Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (38-08462)
an Hugo Schuchardt
06. 03. 1896
Italienisch
Schlagwörter: Meyer, Gustav D'Ovidio, Francesco (1897) Quintavalle, Ferruccio (1933) Wolf, Michaela (1993)
Zitiervorschlag: Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (38-08462). Neapel, 06. 03. 1896. Hrsg. von Sandra Covino (2022). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.7649, abgerufen am 11. 12. 2023. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.7649.
Mio carissimo,
Sono atroci giorni questi che l’Italia trascorre, ed a me come ad altri il dolore è accresciuto dal dispetto di aver tutto preveduto, pur non avendo o l’energia o l’abilità o l’autorità necessaria per sconsigliare un branco di matti dal compromettere in una stolta impresa l’avvenire della patria. Sembra che ormai si rinsavisca, ma è doloroso che ci siamo spinti tant’oltre e che gli uomini possidenti abbiano lasciato alle armi d’un sire africano e ai tumulti della piazza il merito di arrestare il carro alla discesa1!
Grazie della tua carissima lettera. Troppo bella cosa mi fai sperare accennando alla possibilità della tua venuta. La quale tu puoi bene immaginare di quanta consolazione mi sarebbe. Spero che lo consideri come una promessa data2. Salutami il nostro Meyer.
Il tuo aff.mo
F. d’Ovidio
1 L’esercito italiano era stato sconfitto nella battaglia di Adua, che si combatté il 1º marzo 1896 e pose fine, insieme alla guerra di Abissinia, alle ambizioni crispine nel Corno d’Africa. A seguito dell’infausto evento, D’Ovidio pubblicò due interventi: la lettera a Carducci, apparsa nel «Mattino» del 3 marzo 1896, e il resoconto Il maggiore De Amicis, apparso nel «Corriere della Sera» del 1°, 2 e 3 marzo 1897, dove sono riprodotti frammenti di lettere di un caduto in quella battaglia (entrambi rist. in Opere, XIII, pp. 317-326 e 337-358). In altri scritti sulla politica coloniale italiana pubblicati nel 1902 (tra cui Sull’Africanismo vecchio e nuovo, rist. in Opere, XIII, pp. 327-336), D’Ovidio respinse l’accusa di essere un rinunciatario, distinguendo tra “volontà” e “velleità” di conquista (cf. Ferruccio Quintavalle, Opera omnia di Francesco D’Ovidio, Napoli, Guida, 1933, pp. 57-58).
2 Schuchardt soggiornerà effettivamente a Napoli tra aprile e maggio 1896: cf. HS Nachlaß, p. 632