Alfredo Trombetti an Hugo Schuchardt (15-11796)

von Alfredo Trombetti

an Hugo Schuchardt

Cuneo

01. 02. 1904

language Italienisch

Zitiervorschlag: Alfredo Trombetti an Hugo Schuchardt (15-11796). Cuneo, 01. 02. 1904. Hrsg. von Bernhard Hurch (2015). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.3144, abgerufen am 30. 09. 2023. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.3144.


|1|

Cuneo, 1 Febbraio 1904

Chiarm̃o Sigr Professore,

La ringrazio vivamente della sua ultima cartolina, nella quale Ella, per bontà sua, dice cose per me assai lusinghiere. La mia biblioteca privata è certamente ben fornita di opere riguardanti le lingue dell’Africa, dell’Eurasia e dell’Oceania; le lingue dell’America sono invece scarsamente rappresentate. Nel suo genere – cioè per quel che riguarda la comparazione nel senso più vasto – la mia biblioteca ha forse un valore non comune, poichè non manca di nessuna opera importante. Il Prof. Pullè, che la vide, la stimò di valore di ₤ 16.000: essa non costa tanto, ma è per me un κτῆμα ὀλίγον τε φίλοντε. Come l’ho potuta mettere insieme, benchè tutt’altro che ricco? Nihil difficile|2|amanti puto. Credo di averle detto una volta che io presi a studiar lingue con ardore fin da quando sedevo sui banchi delle scuole elementari. Fin d’allora rovistavo nelle botteghe di libri usati e cercavo di acquistare quelli che mi convenivano coi pochi soldi di cui potevo disporre; e poi continuai sempre ad acquistare poco per volta, ma senza interruzione. Se so di un libro importante che mi occorra, non ho più pace finchè non l’ho acquistato: è un’ossessione di cui in qualche modo bisogna che mi liberi. Ne sa qualche cosa la mia povera famiglia, vittima della mia passione per i libri, o per meglio dire vittima della mia passione per la glottologia. L’aver dovuto comperare a poco a poco e con mille stenti i miei libri fu per gli studi miei una fortuna; perchè io potei così studiare e ristudiare con comodo i miei libri, che perciò conosco dalla prima pagina all’ultima. Anche a riviste sono abbonato: le Indog. Forschungen di K. Brugmann e Streitberg, il Keleti Szemle o Revue Orientale, la Zeitschrift die A. Seidel ecc. Per il resto ricorro alle grandi bilbiotece di Torino, Roma ecc. Bisogna notare che qui in Italia gli studi glottologici sono poco coltivati e perciò si può avere in prestito dalle bibliotece quello che c’è di opere |3| o riviste glottologiche senza grandi difficoltà! Così io ho potuto fare lo spoglio di tutte le principali riviste e pubblicazioni accademiche della Germania, Francia, Inghilterra, Olanda ecc. E quante volte non sono stato io il primo a tagliare i fogli di grossi volumi intonsi!

Non ho ancora ricevuto dal Seidel di Berlino le bozze del mio articolo sulle lingue Bantu.1 Mi farò un gradito dovere di mandare subito a Lei tale articolo come anche ogni altra cosa che frattanto io potessi pubblicare.

Il 24 gennaio ebbi occasione di recarmi a Milano. Naturalmente mio primo pensiero fu di visitare l’Ascoli. Il venerando Maestro mi accolse come meglio non avrei potuto disiderare e mi trattenne per quasi due ore incantandomi con la lucidità della sua mente e con la bontà d’animo che traspariva dal suo volto e dalle sue parole. Solo Le dirò che io, lasciandolo, ero commosso e nello stesso tempo pieno die gioia per averlo veduto e per le parole che Egli mi disse.

|4|

L’importanza che per me, per la mia famiglia, per i miei studi ha l’esito del concorso, al quale ho preso parte, è così decisiva che certo Ella mi scuserà se ne parlo ancora. Restano quattro mesi d’incertezza, che per me sono un’eternità. Io naturalmente rispetto il segreto in cui si tengono queste cose; ma, quanto alla Commissione, forse non è difficile indovinare come possa essere composta. E io penso che forse indovinai giusto una volta che Le scrissi – mi pare – quand'Ella era in Egitto. Io ho la massima fiducia nella Commissione, comunque sia composta;  e sono sicuro che anche i membri non glottologi o romanisti, che in essa forse si trovano, sapranno apprezzare equamente le difficoltà enormi del lavoro, che certo non va giudicato alla stregua di lavori relativi alle lingue neo-latine o indoeuropee. Se l’Acc. decreterà di pubblicare i miei lavori, io terrò il massimo conto dei consigli della Comm.

Augurandole un pronto miglioramento nella sua salute mi confermo

Suo devm̃o
Prof Alfredo Trombetti

PS.– A Genova Ella mi disse che presso Hartleben si sarebbe pubblicata una grammatica georgiana. L’aspetto con vivo desiderio. O è già pubblicata?2


1 Konnte bislang nicht geklärt werden.

2 Konnte bislang nicht geklärt werden.

Faksimiles: Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen, Creative commons CC BY-NC https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ (Sig. 11796)