Giovanni de Giacomo an Hugo Schuchardt (32-3722)
an Hugo Schuchardt
26. 12. 1907
Italienisch
Schlagwörter: Persönliche Treffen Biographisches
Zitiervorschlag: Giovanni de Giacomo an Hugo Schuchardt (32-3722). Rossano, 26. 12. 1907. Hrsg. von Verena Schwägerl-Melchior (2015). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.2661, abgerufen am 02. 10. 2023. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.2661.
Venerato Maestro,
Le torni gradito, in questa fine di anno, il mio saluto e gli auguri miei e de’ miei: stia sano, e sia conservato per lunghi anni alla Scienza e allo affetto degli amici.
Io, ne’ momenti di quiete, ricordo ai miei figliuoli il giorno in cui Ella, Maestro, volle venire nella mia casa di Cetraro,1 la quale, da quel giorno, è un luogo sacro per me e deve essere l’orgoglio |2| All’Illustre Maestro Sig.r Prof. Dott. Hugo Schuchardt già Professore all’Università accademico dei Lincei Graz2|3| delle mie creature.
Paride – ricorda? – è un giovanetto, ed è in Terza elementare, e scrive e legge. Olofira è in quarta e l’anno venturo – lo spero – sarà al primo corso ginnasiale. Anita tien su la casa perché Luisa3 è sempre con la trigemina superstite al petto.4 E Hugo?5 Hugo è un bel giovanetto robusto; ma ha sofferto agli occhi, e non ha potuto andare a Scuola. Ha imparato un po’ a leggere ed ha una memoria prodigiosa. La saluto, Maestro, e Le porgo le affezioni de’ miei
Rossano (Cosenza), 26 dic. 1907
Suo sempre
G. De Giacomo
1 Nel 1901 Schuchardt, diretto in Sicilia, visitò De Giacomo a Cetraro. Vedi nota 7 alla lettera 6-3696.
2 De Giacomo usava talvolta indicare sulla seconda pagina il destinatario della lettera. Il testo della lettera stessa continua soltanto a pagina 3.
3 Luisa De Giacomo, moglie dell’erudito calabrese, di cui sono conservate due lettere nel lascito di Schuchardt (lettere 3750- 3751).
4 Nella lettera 30-3719 del 13 giugno 1906 De Giacomo aveva riferito a Schuchardt la nascita di tre gemelli, un maschio e due femmine, di cui due solo le due bambine erano sopravvissute. Dalla lettera 31-3720 nella quale De Giacomo scrive “Ora mai ho sempre da raccontar sventure: ebbi la casa bruciata, poi mi si ammalò Ugo, poi una delle Trigemine…” e dal fatto che De Giacomo scriva qui dalla “trigemina superstite” emerge che probabilmente sia morta in seguito anche una delle bambine.
5 Hugo De Giacomo fu figlioccio di Schuchardt.