Alfredo Trombetti an Hugo Schuchardt (03-11784)

von Alfredo Trombetti

an Hugo Schuchardt

Cuneo

13. 07. 1902

language Italienisch

Schlagwörter: Deutsche morgenländische Gesellschaft Brosset, Marie-Félicité (1837) Zimmern, Heinrich (1898) Basset, René (1894) Erckert, Roderich von (1895) Trombetti, Alfredo (1902)

Zitiervorschlag: Alfredo Trombetti an Hugo Schuchardt (03-11784). Cuneo, 13. 07. 1902. Hrsg. von Bernhard Hurch (2015). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.3132, abgerufen am 25. 09. 2023. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.3132.


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Cuneo, 13 luglio 1902

Carm̃o Signor Professore

La ringrazio della Sua lettera del 25 giugno e la prego d scusare il ritardo con cui Le rispondo, ritardo cagionato dalle occupazioni degli esami.

Perchè Ella possa giudicare della natura dei miei studi nel campo che La interessa, Le esporrò in forma assai succinta alcuni dei punti che nel mio grande lavoro saranno ampiamente svolti per dimostrare che le lingue del Caucaso e il Basco sono connessi col Berbero (più generalmente col Camitosemitico) e perciò anche tra di loro. Come Le scrissi nella mia lettera precedente, io non sono specialista in nessuna lingua o gruppo di lingue, ma mi sono sforzato di dominare come dall'alto tutte le lingue del mondo antico e di indagarne gl’intricati rapporti. Ciò era assolutamente necessario che si facesse, come credo di aver dimostrato nella lettera accennata; dopo sarà necessaria l’opera di studiosi che abbraccino un campo molto meno esteso, perchè lo coltivino intensamente.

E vengo senz’altro ai particolari. In questa lettera intanto raccoglierò alcuni dei fatti che, a mio giudizio, dimostrano chiaramente il nesso fra le lingue del Caucaso e le lingue camitosemitiche.

Il sistema fonetico delle lingue caucasiche, specialmente delle kharthweliche (come le chiama Lei), concorda moto bene con quello camitosemitico per l'abbondanza dei suoni gutturali e sibilanti. Si noti specialmente la presenza del q e del . Per la costituzione delle sillabe si avvicinano più di tutto al Camitico settentrionale (egizio-berbero).

Quanto alla formazione delle parole le lingue caucasiche hanno prefissi e suffissi come le camitosemitiche. Il prefisso georgiano m-, che forma nomina agentis e participi, è identico al prefisso camitosemitico m-, che ha la medesima funzione. L’origine è pronominale. Per sa- e na- v. più avanti sotto la voce georg. piri. Una certa variabilità nelle vocali radicali si osserva nel Georgiano, v. Brosset, Éléments XXXIII, 10.1

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Il suffisso caucasico del plurale -ni, -n corrisponde al suffisso -n che caratterizza il plurale in tutte le lingue camitosemitiche. Al genitivo in -i del semitico corrisponde il genitivo caucasico in -i, per es. georg. tš-m-i lazo tški-m-i, ški-m-i „di me”(nom. georg. me, lazo ma), georg. mam-i.(sa) „del padre” da mama.

Pronomi. Noterà per ora solo alcune forme assai importanti.

Il pronome „voi” georg. thkhweri, mingr. thkhwa, lazo tkua, tkuan (kürino khün!) è prezioso, perchè può spiegare l’alternarsi di T e di K nel pronome di 2. persona nelle lingue camitosemitiche, fenomeno rimasto finora oscurissimo. Infatti, si confrontino le forme berbere ka-u-en, kun-, il protosemitico an-tunū e -kunū (Zimmern, Vgl. Gr. der sem. Sprachen)2 e apparirà assai probabile la derivazione de K da TK: kauen da *tkauen = georg. thkhwen.

Il pronome di 3. pers. plur. georg. i-si-ni, ingiloi i-se-n è vicinissimo all’egiziano s-n, al berbero -se-n ecc. La formazione è identica.

Gl’interrogativi del Lazo mi chi?, mu, muia che? (Suano mai, Erek. ecc.) hanno i loro corrispondenti ben noti nel camitosemitico (ma anche in altri gruppi linguistici).

Georg. -gi in i-gi „quello, egli”: Kabilo ua-gi „questo“ (ua-hi „quello”).

Quanto al verbo, basti per ora citare le seguenti meravigliose concordanze.– Al segno del plurale nel verbo: georg. -th (Suano -d, -th ecc.) corrisponde il -t, del plurale nei verbes d’état del Berbero, per es. Zuana:

Sing. 1. pers. berrik-eγ je suis noir Plur.    1. pers. berrik-i-ϑ

2. berrik-eḍ2.berrik-i-ϑ

3. berrik, f. berrik-eϑ 3. berrik-i-ϑ

(V. René Basset, Études sur les dialectes berbères, Paris 1894, pag. 135 sgg.).3

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Dalla radice georg. su (Lazo šu) bere = berb. su bere (eg. swr, swrj ? Chamir ) si ha l’imperativo:

su        bois suath   buvez e nel Berbero:

Synah su        bois suet      buvez

Ma più meraviglioso ancora è il confronto seguente:

Georg. „j’ai bu” Berbero „j’ai bu”

Sing. 1. pers. še-w-sw-iCam.   e-su-i, Synah a-su-i

2. še-sw-i                                    te-su-i-ḍ (ta)-su-e-ṭ

3. še-sw- a                                   i-su-a i-su-a

Numerali. Esaminerò qui solo i numerali 3, 9, 10, e 100.

3. Georg. sam-i  Mingr. sum-i  Lazo šum, sum, ǯum, dǯum  Suano sem-i: ḫm-t  copto B šom-t = sem. ϑam- in ϑam-ān-ī  8.  Ricordo per incidenza che sam, ϑam e sim à la forma del numerale 3 in tutte le lingue indonesi.

9. Georg. tsχ-ra  Mingr. e Lazo tšχ-oro   Suano tšχ-ara: cfr. sem. tiš عo tis عe forse anche il kušito sagal- (se sta per * tsag-al-) forma assai antica, come dimostrerò altrove.

10. Georg. ath-i  Mingr. with-i ecc. (anche Cauc. settentrionele) : sem. mi-at o m-iat 100, ma eg. m-t (copto mēt) 10.

100. Suano ašir (è genuino ?) Georg. asi  Mingr. oši  Lazo , oši : sem. عašr- (da * عašir, cfr. il plurale arabo  عišrū́na 20, da * ع aširū́na; erra H. Zimmern, op.c. pag. 39) 10, ma eg. šٔ ع copt. še  100. La radice trovasi nel sem. عšr = eg. عš ٔ essere molto numeroso.

Quanto ai rapporti lessicali, io mi limiterò qui ad alcuni esempi importanti, sceltifra i molti da me notati.

Georg. da  „e”: Berb. ed, d;  Agau  -tā (nei numeraliI, -dī,  Barea -tā,  Kunama -ta, -te,  Beğa ‑t ecc. (diffusissimo nell’Africa). Basco eta.

Georg. ara, ar  „non”, wer  „ne … pas” ecc. : Cam. Kab ecc. -ur (es. Cam. ur essin-eγ, Kab. ur essin-eγ ara  „je ne sais pas”,  Ued Sahel |4|ur itsak nara  „il ne donnera pas”); sem al, , ul.

Georg. dȝ-ma (ძმა) „fratello” probabilmente = „figlio di mamma” (cfr. ძე dȝe „figlio” !), Mingr. dǯi-ma,  Lazo dǯu-ma, ǯu-ma ecc. (nel Caucasico settentrionale manca il secondo termine -ma, v. Erck.)4 : Kab. eg-ma „fratello” = „figlio di mamma“ (cfr. Cam. ⴳ5ag’ „figlio“ ecc.). Questa equazione è di somma importanza per la posizione primitiva del genitivo nelle lingue kharthweliche.

Georg. thow-li „neve”,  Mingr. the-ri, thi-ri,  Lazo e Suano thvi-ri (Erck.; Adjaria Lazo türi ecc. tu neiger), Čeč. luo, lo; forma primitiva probabilmente  *thlow (v. B. Munkácsi, Kaukasischer Einfluss in den finnisch-magyarischen Sprachen, Keleti Szemle I 1900 pag. 211; noterò per incidenza che la parola ricorre anche nelle lingue uraliche: lapp. n. dälle,  lapp. sv. tele „harter schnee”,  perm. tola, tova „vom winde zusammengehäufter schnee”  est. tal’v „winter, schnee” ecc. v. Donner, Vgl. W. d. finnisch-ugr. Sprachen I pag. 142 seg.) o forse anche  *thlogw : sem. ϑalg- „neve”. Questa equazione è di grande importanza per la determinazione della sede primitiva dei Semiti.

Georg. pi-ri  Mingr. pi-dǯi bocca, Georg. proši labbro = * pir-óši : sem bocca. Il Kab. aš-en-afir "labbro" significò originariamente „ciò che è della bocca (* a-fir)” e corrisponde al georg. sa-na-pir-o „ce qui borde, bord” (na-piri „face, bord d’un fleuve”), cfr. anche ar. شَفير šafīr- Rand (شَفْرة Schneide, مِشْفَر Lefze !), syr. spārā Rand = eg. spr orlo, labbro. Qui va citato anche il sem. śapa-t f labbro = eg. spt  copto spotu orlo, labbro ( aspe f. lingua), la quale forma, senza il -t, trovasi anche nel gruppo caucasico settentrionale: Arči sob ecc. (e nelle lingue uraliche: Wogulo sūp, sōp ecc.  magiaro száj bocca : aja-k labbra ?). Nel basco ez-pańa, es-paina la seconda parte ricorda l'ebr. פָּנִים faccia, os. Infine considero come probabile che appartenga alla mede|5|sima radice P anche il copto pi bacio, osculum (onde ti-pi bacare; cfr. ti-pe, ti-pi f. = eg. d-pt gusto, tōp gustare), parola che giunge fino nell’Africa centrale col Bari pi-et f. bacio (pi-un baciare) e ritrovasi d'altra parte nel Caucaso: Thuš pai, Kas. ṕai, Awar u-ba bacio (Osseto pa).

Ingiloi tot  gen tot-i Pfote, Hand,  Suano twet  gen. tot-i ecc. : eg. d-t f. mano,  copto atono te-, ma davanti a suffissi ­toot- ( toot-ef  la sua mano). La seconda dentale è nell'egiziano il suffisso del femminile e lo stesso dovette essere in origine la corrispondente dentale della parola nel numerale eg. dws,  copto tiu 5.

Georg. qoweli tutto : etiopico kuel ecc. Assai prima che fosse pubblicato nella ZDMG.6 1901 il lavoro del Grimme: Theorie der ursemitischen labialisierten Gutturale, io avevo scoperto che le gutturali labializzate dell'etiopico e delle lingue kušitiche sono primitive. Io era pervenuto a questa conclusione dall'esame di radici comuni con gutturale labializzato nell'indoeuropeo e nel (camito)semitico. Qui darò ancora il seguente esempio:

Georg. hur brûler; tñ. guāḥare sich entzünden, ar. ḥarra,  ebr. aram. ḥar brennen, heiss sein (ebr. ḥar-ḥur Entzündung, Fieber) ecc. : idg. guher heiss sein (gr. δερμóς  lat. formus ecc.).

Georg. qruĭ sordo : copto kur sordo.

Georg. rad. rtq cingere : ebr. rtq cingere, legare.

Georg. dum- tacere : ebr. dmm, dmy tacere.

Georg. smi (?), Lazo simin udire : sem. šmع 7 (arabo سَمِعَ samiعa) eg. sdm.

Georg. qar incontrare : sem. eg. e kušito qar- incontrare.

Georg. bru vertigine, bruneba tourner, roule : Kab ebren tourner. Il Bopp confrontò l'ai. bhram drehen !

Mingr. e Lazo zir, dzir vedere : Berbereo zer vedere.

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Lazo dis ridere, ecc. : Berbereo eḍs ridere.

Citerò infine alcuni Kulturwörter:

Georg. thaph-li  Mingr. thophu-ri  miele : ebr. deb-áš miele,  deb-ôrā ape.

Georg. bathi oca : eg. spd Gans; Bantu orientale -bata e sim. „a duck” (v. Torrend, Comp. Gra. pag. 88 e 95); Samojedo Jur jabto, jabtu, ecc. Quala sarà stato il luogo d'origine di questa parola quasi cosmopolita?

Lazo džumu, tšumo sale, džumori aceto (Georg. dzamari ecc.) :  eg. hms-t copto hmu sale (copto hemǧ aceto), ebr.  חמץ  essere o divenire acido, fermentato, חֺמֶץ aceto, ar. حَمِضَ. Questa parola giunge fino nel Muzuk, al sud del lago Csad: muzuk ḥom sale !

Qui mi fermo, sebbene il molto materiale da me raccolto m'inviterebbe a seguitare. Io non dubito di affermare che le lingue kharthweliche sono assai affini alle lingue camitosemitiche. Ma esse sono d'altra parte collegate anche con altri gruppi linguistici, come dimostrerò nel mio maggior lavoro. Il fondo più antico mi sembra però camitosemitico o comune a più gruppi dell'Asia e dell'Africa.

Il presente scritto, alquanto ampliato, si pubblicherebbe presto, se ciò a Lei non dispiace, nel Giornale della società asiatica italiana (Firenze) in forma di lettera aperta a Lei indirizzata.8 Si compiaceva perciò di significarmi se Ella gradisce l'omaggio non ostante i molti difetti dello scritto e la pochezza dello scrittore. Le sarei grato se avesse la bontà di scrivermi al più presto in proposito, acciocchè io possa regolarmi.

Mi auguro che almeno qualche cosa di ciò che ho scritto possa ottenere la Sua approvazione. Faccio poi voti che Ella si ristabilisca presto e bene in salute.

Con la massima stima

Suo devm̃o

Prof.Alfredo Trombetti
R. Liceo – Cuneo


1 Brosset (1837).

2 Zimmern (1898).

3 Basset (1894).

4 von Erckert (1895).

5 Kommentar Johannes Mücke: In moderner Tifinaghschrift transkribiert [Zeichen in Unicode: U+2D33 (11571)]. Im Brief dargestellt um 90° nach rechts gedreht.

6 Zeitschrift der deutschen morgenländischen Gesellschaft.

7 Pers. comm. Dörte Borchers: „'smع' wären Wurzel oder auch Stammkonsonanten zum Obigen. mit initialem šīn (ش) anstelle von initialem sīn (س) bedeutet das Wort z.B. 'Wachs' (vokalisiert ʃu'muːʔ)“.

8 Diese Publikation Trombettis wird in der Tat realisiert: Trombetti (1902-1903), sie ist als offener Brief an Schuchardt betitelt.

Faksimiles: Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen, Creative commons CC BY-NC https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ (Sig. 11784)