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Das Hugo Schuchardt Archiv widmet sich der Aufarbeitung des Gesamtwerks und des Nachlasses von Hugo Schuchardt (1842-1927). Die Onlinepräsentation stellt alle Schriften sowie eine umfangreiche Sekundärbibliografie zur Verfügung. Die Bearbeitung des Nachlasses legt besonderes Augenmerk auf die Erschließung der Korrespondenz, die zu großen Teilen bereits ediert vorliegt, und der Werkmanuskripte.
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Non so come debba ringraziarLa della gentilezza, che Lei ha per me. Io spero che Lei debba tornare in Italia, e che io mi trovi in condizioni di poterLe rendere quegli onori, che merita. – Ora, che posso dirLe per il gentile pensiero, che ha avuto di pensare alle mie creature?
Si: Il Prof.r calda raccomandazione di Lei mi gioverebbe molto! Io sono solo in questo angoluccio di terra; ma non credo che io meriti questo triste abbandono. Ho lavorato anch’io; ho molto sofferto, ma non è giusto che soffrano anche le mie creature! Veda: manca tutto in casa!.. Le confesso che comincio ad odiare il mondo. Ora, Professore, io chiedo, con insistenza, un po’ di lavoro; domani (ah! non venga, non verrà il triste giorno!) domani potrei chieder…il bisognevole… Io qui non so nemmeno dove potrei trovar lavoro, e ho bisogno che qualcuno mi apra una via.
Il Man [in margine: E non è restato un pò di spazio per mia moglie. Scriverà su di un biglietto.]
dalari può: ha molti amici, e, tra questi, certo, qualcuno vorrà occuparmi. Ho una famigliona, che consuma, di solo pane, due lire il giorno. Se non trovo lavoro, anche questo mancherà!.. Tra le altre cose, mi si è ammalata di bronchite la piccola Olga, e tra non molto –. un venti giorni – mi occorrerà una spesa per lo sgravo di mia moglie. Ma… non voglio più tediarLa. Mi perdoni, se Le ho recato dispiacere.. È un conforto per me. Conosco varie specie di
conocchie (rocche) – L’Autore, che crede che la donna (del dipinto) tenesse due fusi, è, evidentemente, in isbaglio. Quello della sinistra era una rocca; chè, da noi, o non si fa uso della conocchia, o, se la usano, le donne la tengono nella mano sinistra, e mai ficcata nella cintola. La rocca si u
[in margine: Se Lei, come spero, vorrà scrivere al Mandalari che ho urgente bisogno di aiuto, e che, se ancora durerà la Tempesta, rimarrò senza casa!]
[in margine: scrivo male, perché sono convulso per le dure avversità che mi annichiliscono. Perdoni.]
sa o di canna, o di legno, o di osso con lavori in madreperla. Ci si avolge [sic] la lana, o il cotone, o la stoppa. Qualche volta anche il lino – come ho visto a Soveria Mannelli, a Martirano, a Nicastro, a Bianchi, a Colosimi, a Carpanzano e anche a Cosenza. Mai ho visto avvolto alla conocchia la canapa. Questa, a Cetraro, come a Sapri e a Pizzo e anche a S. Marco Argentano, quando vien filata, si appunta, per un capo, sulla spalla sinistra. – Potrei mandare un
disegno.
Quanto al fuso che ha visto a Taranto
la frontiera. Difatti, qui, a Guardia Piemontese – a pochi chilometri da Cetraro – si usa il fuso come quello di Taranto. A S. Caterina Albanese, a Cassano al Jonio, a S. Donato Ninea, ho visto lo stesso fuso: [disegno]; ma a S. Sosti, a Malvito, a Castro Villari, si usa il nostro: [disegno] – Nessun dubbio sul verticchio inferiore: serve a far girare il fuso, che, altrimenti, sarebbe troppo leggero. Si toglie, quando il fuso ha molto filo intorno all’asta, e può girare, senza il verticchio (fusaiolo). Mille auguri di salute e bene.
Rocca semplice di canna [disegno]
Rocca di legno dolce [disegno]
Rocca di legno, eseguita al torno, invece dell’uccelletto si può trovare un pupazzetto qualunque. Si costruisce a Polia e dintorni di Filadelfia Calabra [disegno]
Rocca di canna a cestello o rocca delle Vecchie [disegno]
Ho mostrato le rocche a un mio amico, che ha fatto il disegno. – Se vuole altro, mi scriva. Conosco tutto, in Calabria-
La lunghezza di tali rocche varia dai 25 ai 90 centimetri
Il fuso di Taranto si usa anche in Guardia Piemontese, in S. Caterina Albanese, a Cassano al Jonio, a S. Donato Ninea – Credo che anche in paesi vicino Taranto si debba trovare anche il nostro fuso. In Sicilia, come avrà veduto, non è di un modo solo. Così mi dice una donna di Piazza Armerina. – tanti saluti – Mille auguri. G. De Giacomo