Giovanni de Giacomo an Hugo Schuchardt (53-3743)
an Hugo Schuchardt
09. 03. 1913
Italienisch
Schlagwörter: Dankschreiben Wohltätigkeit Gesundheit
Zitiervorschlag: Giovanni de Giacomo an Hugo Schuchardt (53-3743). Cetraro, 09. 03. 1913. Hrsg. von Verena Schwägerl-Melchior (2015). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.2686, abgerufen am 08. 10. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.2686.
Cetraro, 9 marzo 1913
Illustre Venerato Maestro,
Voglia permettermi che da questo letto di dolori, da questa casa a Lei nota1 Le mandi il mio più vivo ringraziamento. Se non avessi avuto il Suo soccorso, non avrei potuto rivedere questo vecchio solitario nido.2 Potrei guarire; ma mi mancano, assolutamente, i mezzi come potermi recare ad una città e farmi operare. Solo il ferro chirurgico potrebbe salvarmi, ma, qui, in Calabria non si hanno ospedali né chirurgi. Questa la sorte, quaggiù, anche di un capo d’istituto, dopo tanti anni di lavoro! E non posso, né so rivolgermi a nessuno. Poveri figliuoli miei! Non li dimentichi, Maestro! A Lei il loro perenne tributo di onori e di gratitudine.
S’abbia il mio ossequio e le affezioni de’ miei
Suo per la vita
Giovanni De Giacomo
1 Schuchardt, diretto in Sicilia, visitò De Giacomo a Cetraro nel 1901.
2 Schuchardt, su preghiera di Luisa De Giacomo (lettera 3750), aveva mandato cento lire alla famiglia De Giacomo (lettera 3751). Con questo fu possibile che il malato Giovanni De Giacomo andasse per un periodo a suo paese natale Cetraro.