ZM* Felices errore suo.
Lucan
Americani s’immaginano, che tutte le Creature animate o inanimate, le bestie, i vegetabili, le pietre abbino la loro anima come gli Uomini. Hanno una simile idea di tutte le opre dell’arte; de’coltelli, de’specchj, delle Barche, e di tutto ciò che si fabrica; e credono, che le loro anime, quando tali cose periscono, o si rompono, vadano in un altro mondo dove abitano gli spiriti degli Uomini e delle Donne. Europei ebbero diverse Nazioni ugualmente poco probabili per tutti i versi. Certi discepoli di Americani pretendono, ed è una Tradizione costante frà di loro, che un nativo del loro Paese, avesse una visione, colla quale scendesse fino al grande Riserbatorio delle anime, o pure all’altro mondo, come noi quì diciamo; e che al suo ritorno rendesse un conto esatto a suoi Amici di tutto ciò, che avea veduto nelle Regione de’morti. In occasione, che capitarono in questi Paesi certi Indiani, un mio amico l’informò di ciò, ch’eglino stessi diceano di questa Tradizione. Ecco quanto gli fù possibile raccogliere dalle risposte, che dierono alle sue richieste.
Marraton, dopo aver fatto un longo e faticoso viaggio, sotto la caverna d’una montagna, gionse finalmente, in vicinanza, di quel mondo de’spiriti: ma non vi puote entrare, a cagione d’una folta Foresta di cespuglj, di tronchi, e di spine, s’imbarazzate, le une colle altre, che non vi era mezzo di farvisi addito.
Non fu appena escito da quella pianura del Bosco, che vidde un Paese in-utensiglj diffonti; questo è il nome, che danno gl’Indiani a’loro stromenti quando sono abbruggiati, o rotti. In mezzo di quella felice Campagna, e di quell’abbondante varietà di fiori, che l’addornavano per ogni parte, essendovene molti, che Marraton non avea mai veduti nel suo Paese, gli venne sovente voglia di coglierne qualch’uno, ma ritrovò, che subito gli scappavano dalle dita, benche fossero l’oggetto degli occhj. Finalmente si avvicinò ad un grande Fiume; e si come amava molto la Pesca, si fermò, per qualche tempo ad osservare un Pescatore che pescava colla Canna, e che avea pigliato quantità di figure di Pesci, che saltellavano sulla ripa d’intorno a lui.
Indiano perduta la sua moglie, ch’era una delle più belle Donne del suo Paese, e da cui ne avea avuti molti Figliuoli. La tenerezza passata frà di loro, era si straordinaria, che fino al dì d’oggi quando gl’Indiani felicitano i nuovi matrimonj, augurano loro di vivere insieme così contenti come Marraton e Taratilda. Ora questo Fedele vedovo, attento a rimirare il Pescatore, voltando l’occhio vide all’improviso l’ombra della sua dolcissima Taratilda di là del Fiume, che stava di già fissa nel riguardarlo, prima che egli sen’accorgesse. Ella gli stendea le braccia, con un torrente di lagrime, che le cadeano dagli occhi; le di lei mani, le di lei occhiate, la di lei voce l’invitavano di portarsi a lei, e parea gli dicessero, allo stesso tempo, che non vi era mezzo di passare il fiume. Chi potrebbe descrivere la gioja, il dolore, l’amore, il desiderio, lo stupore, che assalirono il cuore di Marraton alla vista della sua cara Taratilda? Egli non potè esprimere le diferenti passioni, che lo agitavano, se non colle lagrime. Impaziente di abbracciarla, si gettò nel fiume, che non era se non il Fantasma, e gionse dall’altra parte a piedi asciutti. Taratilda venne a gettarsegli fra le braccia e Marraton avrebbe avuto caro d’essere spogliato di quel corpo, che lo privava del-Marratone ammirava estatico la bellezza di quel Luogo, imbalsamato dall’odore, che esalava da tutte le parti, Taratilda gli disse, che avea apparecchiato quel Gabinetto per riceverlo, persuasissima, che la sua pietà verso Dio, e la sua buona fede verso gli Uomini, non mancheranno di condurlo a quel beato soggiorno, dopo la sua morte. Dopo fe venire due loro figliuoli, che erano già, da qualche anno, morti, e che stavano con essa lei sotto quel delizioso albergo. Esortò, in oltre il suo sposo ad allevare quelli, che gli restavano al mondo, in maniera, che potessero finalmente rivedersi, tutti assieme in quel incantato Paese, dove non si gusta, che piaceri innocenti e tranquilli.
La stessa Tradizione aggiogne, che quell’Indiano vidde altresì li spaventosi, e dolorosi soggiorni de’malvaggi, dopo la loro morte: vidde molti laghi d’Europei, che aveano fatta strage di tante migliaja di poveri Indiani, per satollare la loro ingiusta, e sordida avarizia. Ma avendo io toccate le principali cose di questa Tradizione, i termini, che mi sono prescritto, in questo Foglio, non mi permettono il dire d’avvantaggio.