Alfredo Trombetti an Hugo Schuchardt (04-11785)
an Hugo Schuchardt
22. 07. 1902
Italienisch
Zitiervorschlag: Alfredo Trombetti an Hugo Schuchardt (04-11785). Cuneo, 22. 07. 1902. Hrsg. von Bernhard Hurch (2015). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.3133, abgerufen am 25. 09. 2023. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.3133.
Cuneo, 22 luglio 1902
Chiarm̃o Prof.
Non avendo ancora ricevuto risposta alla mia lettera del 15 corr., temo che essa non Le sia pervenuta, benche raccomandata.
A ogni modo, poiché forse, se l’ha ricevuta, non avrò avuto la fortuna di far nascere in Lei quella convinzione che in me è fortissima dell’affinità fra le lingue kharthweliche e le Chamitosemitiche, mi permetto di aggiungere i seguenti fatti a quelli già da me rilevati.
Una delle più grandi difficoltà che incontra chi vuole connettere il Basco e le lingue caucasiche con le lingue berbere sta senza dubbio nel fatto che queste ultime usano preposizioni là dove le prime usano posposizioni e segnacasi. Ma anche nel Berbero si usano posposizioni, almeno coi pronomi relativi e interrogativi. Cfr.
Georg. with da * wi ith originariamente „quocum?” : Zuana wi iϑ „quocum?”.
Lazo m-i-s „a chi?” : Cam. m-i, m-i-s „a chi?” (da ma).
Ella ricorderà certamente l’articolo di Georg von der Gabelentz «Sur la possibilité de prouver l’existence d’une affinité généalogique entre les langues dires indochinoises» pubblicato negli Atti del IV Congresso degli Orientalisti (1881). Il grande glottologo prese come pietre di paragone certe parole cinesi omofone, come rï = tu, due, orecchio, fanciullo, gu o simile = io, cinque, pesce, ecc.; e mostrò che le parole delle lingue supposte affini che vi corrispondono per il significato sono pure omofone o quasi. Qualche relazione simile credo di avere scoperto fra parole kharthweliche e berbere. Nella mia lettera |2| precedente io confrontai il lazo dis ridere col berbero eḍs ridere. Il nome d’azione lazo o-dis-inn mi dimostra che il tema georg. tsin- ridere sta per * dis-ín- e perciò anche tsil- id., che fu già dal Brosset1 e da altri accostato all’armeno (ma l’arm. tsał- va col gr. γελάω !), sta per *dis-íl-. La forma dzits del Mingrelio e del Lazo è secondaria. Quanto al Suano Erck.2 dà li-tson-al; io non ho a mia disposizione materiale più sicuro. Quanto al Berbero, il tema eḍs è diffuso dal Synah al Zenaga, come si può vedere nelle opere di R. Basset.3
– Ora ecco un’altra radice quasi omofona: quella del verbo „dormire”. Il Georg. ha dz-in-, il Lazo dž-in e dž-ir ecc. Rad. *diz o sim. Cfr. Cam. eḍes, eṭṭes, Anel. eṭs, B. Menaser eṭṭes, Bougie aṭṭes, Synah aṭṭas dormire, Bougie i-ṭes Zuana i-ḍes sonno, ecc. La radice è ḍes, che giunge fino nel Teda : tise (Affade id.). D’altra parte ess ritrovasi nell’arabo tahina per xtas-ina dormire e probabilmente anche nell ebr. יָשֵן ar. وسن id.
Al Georg. thowli neve, se sta per *thob(i)li (fr. lazo tup-s nevica?) – assai spesso il kharthw. w deriva, secondo a me pare, da b – potrebbe meglio corrispondere il Zuana a-d(e)fel neve.
Avendo io citato il georg. qrui sordo = copto kur, aggiungendo ora il lazo dura sordo = Zuana a-der-dur, Šilha a-dor-dur id.
|3|
Sui pronomi personali aggiungerò quanto segue (le forme kharthw. al gen.):
„io”
Georg. | tš | — | e | — | m | — | i |
Mingr. | tš | — | khi | — | m | — | i |
Lazo | (t)š | — | ki | — | m | — | i |
Swano | m | — | i – š – gwa (con ordine diverso) |
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Berb. n — ekki — n (con -n per -m; oppure anche nel Berbero, come nelle altre lingue camitosemitiche si perdette il tema M, conservato per es. nel Bantu).
„noi”
Georg. tš – (e) — w en –– i
Mingr. tš – khi —— n –– i
Lazo tš – ki —— n –– i
s – k –– u –– n –– i
Svano n – iš – g –– w –– e (= *-a-i)
(opp. g-w-iš-gwe, cfr. mišgwa)
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Berb. n — ekk — (u) – en
Cfr. col Kharthw. gw- il Basco gu- e il Berb. aγ; cfr. anche il Luwano niku „noi”.
„tu”
Georg.š –– e –– n –– i
Mingr. s(i) – kha – n –– i
Lazo s(i) – ka –– n –– i
Svano is –– gwa
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Berb. še – k – (Cuat šekka, Džerba šekkin).
|4|„voi”
Georg. th – kh – w – en – i
Mingr. th – kh – w – an – i
Lazo t – k – u – an – i
Svano is – g – w – e (=*-a-i)
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Berb. (t) – k – u – en-
Mi manca il tempo per analizzare le forme delle lingue cuacasiche settentrionali, che pure sono collegate alle precedenti.
Ancora alcune osservazioni sui numerali.
Il Suano ešχu (forse orig. * epšχu ?) 1 è assai antico : io lo trovo nel numerale 9 suano tšχara ecc. da * ath ešχ ara 10 -1; anche 8 è (10) - 2. – Come Ella avrà visto dall’analisi dei pronomi, io considero i gruppi skh, tškh, šk ecc. dal Mingrelio, Lazo e Suano come primitivi rispetto al georg. š, tš; perciò nel num 7 la forma più antica a mi giudizio non è il georg. šwidi (che il Bopp dichiarò = * šiwdi = idg. sept-), ma il mingr. škhwidi, il lazo škhwithi e il svano iškhwid, išgwid; la radice è (i)š = khwi- per *(i)šakhbi-, fr. eg. sχf accanto a sfχ !
Il num. 5 si spiega, secondo me, da *(eš)χu (a)th- „una mano” (cfr. eg.) e le varie forme di 10 da *wi (a)th- „due mani”, dove wi è per xbi = basco biI. Il 4 georg. othχi ecc. sembra affine al berb. okkoz (Guancho akodetti); il 2 all’azam. ϑ-az-|5| (accanto al sem.–eg.–berb. ϑ-in-). Mi astengo per ora da altre analisi e raffronti, solo accennando di volo al vannico ati-bi 1000, 10000, ancora in uso in qualche luogo.
Non vorrei cedere alla tentazione di entrare nel campo lessicale; ma non posso non citare al Georg. a-dgi-li luogo, per *a-degi-li rad deg stare (v. Erck. 303) : Cam. e-deg’, Šilhaa-dγa-r (?) : Basco tegi (notevole l’armeno տեղի, ետղ).
Il georg. didi grande è identico al lituano dìdi-, ma mi pare che sia rappresentato anche nel camitosemitico. Per il momento ricordo solo il Dinka did.
Georg. awi carrivo, da *abi, a-bi : eg. bj-n copto bōōn = *bōj-ōn cattivo, ebr. ebj-ôn misero; kunama baya cattivo : Bantu bi (βi) cattivo (Boondei; Swahili baya !).
Come awi sta per xabi; così thawi testa per * thabi : egiz. tp, Ceda dafo; Kunǧara tabu; Ibo tebe, Kru debo, dubu, Temne dabu-m. Bantu tui, tue prob da xtuβi, tuβe. Nell estremo oriente dell’Asia : Murmi thabo, Gyami thau ecc. (Brosset confrontò già nell’Aperçu il siamese sam thwa tre teste col georg. sami thawi !).
Mingr. tq̆ura, tgura, georg. tqul ecc. mentitore (Erck. 170): cfr. Susiano (tite- mentire, tit-ki-me menzogna) titukurra mentitore.
Antico georg. gor, georg. posteriore guari, gwazi|6| (Erck. 295) Geschlecht: Susiano e „sumerico” gul id.
Georg. deda mingr. dida swan. dedei, di, dia madre : Cam. plur. didi-n (sg. a-med), Teda deya id.
Georg. thiva mingr. e lazo thipi fieno : ebr. teben strame, paglia, arabo tibn- id. da * tib-in-.
Mi fermo qui, benchè il mio materiale sia tutt’altro che esaurito. Forse Ella sarà spaventata dall’ampiezza di certe mie comparazioni, ma io non potevo tralasciarle, perchè danno una qualche idea degli ininterrotti e complicati nessi che io credo di avere scoperto fra i vari gruppi linguistici del mondo antico. Prima però di andare avanti desidero vivamente che Ella mi faccia sapere quello che Lei pensa di ciò che Le sono venuto finora esponendo. Molto di errati vi sarà di certo nei particolari, specialmente nel campo caucasico, dove non mi sento così sicuro come nel camitosemitico. Eppure qui mancano tanti libri! Ella mi corregga pure dove sbaglio e mi dica se Le pare che io sia sulla buona strada o no. Gradirei che mi acertasse di aver ricevuto la presente anche con un semplice biglietto da visita
Suo devm̃o
Prof. Alfredo Trombetti