Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (32-08454)

von Francesco D´Ovidio

an Hugo Schuchardt

Neapel

19. 01. 1887

language Italienisch

Schlagwörter: Cocchia, Enrico Ascoli, Graziadio Isaia Diez, Friedrich Förster, Paul Meyer, Gustav Schuchardt, Hugo (1887) Monaci, Ernesto/Ovidio, Francesco d' (1879) Diez, Friedrich Christian (1836–1838) Foerster, Paul (1880) Ovidio, Francesco d' (1887)

Zitiervorschlag: Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (32-08454). Neapel, 19. 01. 1887. Hrsg. von Sandra Covino (2022). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.7643, abgerufen am 19. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.7643.


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Mio caro Schuchardt,

Grazie del tuo articolo che spero di farmi presto leggere. Per ora il Cocchia me ne ha fatto sentire gli ultimi periodi così splendidi intorno all’Ascoli1. _ Sto rifacendo il Manualetto spagnuolo2. Dammi un po’ d’aiuto. Il Diez dice che l’Andaluso è detto jándalo (non è jandálo?) per il vezzo dell’h forte. Paolo Foerster dice che è detto jácaro3. Son vere entrambe le cose? O quale?

Fammi un altro piacere. Il modo di nomina dei Professori universitari in Austria e Germania vi accontenta interamente? Dà luogo a degl’inconvenienti? Desiderate in qualche momento il nostro metodo dei concorsi4? Rispondimi breve ma presto, e dimmi come stai e come sta il Meyer.

Il tuo
F. D’Ovidio


1 L’articolo in questione è la recensione di Schuchardt, Due recenti lettere glottologiche e una poscritta nuova, di G. I. Ascoli. Estratto dal X volume dell’“Archivio glottologico italiano”, Roma, Torino, Firenze, E. Löscher, 1886, in «Literaturblatt für germanische und romanische Philologie», VIII, 1887, coll. 12-26. L’intervento di Schuchardt si chiude con parole di grande stima verso Ascoli, definito un maestro anche per la dotta Germania. Tuttavia, all’interno del testo il linguista di Graz muoveva, sia pure con molte cautele e attenuazioni retoriche, notevoli rilievi al paradigma ascoliano; in particolare alle applicazioni della sua teoria sulle reazioni etniche.

2 Il progetto, come altri di D’Ovidio su opere già realizzate, non fu portato a termine: la grammatica spagnola, che era apparsa nel 1879 nel primo dei Manualetti composti con E. Monaci, non ebbe successive edizioni o ristampe.

3 [Non si sono reperite né in Diez (Gramm. e EW) né nella grammatica di Paul Foerster (Spanische Sprachlehre, Berlin, Weidmannsche Buchhandlung, 1880) le forme citate; unico riferimento in google libri: Jandalo = Forma special dell’andaluso con j- prostetica: N. Caix, Varietà - Sull’etimologia spagnuola, in GFR, II, 1879, pp. 66-70: 69].

4 Le domande di D’Ovidio erano collegate a un disegno di legge di riforma degli ordinamenti universitari proposto dal senatore Luigi Cremona. Il ministro Coppino, stralciandolo dal testo normativo, ancora al vaglio delle Camere, l’art. 8 sulle modalità di nomina delle commissioni giudicatrici dei concorsi, lo metterà in esecuzione con decreto regio dell’8 maggio 1887. Fu così introdotto un sistema di elezione dei commissari a maggioranza dei voti, in consultazioni a cui erano chiamati a partecipare i membri di tutte le facoltà d’Italia (cf. Ariella Verrocchio, I docenti universitari tra Otto e Novecento. Carriere, condizioni economiche e stato giuridico, in «Italia contemporanea», nr. 206, marzo 1997, pp. 65-86: 66-72). Nell’articolo Questioni universitarie. La scelta dei professori e le Commissioni pei concorsi (in NA, serie III, IX/17, 1 settembre 1887, pp. 30-47), D’Ovidio auspicò che fosse attribuito nuovamente alle singole facoltà «il diritto di proporre i professori con l’approvazione del Consiglio Superiore e del Ministro».

Faksimiles: Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen, Creative commons CC BY-NC https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ (Sig. 08454)