Hugo Schuchardt an Francesco D´Ovidio (39-HSFDO11)

von Hugo Schuchardt

an Francesco D´Ovidio

Graz

08. 05. 1896

language Deutsch

Schlagwörter: Universitätsbibliothek Graz Zumbini, Bonaventura Monaci, Ernesto Bonelli, Luigi Thurneysen, Rudolf Cornu, Julius Meyer, Gustav Neapel Schuchardt, Hugo (1896) Schuchardt, Hugo (1896) Ovidio, Francesco d' (1898) Cornu, Julius (1896) Wunderli, Peter (2009)

Zitiervorschlag: Hugo Schuchardt an Francesco D´Ovidio (39-HSFDO11). Graz, 08. 05. 1896. Hrsg. von Sandra Covino (2022). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.7650, abgerufen am 19. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.7650.


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Graz, 8 Mai ’96.

Lieber Freund,

Am 2. Mai habe ich mich in Deinem Hause nach Dir erkundigt; Du warst noch nicht von Rom zurück. Ich bin erst am 4. von Neapel abgereist, und zwar direkt nach Graz, in 37 Stunden. Die Ursache dass ich meinen Aufenthalt in Neapel um acht Tage verlängert habe, liegt in dem Zusammentreffen mit meinen Grazer Freunden.

Ich habe eben an unser Kultusministerium geschrieben, damit es durch Vermittung der östreichischen Bot|2|schaft von Eurem Kultusministerium die beiden Wörterbücher P. Bernardo da Napoli’s auf kurze Zeit hierher (an die Universitätsbibliothek) erlange. Ich hoffe, Ihr werdet – soweit Ihr Gelegenheit dazu habt – mich in meinen Bemühungen unterstützen. Ich bin sehr zähe, und wenn ich Nichts erlange, so werde ich einen grossen „bruit pour une omelette“ erheben. _ Von dem Regierungskommissär in Torre del Greco habe ich als Antwort auf einen Brief eine lange Auseinandersetzung erhalten des Inhalts dass die gefundenen Bücher der Gemeinde gehören. Wenn Du Zumbini siehst, theile ihm das, bitte, mit; ich werde ihm demnächst in einer andern Angelegenheit schreiben. In der Münchener Allgemeinen Zeitung von 1. Mai steht ein ausführlichen Bericht von mir über „Die geor|3|gischen Handschriften von Torre del Greco1.

Ob Du jemanden gefunden hast der für mich im Archivio della Procura* nachsehen könnte, weiss ich nicht; es macht auch Nichts aus – ich werde an Monaci schreiben2.

Bonelli habe ich nicht zu Gesicht bekommen; ich vermuthe, er hat sich durch Deinen etwas befehlshaberischen Brief gekränkt gefühlt. Er wird Dir, glaub’ ich, bestätigen dass Malta in arabischem Munde aus Melita entstanden ist3.

Zu Deinen Rhythmusstudien4 bemerke ich:

Thurneysen hat am 27 Sept. 1895 auf der Philologenversammlung einen Vortrag über westindogermanische Allitterationspoesie gehalten (es handelt sich um Italiken, Kelten, Germanen; die Germanen hätten die Allitteration von den Kelten entlehnt)5

Cornu, ebendann, weist noch |4| dass im Hexameter ein Wort wie armáque (so betont nach dem Zeugnisse der sämmtlichen römischen Grammatiker) ……. abgesehen von überaus selteneren Ausnahmen, nur als erster und fünfter Fuss vorkommt .….. dass die römischen Dichter die Accentverhältnisse sehr sorgfältig beachtet haben müssen, da sie stets wussten, dass ein Daktylus wie corpora (-́ᵕᵕ̀) von einem Daktylus wie armáque (-ᵕ́ᵕ) sich unterscheidet6.

Vor mir liegt eine eben erscheinene kleine Schrift: Metrum und Rhythmus. Die Entstehung der arabischen Versmasse. Von Moritz Hartmann7. Ich habe sie noch nicht gelesen.

Meyer-Lübke8 liest in diesem Sommer wieder.

Sei herzlichst gegrüsst und empfiehl mich ehrerbietig Deinen Damen.

Dein
HSchuchardt

La mia cocciutaggine

Non t’induca a prendermi

per ebreo.

*) ti confesso che proprio non so cosa sia questa procura9.

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1 Cf. H. Schuchardt, Georgische Handschriften in Torre del Greco, in BAZ, CI, 1 Mai 1896, pp. 5-6. L’articolo chiarisce la vicenda a cui Schuchardt fa riferimento in questa lettera e di cui parlò anche il «Corriere di Napoli» del 23 e del 26 aprile 1896: cf. i due articoli, dal titolo Vedi Napoli e poi… Due manoscritti e due partiti e I manoscritti di Torre del Greco, a firma di Salvador, ovvero Salvatore Di Giacomo, all’epoca impiegato presso la Biblioteca Universitaria di Napoli. Durante il suo soggiorno napoletano, Schuchardt, interessato agli scritti redatti in lingua geogiana dai missionari cappuccini nel XVII sec., aveva chiesto aiuto a B. Zumbini, residente a Portici, poco lontano da Torre del Greco (cf. la lettera del 12 aprile 1896). Nel convento dei Cappuccini situato nella cittadina vesuviana, si trovavano, infatti, i manoscritti di p. Bernardo da Napoli (un certo Cioffi morto nel 1707). Il frate aveva tradotto in georgiano alcuni testi religiosi e copiato opere di autori georgiani, di cui la sua trascrizione poteva essere ormai l’unica fonte. I volumi manoscritti e a stampa del convento di Torre del Greco erano stati parzialmente trasferiti nell’edificio del Comune, in base alla legge del 7 luglio 1866 che aveva stabilito la confisca statale del patrimonio bibliotecario di case religiose soppresse. Molto materiale era però rimasto in una cappella del monastero. Qui Zumbini, tra cataste di libri abbandonati, a cui nessuno si era interessato per trent’anni, aveva reperito la traduzione dell’Evangelio e il vocabolario georgiano-italiano (incompleto) di p. Bernardo. Aveva perciò subito chiesto e ottenuto di portare per qualche giorno quei testi alla Biblioteca Universitaria di Napoli, facendosi garante della restituzione. In questa sede Schuchardt aveva appena cominciato a esaminarli, quando Zumbini fu costretto a riportare in tutta fretta i manoscritti a Torre del Greco. Il Comune infatti era stato commissariato e, proprio il giorno dopo la visita di Zumbini al sindaco uscente, si era insediato in municipio il commissario governativo. Il partito avverso all’ex-sindaco costringerà questa autorità a opporsi a tutti i tentativi di Schuchardt di fare trasferire i manoscritti alla Biblioteca Nazionale di Napoli, affiché fossero per qualche tempo prestati, con l’intermediazione dell’ambasciatore austriaco, alla Biblioteca Universitaria di Graz

2 Nell’Archivio Monaci della SFR non si conservano missive di Schuchardt su questo argomento.

3 L’orientalista Luigi Bonelli (Brescia 1865-Napoli 1947) dal 1892 era docente di turco presso l’Orientale di Napoli. Fu esperto anche di arabo e di persiano; al maltese dedicò alcuni importanti saggi, realizzati in seguito a una missione a Malta, promossa nel 1894 da Ascoli: cf. Alessio Bombaci & E. R, In memoriam. Luigi Bonelli (1865–1947), in «Oriente Moderno», XXVII/1-3, gennaio-marzo 1947, pp. 51-56: 51.

4 Cf. D’Ovidio, Origine versi italiani. È probabile che D’Ovidio avesse parlato a voce con Schuchardt, durante il suo soggiorno napoletano, di questo lavoro in fieri, oppure che gli avesse inviato un abbozzo del saggio, la cui versione definitiva verrà stampata solo due anni dopo.

5 Cf. Rudolf Thurneysen, Über westindogermanische Allitterationspoesie, Vierte (Schluß-) Sitzung, Freitag, den 27. September 1895, in Verhandlungen der 43. Versammlung deutscher Philologen und Schulmänner (Köln, 24-28 September 1895), redigiert von Emil Oehley, Köln –Leipzig, Teubner, 1896, pp. 155-156. Nel saggio di D’Ovidio, Thurneysen è citato più volte, ma solo a proposito della sua teoria su una fase accentuativa arcaica della poesia latina che sarebbe riaffiorata nelle lingue romanze.

6 Schuchardt riporta qui, quasi integralmente, il resoconto dell‘intervento di Jules Cornu, Über die Betonung armáque im Lateinischen Hexameter, che compare, a p. 156 (subito dopo quello relativo al Thurneysend) delle Verhandlungen citate nella nota precedente.

7 Cf. Martin Hartmann, Metrum und Rhythmus. Die Entstehung der arabischen Versmasse, Giessen, J. Ricker, 1896.

8 Wilhelm Meyer-Lübke (Dübendorf 1861–Bonn 1936). Problemi di salute (un sospetto di tubercolosi) avevano costretto il celebre romanista svizzero, che dal 1890 insegnava all’Università di Vienna, a una momentanea interruzione dell’attività didattica. Fra le biografie più recenti, v. Peter Wunderli, Wilhelm Meyer-Lübke (1861-1936). Der Sprachwissenschaftler als Philologe, in Portraits de médiévistes suisses (1850-2000). Une profession au fil du temps, a c. di Ursula Bähler & Richard Trachsler, Geneve, Droz, 2009, pp. 179-214.

9 La nota si trova in calce alla terza pagina della lettera.

Faksimiles: Die Publikation der vorliegenden Materialien im „Hugo Schuchardt Archiv” erfolgt mit freundlicher Genehmigung der Biblioteca della Scuola Normale Superiore di Pisa. (Sig. HSFDO11)