Hugo Schuchardt an Francesco D´Ovidio (29-HSFDO09)

von Hugo Schuchardt

an Francesco D´Ovidio

Graz

14. 02. 1886

language Italienisch

Schlagwörter: Ulrich, Jakob Förster, Wendelin Paul, Hermann Foerster, Wendelin (1878) Ovidio, Francesco d' (1886) Covino, Sandra (2020) Schuchardt, Hugo (1885) Nicolaï, Robert/Tabouret-Keller, Andrée (2011) Schuchardt, Hugo (1886) Mücke, Johannes (2015)

Zitiervorschlag: Hugo Schuchardt an Francesco D´Ovidio (29-HSFDO09). Graz, 14. 02. 1886. Hrsg. von Sandra Covino (2022). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.7640, abgerufen am 19. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.7640.


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Graz, 14 febbr. 1886

Mio caro povero amico,

Ti mando oggi la dissertazione dell’Ulrich che mi sono fatta venire da Zurigo1.

Sai che la tua attitudine sulla questione della neogrammatica m’inquieta un poco a cagione dell’autorità di che giustamente godi nel mondo scientifico e specialmente in quello del tuo paese? Se in certe cose di seconda importanza non mi trovo d’accordo con altri, se per |2| esempio vedo approvato generalmente quell’articolo del Förster nel Rhein. Museum sulla quantità latina che a me mi pare mancato del tutto, facilmente me ne consolo2. Ma quando vedo che non c’è mezzo d’intendersi intorno ai principi, alle quistioni più importanti, allora vorrei rinunziar alla filologia, alla linguistica, à tutto quello che si chiama scienza. Vorrei che mi rifiutassero; ma no, accettano i miei argomenti fin a un certo punto e conchiudono “niente di meno crediamo di dover attenerci all’infallibilità delle leggi fonetiche3.” È il |3| dommatismo più schietto che si possa immaginare4. E perdonami, ma non fai tu un poco come quello che disse: “Je ne connais pas vos raisons; mais je les désapprouve.”5? La quistione non si può sciogliere che da un punto di vista puramente logico. _ Fra breve, ti manderò la mia replica alla critica del Paul6.

Non hai mai pensato di venire qua da noi per tentare il clima e consultare i nostri medici? Qualche cambiamento forse ti |4| farebbe bene. Non ti piacerebbero i nostri [forestri] boschi?

I miei rispetti per la Signora e le Signorine; avrei grandissimo piacere di rivedere tutta la famiglia.

Tottus tuus
H. S.

Me n’accorgo, già non so scrivere in italiano; dacchè ho cominciato a scrivere e parlare la lingua ungherese, faccio triste figura in società indogermanica.

In fretta


1 Si tratta della pubblicazione che D’Ovidio aveva richiesto in prestito a Schuchardt una settimana prima: cf. la nota 5 alla lettera XXVII, HSA, B 8452.

2 Cf. W. Förster, Bestimmung der lateinischen Quantität aus dem Romanischen, in «Rheinisches Museum für Philologie», XXXIII, 1878, pp. 291-299 (con integrazioni a pp. 639-640). In D’Ovidio, Quantità, p. 403, il giudizio espresso su questo lavoro appare sostanzialmente positivo.

3 Negli anni della prima ricezione in Italia delle teorie neogrammatiche, questo fu l’atteggiamento assunto anche da D’Ovidio: le eccezioni alle leggi fonetiche erano «innegabili, ma non arbitrarie», cioè determinate da cause che la scienza del linguaggio aveva il compito e la possibilità di individuare (cf. Quantità, pp. 411-412). Per un approfondimento sul tema, v. Sandra Covino, «Non voglio mi creda un neogrammatico arrabbiato». Le leggi fonetiche nel carteggio D’Ovidio-Schuchardt (e in rapporto al pensiero ascoliano), in AGI, CV/2, pp. 121-187: 132-135.

4 L’accusa di dogmatismo, rivolta ai neogrammatici e ai loro simpatizzanti, compare più volte in Schuchardt, Lautgesetze e verrà ribadita nelle repliche che il maestro di Graz pubblicherà a seguito delle reazioni negative suscitate dal suo opuscolo, come ad esempio nella risposta a Victor Henry, che era arrivato a sostenere la necessità di non rinunciare a un principio, anche se eccessivo o erroneo, in quanto un «principe même faux active le progrès de la science» (cf. Schuchardt, Textes, pp. 75-79 e 80-87).

5 D’Ovidio non aveva ancora letto il saggio di Schuchardt.

6 Cf. H. Schuchardt, Erwiderung, in «Literaturblatt für germanische und romanische Philologie», VII/2, 1886, coll. 80-83. La recensione di Hermann Paul era apparsa nel numero precedente della stessa rivista (VII/1, 1886, coll. 1-6), che accolse anche la controreplica (senza titolo) del recensore (VII/2, 1886, coll. 83-84). Sui rapporti tra Schuchardt e Paul e sul loro scambio di opinioni in merito alle leggi fonetiche, v. Johannes Mücke, "… unsere freundschaftlichen Beziehungen …". Zum Verhältnis von Hermann Paul und Hugo Schuchardt, in GLS, LXXX, Herbst 2013, pp. 125-164: in partic. 137-142.

Faksimiles: Die Publikation der vorliegenden Materialien im „Hugo Schuchardt Archiv” erfolgt mit freundlicher Genehmigung der Biblioteca della Scuola Normale Superiore di Pisa. (Sig. HSFDO09)