Francesco D´Ovidio an Hugo Schuchardt (19-08444) Francesco D´Ovidio Sandra Covino Institut für Sprachwissenschaft, Karl-Franzens-Universität Graz Zentrum für Informationsmodellierung - Austrian Centre for Digital Humanities, Karl-Franzens-Universität Graz GAMS - Geisteswissenschaftliches Asset Management System Creative Commons BY-NC 4.0 2022 Graz o:hsa.letter.7630 19-08444 Hugo Schuchardt Archiv Herausgeber Bernhard Hurch Karl-Franzens-Universität Graz Österreich Steiermark Graz Karl-Franzens-Universität Graz Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen 08444 Francesco D´Ovidio Papier Brief 4 Seiten Neapel 1883-07-20 Hugo Schuchardts wissenschaftlicher Nachlass (Bibliothek, Werkmanuskripte und wissenschaftliche Korrespondenz) kam nach seinem Tod 1927 laut Verfügung in seinem Testament als Geschenk an die UB Graz. Sandra Covino 2022 Die Korrespondenz zwischen Francesco D´Ovidio und Hugo Schuchardt Hugo Schuchardt Archiv Bernhard Hurch

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Hugo Schuchardt Archiv

Das Hugo Schuchardt Archiv widmet sich der Aufarbeitung des Gesamtwerks und des Nachlasses von Hugo Schuchardt (1842-1927). Die Onlinepräsentation stellt alle Schriften sowie eine umfangreiche Sekundärbibliografie zur Verfügung. Die Bearbeitung des Nachlasses legt besonderes Augenmerk auf die Erschließung der Korrespondenz, die zu großen Teilen bereits ediert vorliegt, und der Werkmanuskripte.

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Francesco D´Ovidio Neapel 1883-07-20 Hugo Schuchardt Italy Naples Naples 14.26811,40.85216 Korrespondenz Francesco D´Ovidio - Hugo Schuchardt Korrespondenz Wissenschaft Sprachwissenschaft Brief Italienisch
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Napoli, 20 Luglio 83 Caro Schuchardt,

Procediamo con ordine.

Comincio dal ringraziarti degli articoletti bibliografici, che mi sono stati preziosi, per certe cose che non sapevo. Ho commesso subito il libro sulla quantità delle vocali in posizioneIl già cit. volume di A. Marx, Hülfsbüchlein für die Aussprache der lateinischen Vokale in positionslangen Silben, Berlin, Weidman, 1883 ..

L’articolo pompejano pure l’ho avutoCf. il già cit. articolo di Schuchardt, Pompei und seine Wandinschriften, in BAZ, 1872, pp. 1-38 , e lo leggerò con gusto – te l’assicuro anticipatamente – appena finiti gli esami che ora totum me detinent, auferunt.

Ho, cioè abbiamo ricevuto le favole di Hey. Anche non raccomandato mi sarebbe giunto probabilissimamente. Fra gli altri beneficj tuoi n’ho avuto anche questo, che dopo il tuo reclamo la posta mi tratta con molta più attenzione. La tua ode barbara manoscritta è piaciuta immensamente a me, e non dico altro perchè se no mi tacci di spagnolismo. E non a me solo è piaciuta, perchè ti confesso che l’ho fatta leggere a parecchiI versi manoscritti a cui allude D’Ovidio non ci sono pervenuti.. Quanto al metro di quelle favolette hai tutte le ragioni: è il più barbaro possibile, e non può essere opera di un ItalianoIl giudizio negativo riguarda la metrica della traduzione italiana delle fiabe di W. Hey : cf. la nota 1 alla lettera XVIII, CASNS, FDO HS 07.. Nonostante, le mie figliuole fanno coro con me nel ringraziarti vivamente; e la Carolina non fa che leggere dalla mattina alla sera le favolette. L’Elvira, che è stata lei l’ammalata ed è lusingata, assieme alla Carolina, d’essere nominativamente ricordata da un filologo tedesco, non è ancora in grado di leggere nè favole nè verità storiche.

Ho trasmesso la tua cartolina allo Zumbini e v’ho aggiunto il tuo articolo sulla legge Baccelli, che mi è piaciuto immensamente, e nella sua brevità arguta dice molto, molto, molto. In verità quei valentuomini come il Förster e il Meyer che vogliono persuadere noi, che rifiutiamo il piatto Baccelli che ci fa nausea, a mangiarlo di cuore e assaporarlo allegramente perchè ci farà bene ecc. ecc., dimenticano, i valentuomini, un semplicissimo proverbio, che dice “ne sa più un pazzo in casa sua che un savio in casa altrui”Sul disegno di legge Baccelli e sugl’interventi di W. Foerster, di G. Meyer e dello stesso Schuchardt, cf. la nota 2 alla lettera XVII, HSA, B 8443..

Il Gröber mi ha invitato a fare la parte di fonol. e morfol. italiana (e dialettale) nella sua enciclopedia romanza D’Ovidio fu l’unico italiano invitato da Gustav Gröber (Leipzig 1844-Ruprechtsau bei Straßburg 1911) a partecipare all’impresa del Grundriss ; un segno questo della considerazione di cui godeva. All’amico Monaci dirà in una lettera del 31 luglio 1883 «Al Gröber ho scritto di sì […] dopo l’assenso tuo e di Schuchardt» (SFR, EM, b. 9, 434, nr. 53). D’Ovidio compose la trattazione su Die italienische Sprache con Wilhelm Meyer-Lübke (in Grundriss, pp. 489-560), occupandosi della sezione sul vocalismo. Problemi alla vista lo costrinsero ad abbandonare il successivo progetto di una grammatica storica dell’italiano da realizzare da solo.. Io ho fede in quel valentuomo, ma vorrei, in confidenza, sentire il tuo giudizio. Che ne sai di questa enciclopedia? Chi altri vi collabora? Se mi scrivi presto parlamene. Ma se non hai voglia di scrivermi, lascia stare. Pensa alla tua preziosa salute.

I ritratti nostri, e del desiderarli ti ringraziamo tutti, per ora ci mancano. Al più presto faremo un gruppo di tutta la famiglia e la prima copia sarà per te. Ma vorrei quasi mettere per condizione che fra breve tu mi mandi un consimile gruppo: Schuchardt e consorte, con un contorno di Schuchardtini, futura speranza della filologia neolatina.

In napoletano cárce̥re̥ è maschile; ma non giurerei che anche qui non vi siano casi, e soprattutto che non vi siano stati casi, in cui non si dica o dicesse a cárce̻re̻.

Ti saluto di cuore, anche da parte della mia signora, e ti esorto a passare bene l’estate, e credimi

Tuo aff.mo F. d’Ovidio