Hugo Schuchardt Archiv

Reggio d’Emilia 27/12 1871.

Caro ed Illustre Signore

Loro Tedeschi fanno del chiasso a Natale, noi il più degli auguriî li serbiamo per il principio dell’anno. Ella che ha qualche simpatia per l’Italia non vedrà forse male che in ció io abbia seguito piuttosto l’uso del mio che del suo paese. Le auguro adunque che una lunga serie d’anni e di salute lo conservi lieto alla famiglia, agli amici ed alla scienza. Spero che l’anno che verrà le sia più propizio di quello che passò, poichè nelle ultime sue lettere ella mi diede notizie poco buone di sè.

Per me ora mi trovo in questa città da oltre due mesi e non posso dirne che bene. Ella vi avrebbe già fatte molte osservazioni [Original: osservazione] sul dialetto che differisce per certe leggiere sue particolarità anche da quello di Parma e di Modena. Ma anche quelli |2| del luogo pare che se ne occupino poco; molte fra le persone di qualche coltura pare che preferiscano di parlare italiano.

Spero che questa lettera lo ritroverà a Lipsia. La sua malattia di nervi almeno in questo semestre d’inverno lo avrà lasciato libero di tenere il suo corso di lezioni. Ma temo che Ella quando si sente in forze non le sciupi col troppo lavoro. Si abbia riguardo.

Intanto lunghi anni e felici le augura

Il suo umil^mo e dev ^mo

Placido Cerri