Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (52-08470)

von Francesco D´Ovidio

an Hugo Schuchardt

Neapel

06. 02. 1899

language Italienisch

Schlagwörter: Meyer, Gustav Ovidio, Francesco d' (1900)

Zitiervorschlag: Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (52-08470). Neapel, 06. 02. 1899. Hrsg. von Sandra Covino (2022). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.7663, abgerufen am 19. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.7663.


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6 febbraio ’99

Mio carissimo,

Tu mi scrivesti l’anno passato che v’eran parecchi esempii inglesi di talent capacità risalenti alla prima metà del s. XVI1. Orbene, per quel secolo, a prescindere dai due esempi di Shakespeare, non trovo che un esempio di Udall concernente Erasmo (according to the measure ecc.) che tu già mi trascrivesti in parte2. Tra i lessici a mia disposizione (Skeat Johson) e quello del Richardson di cui ho avuto lo spoglio da Londra, non trovo altri esempi3. Se tu ne hai altri sotto mano oltre quello di Udall e me li puoi senza troppa fatica trascrivere, te ne sarò gratissimo. Se non puoi, non te ne brigare.

Avesti, spero, la mia lettera sul fuso, voglio augurarmi che non sia riuscita troppo tardiva4.

Nulla so di Gustavo Meyer. A che punto si trova?

Addido di cuore e in gran fretta

Il tuo aff.mo
F. d’O.
Napoli Largo Latilla 6


1 La lettera di Schuchardt non si conserva ma, nelle Note etim., pp. 14-15, D’Ovidio accennerà, a proposito di talent nel significato di ‘capacità, dono naturale’, agli esempi inglesi del XVI sec. additatigli da Schuchardt (cf. la nota 5 alla lettera XLVII, HSA, B 8467).

2 Nel 1542 Nicholas Udall (Southampton 1505-Westminster 1556) pubblicò una versione degli Apophtegmes di Erasmo da Rotterdam e ricevette da Catherine Parr, l’ultima moglie di Enrico VIII, l’incarico di tradurre la parafrasi erasmiana del Nuovo Testamento, il cui primo volume fu pubblicato nel 1548. L’esempio concernente Erasmo di cui si parla in questa cartolina fu retimiportato da D’Ovidio a p. 17 delle Note etim.: «Più indietro [di Shakespeare] si risale […] con Nicholas Udall […] di cui ci si dà questo periodo: “And truely whomesœur I perceive to bee an eagre adversarie to Erasmus writinges, I (as my poore judgemente leadeth me) cannot but suppose the same to be an indurate enemie to the ghospell, whiche Erasmus dooeth according to the measure and porcion of his talente faithfully labour to set foorth and promote”». I due esempi shakespeariani compaiono a p. 16, note 4 e 5: 1) Love’s labour’s lost, IV, 2, 64: «a rare talent!»; 2) Twelth Night, I, 5, 16: «Well, God give them wisdom that have it; and those that are fools, let them use their talents».

3 Questi i dizionari consultati da D’Ovidio, nelle edizioni che egli stesso indica nelle Note etim. (pp. 14-15, nota 1): Walter W. Skeat, An Etymological Dictionary of the Engish Language, 2a ed., Oxford, Clarendon, 1884; Samuel Johnson, Dictionary of the English Language […], 2 voll., Heidelberg, Engelmann, 1828; Charles Richardson, A New Dictionary of the English Language […], 2a ed., London, Pickering, 1844. Lo spoglio di quest’ultima opera gli era stato fornito dal dantista inglese William Warren Vernon.

4 Non è chiaro se D’Ovidio si riferisse alle scarse informazioni fornite nell’ultimo capoverso della lettera LI, HSA, B 8469, oppure a un’altra missiva, che non ci è pervenuta. In ogni caso, una conferma dell’invio al suo corrispondente di notizie sui fusi in area campana (raccolte da Michele Scherillo) si trova nel secondo capoverso della lettera LXIV, CASNS, FDO, HS 24.

Faksimiles: Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen, Creative commons CC BY-NC https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ (Sig. 08470)