Giovanni de Giacomo an Hugo Schuchardt (17-3707)

von Giovanni de Giacomo

an Hugo Schuchardt

Rossano

27. 11. 1904

language Italienisch

Schlagwörter: Haspel Spinnrad Sachwortforschung Zeichnung Feuerbock Biographisches Bitte um Empfehlung D´Ovidio, Francesco Ive, Antonio Schuchardt, Hugo (1905)

Zitiervorschlag: Giovanni de Giacomo an Hugo Schuchardt (17-3707). Rossano, 27. 11. 1904. Hrsg. von Verena Schwägerl-Melchior (2015). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.2646, abgerufen am 18. 04. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.2646.


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Mio Chiarissimo Sig.r Professore,

Con due giorni di ritardo, perchè ho voluto vedere nuovamente l’animulu e il matassaru.1

Le lincette che uniscono i capi delle due crociere dell’animulu (quella di sopra e quella di sotto) sono due spaghi che non hanno nessuna funzione. Ho domandato ad una donnetta del popolo a che cosa servissero, e mi ha risposto: è usu nuostru = è nostra usanza.2

Le due crociere dell’animulu sono unite agli assi verticali, intorno ai quali viene posta la mattassa che si vuol di|2|panare.

L’aspo – matassaru – è proprio come il disegno che Le mandai.3 È vero che è molto diverso da quello di altre regioni d’Italia.

Non è qui il mio collega di disegno. Tra giorni, se Lei crederà necessario, potrò mandarLe nuovamente i disegni, o anche le fotografie.4

In casa di un vecchio dottore di qui ho trovato l’alare: se vuole, potrò mandarLe, appena tornerà il mio collega di disegno, che starà fuori tre o quattro giorni, il disegno o anche la fotografia.5

Mi comandi sempre, sem|3|pre: mi recherà piacere ed onore.

Non Le parlo di me. Il Direttore del regio Ginnasio di qui, che è Direttore della scuola tecnica comunale nella quale io insegno, un discepolo del Carducci e del Gandino, disse, l’altro giorno, che io sono il migliore dei professori del Ginnasio e della scuola tecnica, e mi esortava a cercare altro posto. Ma dove?

Se ha occasione, Professore, di scrivere al D’Ovidio,6 o a qualche altro dica una parola per me. Ora ci ho il titolo definitivo, questo Direttore e il R.° Provveditore agli Studi dicono tanto bene di me: volendo il D’Ovidio mi presenterebbe a Provveditori suoi amici, i quali troverebbe |4| bero modo di occuparmi, se non, in iscuole governative, in buone scuole pareggiate. A tanto intercessor nulla si niega.7

Accolga le affezioni della mia famiglia; con il cuore sempre immerso nella mestizia, mi creda

Rossano, 27-XI-1904
Al Ch.mo Signore

Sig.r Prof. Dr. Hugo Schuchardt dell’Università di Graz

Dev.mo sempre
G. De Giacomo

Un memore saluto al Prof. Ive8


1 Nella lettera precedente (16-3706) De Giacomo fornisce informazioni riguardanti l’arcolaio (animulu) e l’aspo ( matassaru) in Calabria.

2 Questo passo viene citato in seguito da Schuchardt (1905: 21).

3 Cf. nota 1 alla lettera 16-3706.

4 Non è stato possibile rinvenire i disegni o le fotografie in questione tra le carte del lascito.

5 Non è stato possibile rinvenire i disegni o le fotografie in questione tra le carte del lascito.

6 Francesco D’Ovidio (1849-1925), cf. nota 2 alla lettera 5-3695.

7 La locuzione risalte a versi di Tasso e Metastasio, cf. http://www.treccani.it/vocabolario/intercessore/.

8 Antonio Ive (1851-1937), cf. nota 2 alla lettera 2-3692.

Faksimiles: Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen, Creative commons CC BY-NC https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ (Sig. 3707)