Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (85-08492)

von Francesco D´Ovidio

an Hugo Schuchardt

Neapel

07. 11. 1919

language Italienisch

Schlagwörter: Accademia dei Lincei (Rom) Ovidio, Francesco d' (1914) Ovidio, Francesco d' (1912)

Zitiervorschlag: Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (85-08492). Neapel, 07. 11. 1919. Hrsg. von Sandra Covino (2022). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.7696, abgerufen am 19. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.7696.


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Napoli - largo Latilla - 6 -
7 Novembre 19191

Mio caro Schuchardt,

mi pare un sogno che io possa scrivere. Nulla ti dirò di quanto è trascorso in questi anni terribili, ed altro non voglio se non pregarti di darmi notizie precise della tua salute. Una voce dolorosa si era sparsa sul conto tuo, ma un fortunato caso volle che io vedessi in Roma questo Giugno il prof. Ticktin2, e questi mi promettesse di levarmi di ansia appena fosse giunto a Berlino, a cui era diretto. Di là m’inviò il mese appresso il foglio che ti accludo, e che mi liberò da una penosa incertezza. Vi aggiungeva inoltre come la voce pubblica dicesse che tu stavi benissimo. E così sia per molti anni.

Ma desidero aver da te più precisi ragguagli, ed anche su quel |2| che hai pubblicato o composto in questi anni.

Quanto a me, tra pochi giorni spero di mandarti il mio ultimo discorso ai Lincei3 ed altre coserelle. T’inviai, a suo tempo, il Ritmo Cassinese4?

La mia salute non è cattiva, benchè tormentata da alcuni acciacchi più o meno senili, ma gli occhi mi stanno peggio. Ne ho dovuto fare più largo uso che in passato, per essermisi assottigliati gli aiuti che prima avevo più larghi a farmi leggere o a dettare, ed ora ne risento le gravi conseguenze. Le necessità domestiche e l’affetto dei colleghi e dei discepoli mi obbligano a continuare nell’insegnamento, ma le difficoltà fisiche e materiali son tante che mi ci vuole un grande sforzo di volontà per resistere.

Invio questa lettera a Graz, supponendo che tu ci stii ancora, e che in ogni caso essa ti raggiungerà dovunque.

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Addio, addio.

Il tuo aff.mo
F. d’Ovidio

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Copie.

Preussische Akademie der Wissenschaften.

Berlin 17. Juli 1919.

Zu meinem gestrigen Schreiben Nr. 514.19 füge ich ergänzend hinzu, dass heute ein Brief des Romanisten Hugo Schuchardt aus Graz, datiert vom 12. dM., bei der Akademie eingetroffen ist. Daraus ergibt sich, dass die Angaben bei der Eröffnungssitzung der Accademia dei Lincei auf einem Irrtum beruht haben müssen.

Der Bibliothekar und Archivar

(signé) Stamer

An

Herrn Prof. Dr. H. Tiktin

Berlin – Friedenau

Isoldestr. 1.


1 Su carta intestata LYNCEI.

2 Heimann Hariton Tiktin (Breslavia 1850-Berlino 1936), primo docente di linguistica rumena presso la Humboldt Universität di Berlino. Cf. Sanda Golopenţia-Eretescu, La postérité de Tiktin, in «Romance Philology», L/1, 1996, pp. 60-74.

3 Cf. D’Ovidio, Discorso 1919.

4 Cf. D’Ovidio, Il ritmo cassinese, in «Studj romanzi», VIII, 1912, pp. 101-217; rist. in Opere, IX.3, pp. 1-145

Faksimiles: Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen, Creative commons CC BY-NC https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ (Sig. 08492)