Graziadio Isaia Ascoli an Hugo Schuchardt (161-00322)
an Hugo Schuchardt
03. 04. 1900
Italienisch
Schlagwörter: Ive, Antonio
Zitiervorschlag: Graziadio Isaia Ascoli an Hugo Schuchardt (161-00322). Mailand, 03. 04. 1900. Hrsg. von Klaus Lichem und Wolfgang Würdinger (2013). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.1312, abgerufen am 08. 12. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.1312.
Milano, 3. 4. 900.
Amico onorandissimo,
Sono di ritorno da Berlino (dove le cose sono andate bene), e trovo la buona vostra del 16 pp., della quale molto vi ringrazio. Non ho bisogno di dirvi, che tutto quanto mi notate intorno all'Ive e alle cose sue, mi pare più che giusto, e in molta parte non mi riesce nuovo. La lettera, che egli m'ha costretto a scrivervi, diventava un paradosso, e glielo ho fatto ben capire in diversi modi. Devo anche averlo confessato a voi stesso. Ma si trattava di un caso disperato. Era la domanda d'un uomo che faceva dipendere la propria vita dalla risposta ch'egli invocava! Io, |2|d'altronde, già aveva un gran peccato verso di lui, per essermi dovuto ricusare alla revisione delle prove del suo volume. Mi trovavo dunque in uno stato di costrizione atroce. E la molta vostra bontà mi vorrà scusare.
Sento con vivo dolore che non siate contento delle condizioni della vostra salute. Ma voi siete ancora giovane, e vi sarà lieve il superare ogni burrasca. Vi accompagnano i più fervidi voti di tutti quanti noi. Abbiamo tutti bisogno della vostra affezione, del vostro soffio animatore. Fatemi avere, quando possiate, vostre nuove. M'auguro e spero che abbiano ad essere confor|3|mi al mio desiderio,
e intanto mi confermo con ogni miglior sentimento
il div.mo aff.mo vro
G. I. Ascoli.