Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (53-08471)
an Hugo Schuchardt
14. 02. 1899
Italienisch
Zitiervorschlag: Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (53-08471). Neapel, 14. 02. 1899. Hrsg. von Sandra Covino (2022). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.7664, abgerufen am 19. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.7664.
Napoli 14 febbraio ’99
Mio caro,
Grazie tanto1. E ora ti voglio fare un altro quesito, al quale però non mi devi rispondere. Nell’Italia meridionale si chiama (prescindo dalle piccole varietà foniche) aco saccorale un ago grosso col quale si cuce il sacco o la tela di cui si fanno i sacchi(1). Non ti pare che si possa perciò postulare una base latina o italica *saccor per saccus? Nelle Asturie, dove tu certamente fosti ne’ tuoi viaggi spagnoli, sentisti nulla che confermi questa postulazione2?
Bendígate Dios
Tuo
F. d’O.
D.S. Il Tommaseo nel gran dizionario che porta il nome suo e del Bellini spiega caporale postulando un capus caporis, ed in modo intuitivo dice quel che noi diremmo essersi potuto questo capus fare sull’analogia di corpus3
(1) I toscani non pare che abbiano un epiteto equipollente, ma usano circonlocuzioni. Il D’Ambra suggerisce quadretto4, ma nessun lessico serio lo conferma.
1 Manca la lettera di Schuchardt a cui risponde questa cartolina di D’Ovidio.
2 Nella sua cartolina successiva, D’Ovidio chiarirà che i quesiti erano ironici. In realtà egli considerava la derivazione di saccorale da *SACCOR per SACCUS un’ipotesi risibile e qui alludeva a una proposta avanzata da Ascoli, secondo cui l’aggettivo caporale faceva presupporre un «paleolitico» *CAPOR per CAPUT (cf. G. I. Ascoli, Varia: 1. *CAPOR CAPORE per caput capite, in AGI, XIV, 1897, p. 336). La congettura era stata respinta da Schuchardt nella nota recensiva ¿Astur. cabo?, in ZRPh, XXII, 1898, pp. 394-397, dove aveva espresso dubbi anche sulla forma asturiana cabo che Ascoli aveva richiamato, a sostegno della sua tesi, ricavandola da Meyer-Lübke (Romanisches Lautlehere, Leipzig, Fues’s Verlag, 1890, p. 247). Anche D’Ovidio, da tempo in rotta con Ascoli, confuterà l’ipotesi etimologica su caporale da *CAPOR nella terza parte delle Note etim., pp. 44-52 (cf. S. Covino, *Capor (> cabo) o capora? Esiti inattesi e basi pseudo-italiche: una polemica tra Ascoli, Schuchardt e D’Ovidio, in Il linguaggio e le lingue: tra teoria e storia, a c. di Filomena Diodato, Roma, Aracne, 2021, pp. 281-294).
3 Cf. Tommaseo-Bellini, I, p. 1215, s.v. caporale: «6. T. Nella milizia. Quasi da Capus, Caporis, come Corporis. Per distinguerlo da Capitale».
4 Cf. D’Ambra, Voc nap.-tosc., p. 14, s.v. Aco: «– saccorale. Quadretto, Agone».