Formosa, il M. R. D. Domenico Arrigoni. Teatri. Per questa Sera. A Sant’Angiolo replica. A S. Luca Le Vittorie di Todorovich dalle Bocche di Cattaro. A S. Gio: Grisostomo Com. dell’Arte. Morti. Il N. H. s. Marin Michiel de’Tolentini, d’anni 75.