Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (60-08477)
an Hugo Schuchardt
24. 05. 1901
Italienisch
Zitiervorschlag: Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (60-08477). Neapel, 24. 05. 1901. Hrsg. von Sandra Covino (2022). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.7671, abgerufen am 19. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.7671.
Caro amico,
Feci leggere la tua carissima lettera al mio collega prof. Miraglia circa il libro del Costa1. Egli ride della tua arguzia, e mi assicurò non esservi bisogno d’altro. Se vuoi manda un semplice biglietto di visita al Senatore prof. Luigi Miraglia, Napoli, Largo Pignasecca 53, scrivendoci soltanto vivi ringraziamenti.
Non so più nulla di te da molto tempo. Non so che cosa tu peschi costì. Ci avessi un qualche ripesco? L’insinuazione è maligna assai, ma è velata da un toscanismo poco noto fuor di Toscana com’è codesta parola. Se ti è ignota, godo pensando che tu non saprai ora se ti debba arrabbiare o no della mia insinuazione e in che senso2.
Io lavoro infinitamente per le molte brighe ufficiali e didattiche e accademiche3. Spero d’esser fuori di galera il 20 giugno. Ricevi i saluti di tutti noi e credimi
il tuo aff.mo
F. d’O.
1 La lettera di Schuchardt non si conserva. Luigi Miraglia aveva procurato a Schuchardt il volume di A. Costa sulla pesca nel Golfo di Napoli: cfr. le note 3-4 alla lettera LVIII, HSA, B 8475.
2 Questa la voce del Tommaseo-Bellini, IV, p. 322: «RIPESCO. [T.] S. m. Fam. Corrispondenza e Ritrovo d'amore o illecito o almeno sospetto. Come chi vada quasi a pescare con cura il male, a far come preda, e ci perda il suo tempo. T. Ripesco amoroso. Ci ha un certo ripesco. In cotesti ripeschi non entro».
3 Cf. la nota 5 alla lettera XXXVII, HSA, B 8461.