Emilio Teza an Hugo Schuchardt (07-11610)

von Emilio Teza

an Hugo Schuchardt

Pisa

01. 08. 1883

language Italienisch

Zitiervorschlag: Emilio Teza an Hugo Schuchardt (07-11610). Pisa, 01. 08. 1883. Hrsg. von Frank-Rutger Hausmann (2018). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.5990, abgerufen am 29. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.5990.


|1|

Pisa, 1° ag. 83

Caro collega: e, se permette, amico;

Mille grazie della interpretazione liberale data all regolamento1 e quindi del caro suo dono. Vidi subito il D’Ancona, che la saluta; nè l’amico nè io rammentiamo commedie nelle quali si parli il franco; ma, per mille ragioni, al caso se ne terrà nota.

Ella dimenticò, e non se ne dimenticherà un‘altra volta, di dirmi in che giornale io debba pescare i suoi studi andalusiani:2 ne ho curiosità e bisogno. |2| Ho parecchi libri spagnoli, scritti da ebrei: o rituali o versioni della Bibbia. Naturalmente si tengono così stretti stretti alla costruzione dell’ebraico che si troverebbe imbarazzato chi non ne sapesse nulla. Di saggi forse ella non ha bisogno; ma pure ancora uno: Y diste à nos. A. N. D. con amor à dia del Sabath, à dia de la membrança este, à dia bueno llamamiento de santidad este, membrança de aublaciò, con amor llamamiento de santidad memoria à salida de Egypto.3

|3|

Ella noterà il nome divino che diventa un trigrammato .A.: e nell’uso che hanno di porre Dio anzi che Dios sono incerto se n’abbiamo una reminiscenza di tempi antichi o il tentativo di non dire intero il nome temibile.

Ma ho altri libri spagnoli in lettere ebraiche e a quando a quando mi viene la voglia di scrivere intorno a loro qualche appunto. La mia paura è, come sempre, di ripetere le cose note: e tra le altre ho bisogno conoscere che cosa abbia |4| di importante sulla fonetica, sulla morfologia e anche sulle origini storiche la memoria che credo dell’Jost sul ladino in Turchia. Se non erro c‘è nella Encicl. di Ersch e Gruber: non so in che volume: certo allla pag. 324.4 – Ho bisogno di lei.

Sulla trascrizione di spagnolo in lettere ebraiche conosco il Sacy (lxfr. IV, 626 e XI, 311): sul francese il Böhmer (Rom. Stud.) il Darmesteter (Romania I, 146) e la Hist. Litter. XXVII, 488. XXVIII, 498. 506: e un Neubauer ch’ella conosce e ne parlò nella K. Zeit. XXI, |5| 451).5 – Lo Steinschneider nella stessa encicl. Erschiana (s.v. Jüdische Litteratur)6 cita uno scritto del Delitzsch sullo spagnolo in … Italia.7 Poterlo avere! ma almeno qualche notizia.

Non tutti i libri hanno la stessa grafia: più rari e più importanti sono quelli coi punti vocali (io ho p. es. El libro llamado en ladino Obligacion de los corazones):8 da per tutto voci e usi arcaici e con pronuncia che, in alcuni casi, si accosta |6| alǀ‘andalusiano. Molte volte la importazione della scrittura lasciando libero il leggere i o e, u oppure o è causa di confusione; senza contare gli errori delle stampe sempre numerosissimi.

Non intendo di insegnarle nulla: dico cose che ella sa di certo; ma desidero da lei una parola che mi faccia o smettere o continuare.

Tolgo esempi da un libro solo, e molto curioso anche per il racconto midrascico: ed è il Sefer Alegrias de Purim.9

|7|

Fra i punti degni di note sono questi:

a) muestro = nuestro : mueve = nueve : mos = nos : mosotros = nosotros

b) Tralasciate la asp. iniziale : onde avlar = habler :

c) Trasposizioni, usate nello spag. archaico : vedres = verdes : probe = pobre :

d) Dinguno = ninguno.

e) Guerfano = huerfano : guerta : huerta : guestro : vuestro

f) Sparita la elle dorsale : donceas : doncellas : caente : callente : yamar : llamar

g) Llo = yo.

h) Varietà : setencia : sentencia : santuvario : santuario : esclavitu = e – tud : piadad = pie– : ambizar = avisar : muncho = mucho : golores buenos : colores buenos:

i). Forme : anda dizelde : andad dizedle : alabarsen = alabarse : arefrescarsen = refrescarse.

j). Il ch è trascritto con ‘z (onde escu char : o chenta). Ma lo stesso segno troviamo in gente : ver gel : juya : conse jo e |8| si resta incerti se sia trascrizione imperfetta o sia pronuncia costante della palatale tenue: e lo stesso č troviamo in čidio (mai čudio per judio : laddove nel femm. torna l‘ u comune, čudia.

Nulla dico di voci più rare ( los gavientos, la negregura : el trecer (tercero) : la sfuerte (= suerte) : el cuarteno.

Insomma se le osservazioni che faccio qui, e altre parecchie, non sono comunissime è bene raccoglierle; ma ella solo può dirmi che cose vi sarebbero di nuovo.

|9|

Io parto dopo domani e fo una giratina nella Svizzera: spero, al mio ritorno, trovare sua lettera e, nel caso che questa avesse ad aspettarmi in Pisa ella non mi accuserà della tardata risposta. Ma sopra tutto non mi voglia dimenticare.

Con tutta l’affezione me Le protesto

Suo dev.

E. T.

P.S. Non sarà certo tornato il suo collega |10| il prof. Meyer.10 Quando lo vede abbia la bontà di dirgli che tra i miei libri albanesi ne ho uno molto raro che egli conosce di certo e forse non ha: è l’Infallibile verità della cattolica fede … di Petro Bogdano (Ven. 1691).11 Può interessargli di saperlo.


1 Vgl. Schuchardts Brief 005.

2 Es handelt sich um verschiedene Titel; vgl. die Einzelheiten bei Adolf Sawoff, „La aportación de Hugo Schuchardt a los estudios andaluces“, in: Antonio Narbona Jiménez / Miguel Ropero Núñez (eds.), El Habla Andaluza. Actas del Congreso del Habla Andaluza. Sevilla, 4-7 marzo 1997. Sevilla 1997, 53-67.

3 Orden de roshasanah y kipur, traslado en español, y de nuevo …, Estampado por industria y despeza de Franco de Mendoça y Compañia a primero de nisan, 5364 i.e. 1604], S. 6.

4 Nicht identifiziert; der Artikel „Ladino (Jüdisch-Spanisch oder Spaniolisch)“ in: Ersch-Gruber, Leipzig 1887, 150-152) stammt aus der Feder von Mayer Kayserling. – Jakob Jost (Joosten) ist ein Niederländer, dessen Reisebeschreibungen unter dem Namen Jakob Jost früh ins Deutsche übersetzt wurden. Der Originaltitel lautet: De kleyne wonderlijke werelt, waer in vertont worden veele rarigheden van de wereldt […], Amsterdam 1649. Darin ist auch ein die Türkei betreffender Teil; die dt. Ausg. erschien 1652 erstmals in Thorn: Die kleine wunderliche Welt in Türkeyen, Ungarn, Pohlen, Reussen Böhmen, Osterreich, Deutschland und umfasst 65 Bl.

5 Hugo Schuchardt, „Aus Zeitschriften“, Zeitschrift für vergleichende Sprachforschung auf dem Gebiete des Deutschen, Griechischen und Lateinischen (Kuhns Zeitschrift) 21, 1872, 434-461.

6 Ersch-Gruber, Enc. II, 27, 357-376.

7 >Gemeint ist Franz Delitzsch, Zur Geschichte der jüdischen Poesie: vom Abschluss der heiligen Schriften Alten Bundes bis auf die neueste Zeit, Leipzig 1836.

8 Vermutlich Yosef Formón, Séfer Hovat halevavot [Obligación de los corazones] (Traducción del hebreo al latino), Venedig: Stamperia Bragadina 5473 [1713].

9 Allegria de Purim. Erzählung der Geschichte Esther, Lieder und Parodien, spaniolisch. Hrsg. von Jsf abbatai Fari, Livorno 1875.

10 Gustav Meyer (1850-1900), Sprachwissenschaftler, Grazer Fakultätskollege Schuchardts.

11 Petar Bogdan, L'infallibile verità della cattolica fede, dimostrata sino all'evidenza ad ogni qualità di persone; ... per opera di monsignor Pietro Bogdano arcivescovo di Scopia, ... Opera utilissima ... spiegata in due copiose lingue italiana, e schiava; adornata con molte figure in rame. Et in due parti divisa, In Venetia: per Girolamo Albrizzi, 1691.

Faksimiles: Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen, Creative commons CC BY-NC https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ (Sig. 11610)