Giovanni de Giacomo an Hugo Schuchardt (39-3730) Giovanni de Giacomo Verena Schwägerl-Melchior Institut für Sprachwissenschaft, Karl-Franzens-Universität Graz Zentrum für Informationsmodellierung - Austrian Centre for Digital Humanities, Karl-Franzens-Universität Graz GAMS - Geisteswissenschaftliches Asset Management System Creative Commons BY-NC 4.0 2022 Graz o:hsa.letter.2668 39-3730 Hugo Schuchardt Archiv Herausgeber Bernhard Hurch Karl-Franzens-Universität Graz Österreich Steiermark Graz Karl-Franzens-Universität Graz Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen 3730 Giovanni de Giacomo Papier Brief 4 Seiten Rossano 1909-12-18 Hugo Schuchardts wissenschaftlicher Nachlass (Bibliothek, Werkmanuskripte und wissenschaftliche Korrespondenz) kam nach seinem Tod 1927 laut Verfügung in seinem Testament als Geschenk an die UB Graz. Verena Schwägerl-Melchior 2015 Die Korrespondenz zwischen Giovanni de Giacomo und Hugo Schuchardt Hugo Schuchardt Archiv Bernhard Hurch

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Hugo Schuchardt Archiv

Das Hugo Schuchardt Archiv widmet sich der Aufarbeitung des Gesamtwerks und des Nachlasses von Hugo Schuchardt (1842-1927). Die Onlinepräsentation stellt alle Schriften sowie eine umfangreiche Sekundärbibliografie zur Verfügung. Die Bearbeitung des Nachlasses legt besonderes Augenmerk auf die Erschließung der Korrespondenz, die zu großen Teilen bereits ediert vorliegt, und der Werkmanuskripte.

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Giovanni de Giacomo Rossano 1909-12-18 Hugo Schuchardt Italy Rossano Rossano 16.63447,39.57622 Korrespondenz Giovanni de Giacomo - Hugo Schuchardt Korrespondenz Dreschflegel Sachwortforschung Sprichwörter Sprachprobe Kalabresische Dialekte Wissenschaft Sprachwissenschaft Brief Italienisch
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Mio Stimatiss: e Illustre Maestro,

non sto bene; soffro da due giorni. Oggi non sono andato all’Istituto, ed ho tratto fuori dal cassetto, dove stanno a dormire, le carte scritte da me in più che quindici anni di peregrinazioni e di ricerche in questa Calabria. Ho voluto vedere, se altro potevo rinvenire intorno al Coreggiato. Nella lettera precedente (38-3729) De Giacomo aveva fornito a Schuchardt delle informazioni sugli strumenti di trebbiatura e sul coreggiato in Calabria. Ancora l’amico di Cetraro non mi ha risposto. In attesa di ciò che mi dirà, vo’ subito scriverLe altre cosettine. Un proverbio dice:

Lu vetti ccu’ ‘ramminu no’ ti razie di farina! Il vetti non sia proprio, qui, la vetta del coreggiato? Il ‘ramminu deve essere la gombina.

- Megghiu nu juvu ca nu juviellu! = meglio un giogo che un coreggiato! (?). Jugu a lu lavuru, jughiellu all’appititu! = il giogo per il lavoro, il coreggiato per la fame!

- Tri pivielli, tri vetti, tri vittutti, nu raziunu corpu dijunu! = tre coreggiati (?), tre bastoni, tre clave non saziano (non bastano a saziare) un corpo digiuno.

Lu fuviellu a la lana lu manganu a lu linu la petra a lu granu = il coreggiato alla lana (per battere la lana), la maciulla al lino, la pietra al grano.

Si chiove di marzu, Trigghia, si no chiove, vetti o smrigghia= se piove di marzo, tribbio (la pietra bucata), se non piove, il bastone o il coreggiato. Cioé: basta il bastone o il coreggiato, che parrebbe prendesse anche il nome di smrigghiu, o smrigliu. Se piove (così mi spiegava una donna di San Benedetto Ullano, cui sentii il proverbio) se piove di marzo, buona annata, e fai tanto grano, che dovrai servirti della triglia (tribbio) per trebbiare; se non piove, ne fai tanto poco da dover usare il bastone (o il coreggiato).

Come vede, in Calabria abbiamo tanti e vari nomi per il coreggiato, ma esso non esiste e non si conosce, e pur viene disprezzato.Le informazioni date intorno al coreggiato vengono riprese da Schuchardt nella sua pubblicazione al riguardo del 1910 ( Schuchardt 1910: 286s.).

Non posso dir: mi fermo qui: ne escono su tante parole. Come verrò a conoscere qualcosa, Le scriverò. Si abbia le affezioni della mia famiglia e il mio affetto e la profonda stima.

Rossano, 18-XII-1909 Suo sempre G. De Giacomo