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Francesco D´Ovidio

URI: https://gams.uni-graz.at/o:hsa.persons#P.1353
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Zitiervorschlag: Covino, Sandra (2022): Francesco D´Ovidio. In Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.person.1353, abgerufen am 19. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.2.1353.


Einleitung

Die Korrespondenz zwischen Francesco D'Ovidio und Hugo Schuchardt wurde von Sandra Covino bearbeitet, kommentiert und eingeleitet.

Bedeutung

Un posto di rilievo tra i molti corrispondenti italiani di Hugo Schuchardt spetta a Francesco D’Ovidio (Campobasso 1849 - Napoli 1925), uno dei primi studiosi in Italia a essere insignito di una cattedra di filologia romanza1. Dal 1876 fino a pochi mesi prima della morte, ricoprì l’insegnamento allora denominato “Storia comparata delle lingue e letterature neolatine” presso l’Università di Napoli, sede in cui assolse anche molti altri incarichi, sia didattici sia istituzionali2. La sua biografia intellettuale è stata già ricostruita in vari contributi. Qui è sufficiente richiamarne i tratti essenziali: 1) gli studi liceali a Napoli, dove gli fu istillata dal grecista Domenico Denicotti la passione per la filologia classica di impostazione tedesca, mai completamente abbandonata, e da altre figure di riferimento il culto manzoniano; 2) la formazione universitaria a Pisa presso la Scuola Normale Superiore sotto la guida, tra gli altri, di Alessandro D’Ancona, Domenico Comparetti ed Emilio Teza; 3) l’avvicinamento ad Ascoli, scelto quale maestro d’elezione in campo glottologico; 4) il ruolo di mediatore assunto, nel dibattito sulla questione della lingua, tra la posizione manzoniana e quella ascoliana; 5) infine – ma certo non ultima per rilievo e ampiezza – l’attività ascrivibile all’altro polo della sua “doppia fedeltà”, quello della critica filologico-letteraria, con duratura e prolifica predilezione per Dante e Manzoni3.

Il prestigio dello studioso, che arriverà ad assumere il ruolo prima di vicepresidente della Classe di scienze morali (1904-1916) e poi la stessa presidenza dell’Accademia dei Lincei (1916-1923), è testimoniato, a livello internazionale, proprio dai suoi rapporti epistolari con figure di spicco della romanistica europea coeva, tra cui Adolf Tobler, Adolf Gaspary e lo stesso Schuchardt, ma anche dalla partecipazione nel 1888, come unico italiano invitato da Gustav Gröber, all’impresa del Grundriss der romanischen Philologie, per cui compose la sezione sull’italiano con Wilhelm Meyer-Lübke.

Fornì un costante contributo alla vita non solo culturale ma anche politica e civile del suo Paese4. Sempre fedele alla destra storica, riuscì a esercitare un’influente azione sull’opinione pubblica e la classe dirigente del giovane Stato italiano, attraverso la collaborazione a riviste e quotidiani (La Perseveranza, il Corriere della sera, Il Giornale d'Italia, la Nuova Antologia, ecc.), con frequenti interventi specie nel campo delle politiche universitarie e scolastiche. Nel 1905 ottenne la nomina a senatore del Regno.

Gegenbriefe

Gli autografi di Schuchardt sono conservati presso il Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore di Pisa, con la collocazione Francesco D’Ovidio, Carteggio, Hugo Schuchardt in b. X, fasc. 522 (d’ora in avanti CASNS, FDO, HS). In origine erano state catalogate 39 missive di Schuchardt a D’Ovidio ma sono andati smarriti 7 pezzi (CASNS, FDO, HS 13, 16, 19-21, 23, 37), che al momento risultano irreperibili; il documento nr. 01 è una semplice busta vuota del Centro di studi leopardiani.

Briefedition und Kommentare

Il carteggio D’Ovidio-Schuchardt consta di 94 pezzi di corrispondenza (63 di D’Ovidio e 31 di Schuchardt). Le missive di D’Ovidio (HSA, B 8432-8494) sono tutte in italiano tranne una cartolina redatta in uno scherzoso latino volgare. Schuchardt utilizzò più spesso l’italiano, ricorrendo però esclusivamente al tedesco nelle lettere composte dopo la prima guerra mondiale5.

Oltre agli smarrimenti recenti già segnalati (v. Gegenbriefe), il carteggio presenta altre lacune, soprattutto per quanto riguarda le missive di Schuchardt. I disservizi postali, di cui in alcuni periodi i corrispondenti si lamentano, ovviamente non spiegano tutte le assenze6. A parte la reale interruzione dei contatti durante gli anni del primo conflitto mondiale, particolarmente consistente appare la mancanza di lettere di Schuchardt riferibili al decennio 1887-1896, arco cronologico durante il quale lo scambio epistolare effettivamente si diradò (cf. XXXVI, HSA, B 8460) ma non si interruppe, come testimoniano le sette missive di D’Ovidio risalenti a questo periodo, che invece ci sono pervenute.

In ogni caso, la corrispondenza copre un arco cronologico molto ampio (dall’aprile 1875 al gennaio 1921) e presenta motivi di notevole interesse. Attraverso il canale epistolare i due studiosi si prestarono reciprocamente aiuto in alcune delle loro più importanti ricerche: in campo etimologico si possono citare, solo a titolo d’esempio, l’indagine di D’Ovidio (1898 e 1900) su talento e quelle di Schuchardt, uno dei padri dell’indirizzo Wörter und Sachen, sui fusi e sullo strumento denominato frugatoio, cui si collega la sua famosa quanto controversa ipotesi sull’origine del fr. trouver, prov. trobar, it. trovare, ecc. (cf. Covino 2021). Il confronto dialettico, che le lettere testimoniano, riguarda però anche questioni teoriche di fondo, come il rapporto tra lingue e nazioni, polemicamente dibattuto tra i due corrispondenti nel primo dopoguerra (cf. Covino 2019), o come l’ineccepibilità delle leggi fonetiche e il valore da attribuire al principio ascoliano delle reazioni etniche (cf. Covino 2020 e Covino, in stampa), tema che si collega ai rapporti che entrambi i corrispondenti intrattennero con il fondatore degli studi glottologici in Italia. Inizialmente allineato sulle posizioni di Ascoli, D’Ovidio si convertirà, anche grazie al dialogo con Schuchardt (e alla frequentazione degli scritti di W. D. Whitney), a una concezione più dinamica e meno lineare dei processi di evoluzione linguistica, giungendo ad attribuire un ruolo di primo piano al prestigio di correnti culturali, intese nel senso più ampio, e alle contaminazioni causate dai loro influssi. Si tratta di un aspetto rilevante – e finora poco esplorato dalla storiografia linguistica – che proprio la corrispondenza con il maestro di Graz consente di evidenziare, insieme al progressivo sviluppo delle ricerche dovidiane nel campo della fonologia e della semantica storica. Lo stesso si può dire per i coni di luce che i documenti epistolari proiettano sui metodi e l’ampiezza delle pioneristiche indagini condotte in Italia da Schuchardt nel campo della cultura materiale e dell’etnografia linguistica.

Editionskriterien:

1. Nella presente edizione, la disposizione delle lettere di D’Ovidio e di Schuchardt segue solo parzialmente l’ordinamento archivistico (cf. HS Nachlaß, pp. 302-304 e la catalogazione del CASNS), poiché in alcuni casi si è reso necessario modificarne la sequenza secondo la corretta datazione, stabilita in base a evidenze contenutistiche. All’ultimo posto si è lasciato un biglietto da visita di D’Ovidio di incerta datazione (B 8494).

Non si riporta l’indirizzo presente sulle cartoline o sulle buste conservate, tranne che in alcune note suggerite dall’opportunità di segnalare la presenza di Schuchardt in Italia e le località dove soggiornò.

Nel corpo delle lettere, le parentesi quadre delimitano parole poco chiare o di interpretazione incerta; quando le parentesi quadre risalgono agli originali, sono accompagnate da crocette in apice.

La trascrizione dei testi risponde a criteri conservativi: sono riprodotti fedelmente gli accapo; la punteggiatura; le sottolineature (semplici, doppie o ondulate); l’oscillazione nell’uso di maiuscole e minuscole negli allocutivi di cortesia; le consuetudini ortografiche dell’epoca, come ad esempio lo j e l’accento grave in parole italiane tronche (perchè, nè, sè, ecc.) oppure il th in parole tedesche (theurer, Theil, vermuthen, ecc.). Tuttavia, non sono state segnalate cancellature o scorsi di penna e sono state trascritte direttamente le correzioni, così come le aggiunte interlineari o nei margini laterali della pagina. Sono stati emendati senza avvertire anche semplici e palesi lapsus calami, mentre non sono stati corretti errori considerati non irrilevanti, in quanto spie della non autografia di D’Ovidio , oppure di possibili interferenze tra italiano e spagnolo (o comunque di incertezze ortografiche) nei testi redatti in queste lingue dal poliglotta di Graz (si veda ad es. il trattamento degli accenti nella lettera IV, CASNS, FDO, HS 02). Si sono riprodotti fedelmente anche tratti interpretabili come cambi di progetto o accordi ad sensum, dovuti alla scarsa pianificazione di una tipologia testuale come la lettera, a metà strada tra oralità e scrittura. Il lettore potrà verificare l’esattezza delle trascrizioni sulle riproduzioni digitali dei manoscritti. A tali riproduzioni si rimanda anche per alcuni piccoli disegni contenuti in quattro lettere di Schuchardt e che rappresentano particolari di strumenti per la filatura (L, LXIV, LXXIII: CASNS, FDO, HS 18, 24, 28) o la posizione della lingua nella pronuncia dello spagnolo e dell’inglese (VII [fogli acclusi]: CASNS, FDO, HS 03).

Lo scioglimento delle abbreviazioni, ove ritenuto opportuno, è fornito in nota.

2. Per quanto riguarda il commento, si tenga presente quanto segue.

Le note sono formulate in modo che ciascun pezzo di corrispondenza possa essere letto anche autonomamente dagli altri, senza che ne sia inficiata la comprensione. Di conseguenza sono continui i richiami a missive e a note di missive precedenti o successive.

Per quanto riguarda i personaggi citati nel carteggio, nelle note che li riguardano ci si limita all’indicazione dei luoghi e degli anni di nascita e di morte (o poco più), con implicito rinvio alla sezione Personen del sito e a grandi repertori biografici o enciclopedici nazionali consultabili on line: il Dizionario Biografico degli Italiani (DBI) o l’Enciclopedia Treccani (EI), nel caso di personaggi italiani; la Neue Deutsche Biographie (NDB), nel caso di tedeschi; l’Österreichisches Biographisches Lexikon ab 1815 (ÖBL), nel caso di austriaci; lo Historisches Lexicon der Schweiz (HLS - Personen), nel caso di svizzeri; il Diccionario Biográfico Español de la Real Academia de la Historia (DB-e), nel caso di spagnoli; l’Encyclopaedia Britannica (EB), nel caso di inglesi. Quando è stato ritenuto opportuno per la comprensione dei testi epistolari, si sono però aggiunte notizie specifiche sui rapporti tra il personaggio in questione e uno o entrambi i corrispondenti del carteggio, nonché indicazioni bibliografiche più puntuali o più recenti.

Qualora un personaggio sia nominato in più di una lettera, non si rimanda ogni volta alla prima nota che lo riguarda, tranne se si intenda richiamare una particolare informazione contenuta in quella nota e non i dati biografici più generici. Un caso esemplare è quello di Gustav Meyer, amico di entrambi i corrispondenti, il cui nome compare molto spesso nel carteggio.

La prima citazione di scritti di Schuchardt è accompagnata dal numero che essi occupano nella bibliografia allestita da Leo Spitzer nel Brevier e in Hurch, HSA.

Bibliographische Abkürzungen:

Nelle note di commento alle lettere, in cui non si è fatto ricorso al sistema citazionale autore-data, sono state però utilizzate le seguenti abbreviazioni bibliografiche.

1) Riviste, archivi, dizionari, opere collettanee e/o di consultazione:

AAN: «Atti della Reale Accademia di Scienze Morali e Politiche di Napoli»

AGI: «Archicio Glottologico Italiano»

ASNP: «Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di lettere e filosofia»

BAZ: «Beilage zur Allgemeinen Zeitung (Augsburg, München)»

CASNS, FDO: Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore, Fondo Francesco D’Ovidio

D’Ambra, Voc. nap.-tosc.: Raffaele D’Ambra, Vocabolario napolitano-toscano domestico di arti e mestieri, Napoli, a spese dell’autore, 1873

DBI: Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1960 ss.

Diez, Grammatik: Friedrich Diez, Grammatik der romanischen Sprachen, 3 Theilen, Bonn, Eduard Weber, 1836, 1838, 1844

GFR: «Giornale di Filologia Romanza»

GLS: «Grazer Linguistische Studien»

GN: «Giornale napoletano di filosofia e lettere, scienze morali e politiche»

Grundriss: Grundriss der romanischen Philologie, I, Geschichte und Aufgabe der romanischen Philologie. Quellen der romanischen Philologie und deren Behandlung. Romanische Sprachwissenschaft, Hrsg. Gustav Gröber, Strassburg, Trübner, 1888

HSA: Universitätsbibliothek Graz, Sondersammlungen, Nachlass Schuchardt

HS Nachlaß: Michaela Wolf, Der Hugo Schuchardt Nachlaß. Schlüssel zum Nachlaß des Linguisten und Romanisten Hugo Schuchardt (1842-1927), Graz, Leykam, 1993

Hurch, HSA: Hugo Schuchardt Archiv, Hrsg. Bernhard Hurch, 2007 ss.: https://schuchardt.uni-graz.at

MAL: «Atti della Reale Accademia dei Lincei. Memorie della Classe di Scienze morali, storiche e filologiche»

Misc. Caix- -Canello: AA.VV., Miscellanea di filologia e linguistica, in memoria di Napoleone Caix e Ugo Angelo Canello, Firenze, Succ. Le Monnier, 1886

NA: «Nuova antologia di lettere, scienze ed arti»

RAL: «Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei. Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche»

RFIC: «Rivista di filologia e d’istruzione classica»

Rocco: Emmanuele Rocco, Vocabolario del dialetto napolitano, a c. di Antonio Vinciguerra, 4 tomi, Firenze, Accademia della Crusca, 2018

SB Ak. Wien: «Sitzungsberichte der Kaiserlichen Akademie der Wissenschaften in Wien. Philosophisch-historische Classe»

SFR, EM: Società Filologica Romana, Archivio Ernesto Monaci

Tommaseo- -Bellini: Nicolò Tommaseo & Bernardo Bellini, Dizionario della lingua italiana, 4 voll. (in 8 tomi), Torino, UTET, 1861-1879 (in rete: http://www.tommaseobellini.it/#/)

ZRPh: «Zeitschrift für romanische Philologie»

2) Scritti di F. D’Ovidio

Discorso 1919: Discorso pronunciato nell’Adunata solenne del 15 Giugno 1919. Onorata della presenza di S. M. il Re, in Atti della R. Accademia dei Lincei. Rendiconto dell’Adunanza Solenne […], 3 voll. (1892-1920), Roma, Tip. della R. Accademia dei Lincei, 1919, pp. 249-255

D’Ov.-D’A.: D’Ovidio - D’Ancona, a c. di Francesca Nassi, 2 voll. Pisa, Scuola Normale Superiore, 2003

D’Ov.-Rajna: Francesco D’Ovidio, Pio Rajna. Carteggio (1868-1925), a c. di Barbara Rodà, 2 voll., Pisa, Edizioni della Normale, 2014

Note etim.: Note etimologiche (talento, sculier, caporale, cucire, Perugia, Tronto), in AAN, XXXI, 1900, pp. 3-84 (in estr.: Napoli, Tip. della R. Università, 1899)

Opere di Francesco D’Ovidio, Roma, A.P.E.; [poi] Caserta, Casa Editrice Moderna; [poi] Napoli, A. Guida, 1926-1933, di cui si citano i seguenti volumi:

I.1-2. Studii sulla Divina Commedia, 2 voll., Caserta, Casa Editrice Moderna, 1931

I.1-2. Studii sulla Divina Commedia, 2 voll., Caserta, Casa Editrice Moderna, 1931

V. L’ultimo volume dantesco, Roma, A.P.E., 1926

VI. Studii manzoniani, Caserta, Casa Editrice Moderna, 1928

VII. Nuovi studii manzoniani, Caserta, Casa Editrice Moderna, s.d.

VIII. Le Correzioni ai Promessi Sposi e la questione della lingua, Napoli, A. Guida, 1933

IX.1-2-3. Versificazione romanza. Poetica e poesia medioevale, 3 voll., Napoli, A. Guida, 1932

X. Varietà filologiche. Scritti di filologia classica e di lingua italiana, Napoli, A. Guida, s.d.

XII. Varietà critiche, Caserta, Casa Editrice Moderna, 1929

XIII. Rimpianti vecchi e nuovi, vol. I, Caserta, Casa Editrice Moderna, 1929

XIV. Rimpianti vecchi e nuovi, vol. II, Caserta, Casa Editrice Moderna, 1930

Origine versi italiani: Sull’origine dei versi italiani: a proposito d'alcune più o men recenti indagini, in «Giornale storico della letteratura italiana», XXXII, 1898, pp. 1-89; rist. in Id., Versificaz. ital. pp. 137-266 (con una Poscritta, a pp. 267-289) e in Opere, XI.1, pp. 131-238 (239-262)

Pronomi: Ricerche sui pronomi personali e possessivi neolatini, in AGI, IX, puntata prima, 1885, pp. 25-101

Quantità: Della quantità per natura delle vocali in posizione, in Misc. Caix-Canello, pp. 393-415

Reliquie: Reliquie probabili o possibili degli antichi dialetti italici nei moderni dialetti italiani e negl'idiomi romanzi in genere. Memoria letta alla R. Accademia di Scienze Morali e Politiche della Societa Reale di Napoli, Napoli, Stab. tip. della R. Università, 1902 (estr. da AAN, XXXIV, 1903, pp. 13-50; rist. in Opere, X, pp. 153-181)

Rimpianti: Rimpianti, Milano-Palermo-Napoli, Sandron, 1903

Studii D. C.: Studii sulla Divina Commedia, Milano-Palermo, Sandron, 1901

Talento: Talento nei suoi varii valori lessicali, in AAN, XXIX, 1898, pp. 113-141 (in estr.: Napoli, Tip. della R. Università, 1897)

Versificaz. ital.: Versificazione italiana e arte poetica medievale, Milano, Hoepli, 1910

3) Scritti di H. Schuchardt

AHR: Aus dem Herzen eines Romanisten, Graz, Leuschner & Lubensky, 1915 (Brevier/HSA 675); trad. ital., a c. e con introduz. di Stefano Rapisarda: “Italien ist vor uns versunken”, Hugo Schuchardt, luglio 1915, in «Quaderni di Filologia Romanza», XXVI-XXVII/5-6, 2018-2019, pp. 155-176: 162-174.

Brevier: Hugo Schuchardt-Brevier. Ein Vademecum der allgemeinen Sprachwissenschaft, zusammengestellt und eingeleitet von Leo Spitzer, Halle, Niemeyer; zweite erweiterte Auflage, 1928

HS an AM: Hugo Schuchardt an Adolf Mussafia, Graz, Leuschner & Lubensky, 1905 (Brevier/HSA 480)

Lautgesetze: Über die Lautgesetze. Gegen die Junggrammatiker, Berlin, Oppenheim, 1885 (Brevier/HSA 172)

Rom. Etym. I: Romanische Etymologieen. I, SB Ak. Wien, CXXXVIII, 1898, pp. 1-82 (Brevier/HSA 317)

Rom. Etym. II: Romanische Etymologieen. II, in SB Ak. Wien, CXLI, 1899, pp. 1-222 (Brevier/HSA 335)

Textes: Hugo Schuchardt. Textes théoriques et de réflection (1885-1925), édition bilingue établie par Robert Nicolaï & Andrée Tabouret-Keller, Limoges, Lambert-Lucas, 2011

Vok. Vulg.: Der Vokalismus des Vulgärlateins, voll. 3, Leipzig, Teubner, 1866-1868 (Brevier/HSA 2a-c)

Tutti i siti citati sono stati consultati entro ottobre 2020.

Bibliographie

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Bologna, M. P. (1986): Whitney in Italia, in «Historiographia linguistica» 13, pp. 43-70.

Bruni, F. (1982): La doppia fedeltà di Francesco D’Ovidio, in D’Ovidio (1982: 7-31).

Covino, S. (2019): Lingue e nazioni: il carteggio D’Ovidio-Schuchardt nel primo dopoguerra, in Ead., Linguistica e nazionalismo tra le due guerre mondiali. Scienza e ideologia negli epigoni ascoliani, Bologna, il Mulino, pp. 129-192.

Covino S. (2020): “Non voglio mi creda un neogrammatico arrabbiato”. Le leggi fonetiche nel carteggio D’Ovidio-Schuchardt (e in rapporto al pensiero ascoliano), in AGI, CV/2, pp. 121-187.

Covino, S. (2021), Tra etimologia ed etnografia. Le ricerche di H. Schuchardt in Italia meridionale e in Sicilia: testimonianze dal carteggio con F. D’Ovidio, in «Bollettino Centro di studi filologici e linguistici siciliani», XXXII, pp. 35-51.

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Scherillo, M., Rajna P. & Vitelli G. (1926): Commemorazione di Francesco D’Ovidio, in NA, serie VII, 246, pp. 105-128 (il contributo di Rajna, Francesco D’Ovidio e la filologia neolatina, è rist. in Id., Scritti di filologia e linguistica italiana e romanza, a c. di G. Lucchini, vol. III, pp. 1743-1753).

Croce, B. (1909): Note sulla letteratura italiana nella seconda metà del secolo XIX. XXX. L. Morandi - F. D’Ovidio, in «La Critica», VII, pp. 245-261; più volte rist. (come in Id., La letteratura della nuova Italia. Saggi critici, 6 voll., Bari, Laterza, 1973, III, pp. 281-298).

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Strappini, L. (1992): D’Ovidio, Francesco, in DBI, vol. XLI, pp. 584-588 (https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-d-ovidio_%28Dizionario-Biografico%29/).

Herkunft der Digitalisate

Für die von Hugo Schuchardt an Francesco D´Ovidio verschickten Briefe gilt:

Die Publikation der vorliegenden Materialien im „Hugo Schuchardt Archiv” erfolgt mit freundlicher Genehmigung der Biblioteca della Scuola Normale Superiore di Pisa.

Die von Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt verschickten Briefe befinden sich in:

Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen