Graziadio Isaia Ascoli an Hugo Schuchardt (190-00337)
an Hugo Schuchardt
26. 09. 1904
Italienisch
Schlagwörter: Ive, Antonio Rom Neapel Mailand
Zitiervorschlag: Graziadio Isaia Ascoli an Hugo Schuchardt (190-00337). Mailand, 26. 09. 1904. Hrsg. von Klaus Lichem und Wolfgang Würdinger (2013). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.1341, abgerufen am 07. 12. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.1341.
Milano, 26.9.'904.
Amico pregiatissimo;
sul principio dello scorso giugno, m'imbattei in Roma nel simpaticissimo e bizzarrissimo nostro Ive. Dal quale avendo io risaputo ch'egli stava in relazione con voi, ch'eravate a Copenaga, io lo pregai che vi offerisse i miei saluti. "Ma io l'ho già fatto", egli mi rispose; e io così ebbi la visione del messaggero presciente e automatico, che l'avvenire ci serba. Più tardi riseppi, per via meno prodigiosa, ch'eravate ritornato sano e salvo; ed eccomi a profittare, ritornato com'io pur sono da due mesi di villeggiatura passati in Bergamo-Alta, per darvi....parecchie molestie.
La prima delle quali è, che la vostra bontà mi faccia avere, quanto più presto è possibile e a mie spese, i due volumetti della nuova edizione degli 'Orts-Repertoria', concernenti il 'Küstenland' e il 'Tirol u. Voralberg'. Vi ricorderete di avermeli già fatti avere, l'anno scorso, dell'edizione di dieci anni or sono. Ma io li ho perduti, e, per la ragione che sapete, io dissi tra me e me: 'la farina del diavolo va tutta in crusca'. Io cioè |2|li avevo, mio malgrado, come usurpati; ed eccomi a prestarli a un brav'uomo (il prof. Amato Amati1) che andava al congresso geografico di Napoli per tenervi una lettura d'ordine toponomastico. Ma la morte lo coglie per via, e i libri non si son potuti ricuperare!
In secondo luogo si tratta della restituzione dei libri che io pigliai dalla Biblioteca dell'Istituto Lombardo per mandarli a voi. La restituzione me n'è stata richiesta, essendo spirati tutti i termini regolamentari. Ma se vi piacesse di trattenerli ancora per qualche tempo, vogliatemelo dire e io cercherò di provvedere.
Viene per ultimo un argomento confidenziale e il più poderoso.
Voi vi ricorderete che quando io ebbi la consolazione di congedarmi da voi alla stazione di Milano nell'ultima vostra visita, voi mi chiedeste, quasi scherzando, se io avevo qualche ambasciata da affidarvi per il ministro Hartl, e che io ugualmente vi risposi, mescolando il serio col burlesco, che vi pregavo di esortarlo a troncar la questione |3|universitaria concernente gl'Italiani dell'Austria, ristudiando l'antico problema del ri-conoscimento reciproco dei diplomi riportati da quegli Italiani in determinati Istituti superiori dei due Itali. Oggi, e parlando proprio sul serio, il problema si ripresenterebbe con maggiore urgenza e maggiore opportunità che mai. E io vi chiedo a bruciapelo: 'Vi piacerebbe di occuparvene?' Voi potreste, io credo, sostenere in questa vertenza una parte importantissima, con grande soddisfazione dei veri illuminati di entrambi i paesi. Per la parte mia, io punto non mi vorrei mostrare, ma sarei pronto, in via privata, a prestarmi a tutte quelle comunicazioni confidenziali di cui sentiste desiderio.
Riflettetici, vi prego, e non tardatemi qualche risposta preliminare. E vogliatemi sempre, qual mi pregio di professarmi,
l'aff.
mo div.mo vostro
G. I. Ascoli.
1 Amato Amati (1831 - 1904), Polyhistor.