Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (77-08487)

von Francesco D´Ovidio

an Hugo Schuchardt

Portici

27. 07. 1905

language Italienisch

Schlagwörter: Giacomo, Giovanni de Schuchardt, Hugo (1901) Schuchardt, Hugo (1905) Schuchardt, Hugo (1910)

Zitiervorschlag: Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (77-08487). Portici, 27. 07. 1905. Hrsg. von Sandra Covino (2022). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.7688, abgerufen am 19. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.7688.


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Portici 27 luglio

Carissimo amico,

Eccoti una lettera che mi hanno scritta circa il povero De Giacomo1. È il solo frutto che ho ricavato dalle mie intercessioni, e vedrai che è un frutto privo di succo! Seguiterò a badare se si presenti qualche occasione, ma pur troppo, quando si vuol riuscire in una piccola impresa pietosa di questo genere, è un vero sconforto il vedere com’essa sia disperata2.

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Siamo qui dove tu ci vedesti altra volta e dove saremmo lieti di rivederti altra volta3. Mi vado un po’ riposando da due intere annate di fatica trascorse quasi senza un giorno di respiro.

Mentre noi scherzavamo sulla mole del tuo cospicuo lavoro dedicato al Mussafia4, il povero nostro amico, senza che noi lo potessimo sospettare, s’avvicinava a gran passi al sepolcro! Egli aveva come un’aspirazione suprema il venir a morire in Italia, |3| ma una cattiva sorte lo ha in ciò appagato troppo alla lettera, poichè certo egli voleva bensì morirci ma dopo averci vissuto qualche annetto, mentre non ha respirato le nostre aure se non per pochi mesi5.

Tutta la mia famigliuola ti vuole essere ricordata, ed io sono col più vivo affetto

il tuo aff.mo
F. d’O.


1 La lettera acclusa non ci è pervenuta. Giovanni De Giacomo (Cetraro 1867-1929) era un etnografo e studioso di tradizioni popolari. Rimase poco noto al di fuori della Calabria, nonostante le sue numerose pubblicazioni sulla cultura materiale e gli usi e costumi della sua regione. De Giacomo fu a lungo in contatto epistolare con Schuchardt, a cui fornì importanti informazioni riguardanti falci, fusi, arcolai, il correggiato ‘attrezzo per la battitura dei cereali’, ecc.: cf. H. Schuchardt, Sichel und Säge; Sichel und Dolch I-II, in «Globus. Illustrierte Zeitschrift für Länder- und Völkerkunde», LXXX, 1901, pp. 181-187, 204-209: 187; HS an AM, pp. 6 e 21; Sachwortgeschichtliches über den Dreschflegel, in ZRPh, XXXIV, 1910, pp. 257-294: 259.

2 Sono frequenti nelle lettere di De Giacomo, che viveva con la sua numerosa famiglia in condizioni di estrema indigenza, le richieste a Schuchardt di intercedere in suo favore presso personaggi influenti nell’ambiente del Ministero della Pubblica Istruzione, affinché gli fosse attribuito un incarico d’insegnamento, stabile e ben retribuito, nelle scuole. D’Ovidio, membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, è citato in varie missive. L’«impresa pietosa» e «disperata» a cui alludeva D’Ovidio in questa lettera riguardava in particolare la concessione a De Giacomo di un posto in una scuola tecnica pareggiata della provincia di Napoli o di Salerno (cf. 22-3712 ; 24-3726 ; 26-3715).

3 La precedente visita di Schuchardt a Portici, dove la famiglia D’Ovidio trascorreva le vacanze estive, risaliva probabilmente all’agosto o al settembre del 1901: cf. la cartolina LXV, HSA, B 8480.

4 Schuchardt, HS an AM.: cf. la cartolina LXXIV, HSA, B 8485, e la nota 1.

5 Cf. la nota 3 alla cartolina LXXVI, HSA, B 8486.

Faksimiles: Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen, Creative commons CC BY-NC https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ (Sig. 08487)