Hugo Schuchardt an Francesco D´Ovidio (61-HSFDO22)
von Hugo Schuchardt
25. 05. 1901
Italienisch
Schlagwörter: Pitrè, Giuseppe Gregorio Brunaccini, Giacomo de Goidánich, Pier Gabriele Ascoli, Graziadio Isaia (1901) D'Ovidio, Francesco (1878)
Zitiervorschlag: Hugo Schuchardt an Francesco D´Ovidio (61-HSFDO22). Palermo, 25. 05. 1901. Hrsg. von Sandra Covino (2022). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.7672, abgerufen am 03. 10. 2023. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.7672.
Palermo
Hôtel Trinacria
25 maggio 1901
Carissimo mio,
Finora non sono tornato a scriverti, perchè in quanto a frivolezze troppo avrei avuto da scriverti, in quanto a cose essenziali, niente. Il tempo mi spiace oltremodo; prima faceva troppo fresco, adesso, e già da molti giorni in qua, abbiamo il cielo coperto e pioggia a iosa. Tutti concedono che le circostanze metereologiche di Palermo durante gli ultimi mesi sono state |2| anormali. Capirai che la influenza sen’è manifestata in modo molto sfavorevole nella mia disposizione d’animo como nel mio stato fisico. Nientedimeno ho potuto fare moltissime escursioni in carrozzella, di sorta che la Conca d’oro conosco benissimo. Nelle faccende della pesca sono servito bene oltre ogni aspettazione dal Sig. Pietro Spadaro, la prima autorità in questo non dispregevole ramo della Scienza. Un vecchio pescatore Damiano Spadaro (devo farti osservare che alcune persone occupantisi di pesca esistono che non si chiamano Spadaro) mi aiuta piuttosto in modo |3| materiale; come parla siciliano, io lo capisco a metà, ed a metà mi capisce egli1. La mia camera è proprio cambiata in un museo pescatorio, mi trovo sempre in pericolo di mettermi a sedere sopra una nassa – allora le faccio male io, o sopra un amo, crocco, fiocina, ántratu2– allora mi fa male a me. L’ultima parola ho messo qui apposta, non mi lascio, senza rivincita, buttare in faccia delle parole ignote come ripesco3. Quest’ántratu l’ho insegnato io al Pitrè, al de Gregorio4 ecc.; bisogna insistervi nel secolo delle priorità contese. Ai 29 comincerà il Congresso |4| pescatorio5; dunque rimarrò qui alunno fino all’ultimo di questo mese. A Napoli non sarò prima della seconda metà del mese di Giugno. Fammi il piacere di scrivermi quando tene andrai in villeggiatura – o quà o a Messina f.i.p.6.
Le mosche s’occupano troppo della mia calvizie per non disturbare le evoluzioni intellettuali che hanno da farsi sotto di essa; così rimetto tutto quello che ti avrei da dire e di domandare (p.es. cosa il Goidanich ha pubblicato prima della sua contribuzione alla Miscellanea Ascoli7, al fortunato giorno che ti riabbraccierò
Totus tuus et tuarum
H.Sch.
Trato de escribir al Sn. Miraglia8.
|5|1 Questa lettera a D’Ovidio conferma che sia Pietro Spadaro, autorevole imprenditore nel settore ittico, sia il pescatore Damiano Spadaro procurarono al linguista di Graz molte informazioni e strumenti utilizzati per diversi tipi di pesca in Sicilia: cf. l’introduzione di Verena Schwägerl-Melchior alle Lettere di Pietro Spadaro a Hugo Schuchardt, 2015.
2 Sulla voce ántratu ‘attrezzo utilizzato nella pesca dei cefalopodi’, v. Filippo Castro, Pescatori e barche di Sicilia. Organizzazione, tecniche, linguaggio, Palermo, Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2018, pp. 164-166. Sulle ricerche etnolinguistiche di Schuardt in Italia meridionale, cf. la nota 2 alla lettera XLV, HSA, B 8466.
3 Cf. la cartolina LX, HSA, B 8477, e la nota 2.
4 Giacomo De Gregorio (Palermo 1856-1936), professore di dialettologia siciliana e di storia comparata delle lingue classiche e neolatine presso l’Università di Palermo.
5 Il secondo Congresso Nazionale di Pesca ed Acquicultura, che fu inaugurato a Palermo il 29 maggio 1901 dall’allora sottosegretario di Stato Guido Baccelli: cf. «Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia», nr. 128, 30 maggio 1901, p. 2335.
6 Fermo in posta.
7 D’Ovidio non aveva partecipato alla Miscellanea linguistica in onore di Graziadio Ascoli (Torino, Loescher, 1901), che celebrava i settant’anni di vita e i quaranta d’insegnamento del grande maestro. In questa silloge, a pp. 403-413, era apparso un contributo di Pier Gabriele Goidànich, dal titolo Intorno al dialetto di Campobasso, dove venivano mosse aspre critiche al saggio di D’Ovidio Fonetica del dialetto di Campobasso, pubblicato molti anni prima nell’AGI: cf. la lettera II, HSA, B 8433, e nota 3. All’epoca, Goidànich (Volosca, Fiume, 1868-Bologna 1953), già allievo di Ascoli a Milano per un breve periodo, era libero docente di Storia comparata delle lingue classiche e neolatine presso l’Università di Pisa, dove si era laureato da normalista.
8 Schuchardt si riproponeva di scrivere al senatore L. Miraglia, che gli aveva procurato un libro sulla pesca nel Golfo di Napoli (più volte cit. nelle missive precedenti).
Faksimiles: Die Publikation der vorliegenden Materialien im „Hugo Schuchardt Archiv” erfolgt mit freundlicher Genehmigung der Biblioteca della Scuola Normale Superiore di Pisa. (Sig. HSFDO22)