Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (36-08460) Francesco D´Ovidio Sandra Covino Institut für Sprachwissenschaft, Karl-Franzens-Universität Graz Zentrum für Informationsmodellierung - Austrian Centre for Digital Humanities, Karl-Franzens-Universität Graz GAMS - Geisteswissenschaftliches Asset Management System Creative Commons BY-NC 4.0 2022 Graz o:hsa.letter.7647 36-08460 Hugo Schuchardt Archiv Herausgeber Bernhard Hurch Karl-Franzens-Universität Graz Österreich Steiermark Graz Karl-Franzens-Universität Graz Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen 08460 Francesco D´Ovidio Papier Brief 4 Seiten Neapel 1893-01-02 Hugo Schuchardts wissenschaftlicher Nachlass (Bibliothek, Werkmanuskripte und wissenschaftliche Korrespondenz) kam nach seinem Tod 1927 laut Verfügung in seinem Testament als Geschenk an die UB Graz. Sandra Covino 2022 Die Korrespondenz zwischen Francesco D´Ovidio und Hugo Schuchardt Hugo Schuchardt Archiv Bernhard Hurch

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Hugo Schuchardt Archiv

Das Hugo Schuchardt Archiv widmet sich der Aufarbeitung des Gesamtwerks und des Nachlasses von Hugo Schuchardt (1842-1927). Die Onlinepräsentation stellt alle Schriften sowie eine umfangreiche Sekundärbibliografie zur Verfügung. Die Bearbeitung des Nachlasses legt besonderes Augenmerk auf die Erschließung der Korrespondenz, die zu großen Teilen bereits ediert vorliegt, und der Werkmanuskripte.

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Francesco D´Ovidio Neapel 1893-01-02 Hugo Schuchardt Italy Naples Naples 14.26811,40.85216 Korrespondenz Francesco D´Ovidio - Hugo Schuchardt Korrespondenz Wissenschaft Sprachwissenschaft Brief Italienisch
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2 del ’93Su carta intestata: Francesco d’Ovidio / Largo Latilla 6 / NAPOLI. Caro amico,

La nostra corrispondenza va da un pezzo così male, soprattutto, non lo nego, per colpa mia o meglio per causa mia, che noi non sembriamo più quei due che eravamo un tempo. Ma tu, che sei le malade immaginaire, devi badare alle nuvole e allo scirocco; io alle mie malattie reali ed anche a qualcuna immaginaria (poichè non voglio essere del tutto indegno della tua amicizia): e così ci trascuriamo a vicenda. Quando fu qui il buon Meyer, che col suo volto ilare e sereno ridà a noi malati il senso della saluteIn realtà, un triste destino attendeva Gustav Meyer, che scomparirà nel 1900, appena cinquantenne., lo pregai di dirti tante cose per me, ma insieme fui così smemorato da non pregarlo di portar a te una copia delle ultime inezie che avevo stampate e delle quali avevo offerto un esemplare a luiOltre ad alcune note dantesche e interventi sull’istruzione classica, spicca tra le pubblicazioni dovidiane del biennio 1890-1892 il lungo articolo Determinismo e linguistica, apparso nel 1892 in NA, serie III, XXXIX, fasc. 5, 1 marzo, pp. 88-108 ; fasc. 6, 16 marzo, pp. 258-285 (rist. in Opere, V, pp. 277-345). Su questo scritto, in cui l’autore, pur tra incertezze e contraddizioni, si apriva alla considerazione delle “infiltrazioni” di una lingua in un’altra dovute a scambi pratici e culturali, v. Covino, «Non voglio mi creda un neogrammatico arrabbiato», cit., pp. 160-162 .. E gli avrei voluto insieme dire che ti avvertisse che della Pantelleria io non mi ero lavate le mani come a te poteva parere, bensì cercavo l’uomo che potesse fare per te. La Pantelleria è celebre per la robusta bellezza dei suoi asini, ma non per copia e valore di letterati, e la ricerca dell’uomo acconcio per il caso tuo non era facile. Non dunque per asinità pantelleresca, come forse tu hai supposto, nè per pigrizia o per poca premura verso i tuoi ordini, ma per necessità, ho indugiato a servirti. Non vorrei che tu avessi rinunziato al desiderio e al proposito di attinger notizie su quel linguaggio; giacchè finalmente ho raccapezzato un nativo. Studia qui nel penultimo anno di Medicina, è figlio del Sindaco del paese, ed è un giovane cortesissimo. Mi dice che in fondo non vi si parla che il siciliano, ma che in certi nomi di strade ecc. e in certe frasi plebee, c’è un po’ di arabo. I marinai ecc. vanno spesso sulla costa d’Africa, e di lì riportano qualcosa di arabesco. Tu ora m’avresti a dire che cosa più particolarmente desidereresti. Ora che ho trovato il filo per aiutarti, non dubitare di meDalla corrispondenza tra Ascoli e Schuchardt (cf. 107-00288) e 108-B5_241 si ricava che l’interesse del linguista di Graz per il pantesco (e il maltese) si inseriva nel filone delle sue ricerche sulla lingua franca e sulle contaminazioni tra lingue in contatto; in questo caso, dialetti siciliani e arabo-magrebini. Nel celebre saggio di Schuchardt Die lingua franca, in ZRPh, XXXIII, 1909, pp. 441-461 , sono però assenti riferimenti al pantesco.. Colgo intanto quest’occasione per farti i più cordiali auguri per il nuovo anno, anche a nome della mia famigliuola. E ti prego di abbracciare per me il carissimo nostro Meyer e, se questo non è spagnolismo, d’imprimergli un bacio su quella onesta fronte sotto alla quale le parole greche, le albanesi e le giorgiane convivono in così lieta compagnia.

Beso á Ved las manos. Il tuo F. d’Ovidio