Ernesto Monaci an Hugo Schuchardt (12-07444)

von Ernesto Monaci

an Hugo Schuchardt

Rom

07. 07. 1883

language Italienisch

Schlagwörter: Caix, Napoleone Canello, Ugo Angelo Schuchardt, Hugo (1882) Schuchardt, Hugo (1883) Meyer, Gustav (1883) Coppi, Ettore (1883) Gorrini, Giovanni (1883) Schuchardt, Hugo (1883) Wolf, Michaela (1993)

Zitiervorschlag: Ernesto Monaci an Hugo Schuchardt (12-07444). Rom, 07. 07. 1883. Hrsg. von Frank-Rutger Hausmann (2019). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.7230, abgerufen am 16. 09. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.7230.

Printedition: Storost, Jürgen (1992): Hugo Schuchardt und die Gründungsphase der Diezstiftung. Stimmen in Briefen. Bonn: Romanistischer Verlag.


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Roma, 7.VII.83

Carissimo Amico

Sono purtroppo uno smemorato che non merita scusa. Vi scrissi lo stesso giorno che avevo avuta la vostra lettera del 3 aprile,1 e nemmeno vi accusai ricevuta delle dugento lire che mi avevate mandate (dugento me ne dovevate e non trecento, come dice la vostra lettera del 5 corrente)! Perdonatemi; sono tanto pochi i miei quattrini, che non ho motivo di pensarci mai. Del resto quel giorno – me ne ricordo – era molto allegro, come di rado m’avviene in tutto l’anno: avevo incontrata una bella giornata di primavera e mi sentivo più contento di un trovatore. – Se quel giorno ebbi una distrazione che vi ha fatto ripensare a me, poco dopo caddi malato abbastanza gravemente e la Dea Febbre mi visitò per 35 giorni di seguito. Mi aveva spossato; cosicché indugiai a riscrivervi, benché sentissi il dovere |2| di ringraziarvi del carissimo dono che m’ avevate fatto; i n.i II e III delle vostre preziose Kreolische Studien.2 Mi perdonerete?

Non sono stato in Provenza. Ai tempi del concorso3 io quasi credevo di dover andare a raggiungere il Caix.4 Invece di me – chi l’avrebbe immaginato? – ci andò il povero Canello!5 Era un Ercole; ma sapete come fu la sua fine? Cadde (così mi hanno detto) di carrozza; si ruppe un braccio, si sviluppò un‘eresipela, et questa crisi, nel clima di Padova, appena due mesi prima, rottosi esso pure un braccio in Roma per caduta, ebbe la stessa sorte dopo essere andato a curarsi nella sua umida patria …

Non ho ancor letto l’art. del Meyer,6 e non l’attribuite a noncuranza. Per me non è facile l’andare spesso in biblioteca e frugare nelle riviste, e quelle che non ho in casa, le leggo mol- |3| to in ritardo. Il sapere però che sta per uscire anche un articolo vostro, mia farà vincere la pigrizia. Del resto, permettetemi che dissenta da voi circa l’importanza che qui si attribuisce a simili articoli sulla questione del progetto Bacelli.7 Molti valentuomini combattono quel progetto per ragioni personali (molti professori andrebbero colle gambe all’aria se passasse il progetto); interessa dunque che si sappia il parere di coloro che, più competenti per esperienza propria nella materia, non possono essere appassionati, nel dare il loro giudizio, da motivi politici o personali. Il vostro „Italia farà da sè“ nella Allg. Zeitung influirà ad attenuare la influenza della stampa tedesca nella questione.8 Sarà bene? E` certo che così vanno a restare padroni del campo coloro che aversano il progetto, e il quietismo di molti professori non potrà che guadagnarvi. Ma sarà ciò utile per le università? – Voi mi parla- |4| te di commedie italiane: purtroppe ne abbiamo a sazietà; ma se anche la commedia entra nella faccenda in discorso, vi assicuro, come già vi scrissi, che non c’entra nè punto nè poco il ministro. Lo conosco troppo per pure dubitarne. Del resto ho conosciuta la persona che fece l’appello a Meyer, e se questo vostro illustre collega fu indotto a scrivere per cortesia verso quell’invito più che per matura convinzione della cosa, il comico starebfoerstbe veramente qui …

Il Corvisieri9 da un pezzo è quasi irreperribile; so che sta cercando ragioni per la Commissione che vuol mettere il Monumento a Vittorio Emanuele sul Campidoglio,10 e non mi fa meraviglia che non si trovi più nemmeno lui. Il march. Ferrajoli11 pure mi ha promesso di trovarmi commedie con lazzi di lingua franca; ma … sono sempre promesse.

Addio; vogliatemi bene e credetemi sempre il

Vostro affmo

EMonaci.


1 Vgl. Brief 5.

2 Schuchardt, Kreolische Studien. 2. Ueber das Indoportugiesische von Cochim, Wien 1883 (Sitzungsberichte der Philosophisch-Historischen Classe der Kaiserlichen Akademie der Wissenschaften); 102,10, 799-816; Kreolische Studien. 3. Ueber das Indoportugiesische von Diu, ebd. 103, 1, 3-18.

3 Es handelt sich vermutlich um die Académie des jeux floraux des Jahres 1883 in Toulouse.

4 Napoleone Caix (1845-1882), ital. Romanist und Sprachwissenschaftler; vgl. HSA 01491-01494.

5 Ugo Angelo Canello (1848-1882), ital. Romanist u. Philologe; vgl. HSA 01529.

6 Gustav Meyer, „Die Reform der italienischen Universitäten“, Unsere Zeit 1883, V, 876ff.

7 Guido Baccelli (1830-1916), römischer Arzt und Poliker, der nach 1870 mehrere Ministerien leitete (Gesundheit, Unterrichtswesen usw.) und dazu beitrug, Rom zu einer repräsentativen Hauptstadt des Königreichs Italien zu machen. – Zu Einzelheiten vgl. Ettore Coppi, „La riforma universitaria e il disegno di legge Baccelli“, Rassegna di scienze sociali e politiche, Anno Primo, 1883; Giovanni Gorrini, „La riforma universitaria secondo il progetto Baccelli“, Riforma sociale, fasc. 11, a. V.

8 Schuchardt, „Zum Baccelli’schen Gesetze“, Beilage zur Allgemeinen Zeitung (Augsburg, München) 1883, 2779-2780. (Es geht bei diesem Gesetz um die Reform des Unterrichtswesens, wozu sich von deutschsprachiger Seite auch Wendelin Foerster [Allg. Zeitung, Jan. 1883] und Gustav Meyer [Unsere Zeit. Deutsche Revue der Gegenwart, 1883, H. V, 875f..] geäußert hatten. Schuchardt weist deutsche Besserwisserei zurück).

9 Costantino / Constantino Corvisieri (1822-1899), ital. Antiquar u. Sammler; vgl. HSA 07443.

10 Dieses Monument wurde anlässlich des Todes von König Vittorio Emanuele im Jahr 1878 beschlossen; 1885 wurde mit dem Bau begonnen, doch die Fertigstellung erfolgte erste 1927.

11 Vermutlich Marchese Gaetano Ferrajoli di Filacciano (1838-1890) [oder sein Bruder Alessandro (1846-1919)]; die Familie war wohlhabend, besaß in Rom eine bedeutende Bibliothek und herausragende Kunstwerke. Vermutlich ist Brief HSA 03029, den Wolf, Nachlaß, 21 und 170 einem Gaetao Ferrasoli zuweist, an Gaetano Ferrajoli gerichtet!

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