Placido Cerri an Hugo Schuchardt (11-01596)

von Placido Cerri

an Hugo Schuchardt

Rom

12. 11. 1873

language Italienisch

Zitiervorschlag: Placido Cerri an Hugo Schuchardt (11-01596). Rom, 12. 11. 1873. Hrsg. von Frank-Rutger Hausmann (2020). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.9554, abgerufen am 29. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.9554.


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Roma 12 novembre 1873.

Carmo Sig. Professore,

Convegno che avrei dovuto scriverle prima, onde debbo cominciare col farle le mie scuse per questa tardanza. In seguito alla lettera che recentemente Ella mi scrisse a Dogliani, visitai piú accuratamente col parroco quella lapide sepolcrale presso a San Quirico e in special modo l’orologo a polvere soprastante che dovemmo riconoscere come fatto in gesso ed in epoca recentissima poiché me ne ricordo io stesso. E siccome io diedi del balordo al Sig. Schellino1 che avea soprastato a questa ristorazione il parroco lo prese a difendere dicendo che egli credeva che il Sig. Schellino fosse stato mosso da qualche motivo come per l’aggiunto del praeparavit, e il motivo probabile pareva a lui che fosse che l’orlogio a polvere si trovasse giá effigiata nel marmo ma si guastò dal tempo che si credette bene rinovarlo. Questa supposizione mi parve troppo ardita, ond‘ è che volli parlarne collo Schellino per sapere se fosse vera. |2| Ma costui era fuori di Dogliani nè vi ritornò prima della mia partenza. Ho però lasciato altri coll’incarico di interrogarlo e scrivendo a lei un altra volta le potró riferire la risposta dello Schellino.

Consultai il manoscritto del quale avevamo parlato Non discorre che della edificazione della chiesa, dei successivi ampliamenti ed abbellimenti delle elemosine ricevute, lasciti testamentarii, miracoli della madonna ecc. Il solo passo che ho creduto di poter riferire è il seguente:

„ … fece fare alcuni pilastri per poter ricoprire una parte del corpo di detta chiesa dove si dice l’altare maggiore, nell’escavazione profonda che si faceva nella terra per detti pilastri furono scoperte alcune sepolture coperte di grandi e grosse pietre tagliate senza cognizione se fossero corpi di cristiani oppure di gentili; (che si dice che detta nel principio di sua fondazione serviva di tempio ai gentili) tra quali una serve presentemente per l’acqua benedetta vicino alla porta maggiore con due linee di figure incognite e un iscrizione di queste medesime parole: C. Annius C. F. |3| Cam. Celer. Aug. T. F. I. Sibi et Villiae L. E. Priscae matri praeparavit, e come state interpretate dal Molto Revdo Prete Gio. Domenico Garrelli fu gesuita nella spiegazione seguente. Caius Annius Camilli filius Camillus Celer Auguste Tiber. Filius idem et Villiae Lucii filiae Priscae matri praeparavit. Fu ancora trovata nell’escavazione della medesima chiesa una testa d’uomo che aveva solamente un occhio nella fronte, e questa essere stata veduta dal Sig. Prevosto Cerri“

– Da un mio amico che si diletta un poco di disegno ho fatto ritrarre la lapide quale si trova al presente. E` inutile ricordarle che l’iscrizione e le figure sono evidentemente antiche, in quanto al resto aspettiamo il responso dell’intelligente restauratore. – Ora parliamo de‘ suoi stivali.2 Li ho qui a Roma, e sono già stato da uno spedizioniere a domandargli quanto ne costerebbe il porto fino ad Halle. Mi rispose: non meno di 12 lire. Se Ella non mi ordina altrimenti li terrò in deposito finchè abbia opportunità di consegnarglieli io stesso o di farglieli consegnare da altri, e spero che questo tempo non sarà molto lontanto. |4| In pari tempo devo avvertirlo che io tengo di suo l’ingente somma di un tallero che mi ha mandato di troppo nella lettera raccomandata che mi spediva da Halle. Se vuole che glielo spenda qui nell’acquisto di qualche libro o che so io bene, altrimenti glielo spedirò in un altra lettera.

Intanto procuri di star bene, gradisca i rispettosi
saluti di mia madre e mi conservi la sua bene
volenza
Suo affmo

Placido Cerri

via della Lungara n° 163 p° 4°

Poichè Ella aveva espresso il desiderio di vedere alcuna delle opere del Vallauri3 le mando per los stesso corriere due opuscoli di lui. Non sono i piú interessanti, ma quelli che mi caddero fra mani.


1 Gian (Giovanni) Battista Schellino (1818-1905), ital. Architekt, in Dogliani geboren, dort Restaurator; er restaurierte u.a. in den Jahren 1859-1870 die Chiesa Parrocchiale SS. Quirico e Paolo in Dogliani: http://www.parrocchiedogliani.it/VisitaSanPaolo.html

2 Vgl. HSA 01595.

3 Tommaso Vallauri (1805-1897), ital. Altphilologe; vgl. z.B. seine Schrift Animadversiones In Dissertationem Friderici Ritschelii De Plavti Poetae Nominibvs, Avgvstae Tavrinorum (Turin): Ex Officina Regia, 1867.

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