Magister artis ingenique largiter Venter.
Prol. V. II.
Io sono portato a credere, che a misura, che il mondo diventa più polito, vada abbandanando l’opinione di que’rigoristi; e che non vi sia persona oggidì, la quale non confessi, che il godimento d’un buon capitale non sia accompagnato da grandi vantaggi. Benche quelli che hanno più virtù, dispreggino buona parte de’piaceri mondani; con tutto ciò,
Egli è un generale lamento di tutti gli Artiggiani, che i più ricchi frà di loro sono quelli che vengono più incorragiti dagli avventori; e questo lo attribuiscono, falsamente, alla malignità degli Uomini, che si pilgliano piacere di favorire i meno bisognosi degli altri, co’loro soccorsi. Infatti, se si esamina più da vicino, la facenda si ritroverà, che la loro condotta nel proposito, e fondata sulla ragione. Suppongasi la stessa integrità in due artigiani, vi è più da temere di qualche forfanteria in un povero, di quello sia in un altro, le di cui circostanze le tengono lontano da simile tentazione.
Da questo pure nasce, che il Governo civile riguarda i suoi più ricchi sudditi, come i più interessati a mantenerlo e come i più proprj a sostenere le prime Cariche dello stato. Corre all’opposto di quelli, la fortuna de’quali è lacera, ed è troppo vero ciò, che che non aveano, cioè, niente da sperare, se non da una guerra civile.
mezzi di stabilire la loro fortuna, o sopra l’arte di arrichirsi.
Il primo, ed infallibile di codesti mezzi è lo sparagno. Tutti gli Uomini non hanno il talento necessario per guadagnare del danaro, ma tutti ponno praticare questa virtù. Vi sono pocchissimi, che volendo rifflettere sopra la loro vita passata, non ritrovassero che se avessero sparagnate tutte quelle picciole somme, che hanno impiegate male a proposito, o senza necessità avrebbero oggi un assai onesto Capitale.
Il secondo rango è dovuto alla Diligenza. Amendue queste virtù ci sono raccomandate ne tre’seguenti Proverbj.
Non fate mai per mezzo d’altri ciò che potete fare da voi stessi
Non rimettet mai a domani, ciò che potete far oggi
Non bisogna mai trascurare le picciole cose nè le picciole spese
Il terzo mezzo per arrichirsi, è l’osservare, in tutte le facende, l’ordine del che sono capaci anche i più deboli talenti.
in non fare che una cosa alla volta. Se tengo, disse delle Lettere importanti da scrivere, io non
Veggiamo sovente degli flematici, e di grosolano talento giognere a grandi ricchezze, colla regolarità e col buon ordine, che osservano in tutti i loro affari; la dove, senza tal esatezza i più bell’Ingegni, e le più vive immaginazioni imbrogliano più tosto, che condurre a’buon fine gl’interessi.
Si potrebbe dunque, a mio credere, stabilire per massima, che ogni Uomo dotato d’un ordinario talento, ha li mezzi sicuri per arrichirsi nella situazione, in cui si ritrova se i più svelti alle volte non vi riescono, proviene, o perche preferiscono qualche altro ogetto alle ricchezze; o perche non le vogliono acquistare, che a loro capricio, volendo per lo più continuare a gustare tutti li piaceri, e tutte le dolcezze della vita.
Oltre codeste vie ordinarie per arricchire, bisogna confessare che l’ingegno molto vi coopera, e ritrova in che essercitarsi per ogni verso.
Benche vi sia stata da molti secoli una infinità di mezzi, per fare de’guadagni, e si siano da qualche anno assai moltiplicati; con tutto ciò vi rimane per anco su questo punto, un si vasto campo all’invenzione, che un Uomo di mediocre ca-
Tabacco di mille fiori. La storia aggiugne, che
Veleno per far morire il Re: sull’altro “Veleno per far morire la Regina: sull’altro “Veleno per far morire il Duca di Orleans e così degli altri prencipi, o principesse della Famiglia Reale. Attaccò i biglietti sopra ciascuno de’sacchetti, e disse al giovine, mio figlivolo guardatevi bene di parlare di questo ne a vostra madre ne a chi si sia perche vi anderebbero e la vostra e la mia vita. Dopo chiuse que’Pachetti nella sua Bolgia, e comandò, che se gli prestasse il pranzo.
Mentre pranzava, il Giovinetto non mancò di raccontare a sua madre quanto era passato. La buona Donna, piena di spavento, e toccata dalla cattiva mina del Pellegrino, si credette in obbligo di avvisarne il Prevosto della Città. Tanto più, che il Delfino era stato di fresco avvelenato e tutta la
Accorre con tutta fretta all’osteria,
Montato sopra un buon Cavallo, e bene pasciuto in viaggio, senza, che glie ne costasse un soldo, in pochi giorni
Il negozio in generale mi pare non solamente avvantagiosissimo al Pubblico; ma eziandio la strada più naturale e più sicura per istabilire la propria fortuna. Il bene acquistato col traffico è per l’ordinario accompagnato da una grande soddisfazione, ed anche da una buona coscienza.
sparagno Non vi è niente di più contrario a pensieri dell’ambizione. Un Uomo, che machina grandi partiti, non sa applicarsi a bagatelle. Si puole paragonare a que’Poeti di primo rango, che, per ispiegarmi con Longino pieno di magnifiche idee, non hanno sempre l’aggio di osservare le picciole vaghezze, e le delicatezze della loro arte. Priego però i miei Leggitori di ben’esaminare le stessi, prima di mettersi in riga co’tali Ingegni sublimi; è facilissimo l’ingannarsi.