Graziadio Isaia Ascoli an Hugo Schuchardt (107-00288)
an Hugo Schuchardt
22. 03. 1892
Italienisch
Schlagwörter: Sizilianische Dialekte Malta Palermo Rom Pantelleria Amico, Vito (1757–1760) Pasqualino, Michele (1785–1795) Amari, Michele (1854–1872)
Zitiervorschlag: Graziadio Isaia Ascoli an Hugo Schuchardt (107-00288). Mailand, 22. 03. 1892. Hrsg. von Klaus Lichem und Wolfgang Würdinger (2013). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.1248, abgerufen am 22. 03. 2023. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.1248.
Milano, 22. 3. 92.
Amico pregiatissimo,
Vi ringrazio ancora, e molto cordialmente, per quanto vi piace di fare e di riferirmi circa il caso dell'Ive, che è diventato, per varie ragioni, anche un caso di pietà.1 Il vostro favore sarà, speriamo, la sua buona stella.
Per una curiosa coincidenza, veniva anch'io disponendo, negli scorsi mesi, un'indagine complessiva (dialettale, etnologica ecc.) intorno a Malta, da affidarsi, con un sussidio del ministero italiano, a quello tra i nuovi laureati in filologia che meglio si mostrasse preparato ad hoc. Scrissi lo scorso mese al de Gregorio2 di Palermo e all'Avolio3 di Noto perchè vedessero di agevolarmi qualche diretta inchiesta; ma per ora ne ho ricavato poco, eccettuata forse la seguente notizia che veniva dal primo di quei signori (26. 2. 92): "Un giovane Maltese coltissimo, specie in materie filologiche, e il sign. Alfred Mifsud, che Ella forse potrà conoscere in Roma, all' Academia dei Nobili Ecclesia |2|stici, di cui nel 1885 era alunno;- sino all'anno scorso egli era in corrispondenza con un mio parente (Starrabba)".
Non posseggo ancora alcun saggio del parlare di Pantellería, la patria degli asini grandi e la prigione dei peggiori birbanti del Regno. Ma spero che l'Avolio mi possa tra non molto procacciare qualche cosa pur di là. Resti d'arabo, più o meno scarsi o abondanti, si devono avere in quel parlare. La meno vechia delle sole due notizie che io ne abbia (Vito Amico4, circa il 1760, che ora cito di memoria; e Pasqualino5, circa il 1790), l'avete di certo anche voi: "di presente l'abitan Cristiani [l'isola Pantellería] come che usino abito Moresco, e parlin favella moresca" (Pasqualino, Vocabolario siciliano, s.v. Pantiddarìa).
L'Amari, nel terzo volume della "Storia dei Musulmani di Sicilia", deve toccare di Pantellária (Pantellería) e del suo dialetto. 6 Ma quel volume io non l'ho in casa, e non voglio più |3|oltre tardare a mandarvi una qualunque risposta.
Non risparmiatemi. Venite presto a trovarci. Scusate la fretta; e vogliatemi sempre
l'affmo divmo vro
G. I. Ascoli.
1 Vgl. 079 -00264.
2 Giacomo de Gregorio (1856 - 1936), Linguist.
3 Corrado Avolio (1843 - 1903); von Beruf Apotheker und Biologielehrer, spezialisierte er sich auf sizilianische Dialekte.
4 Vito Amico (1697 - 1762): Lexicon topographicum Siculum, 1757-60.
5 Michele Pasqualino: Vocabolario etimologico siciliano italiano e latino, Palermo, 1785-95.
6 Michele Amari (1806 - 1889): Storia dei Musulmani in Sicilia, Firenze, 1854-72. Pantelleria ist im 3. Band sehr oft erwähnt, vgl. v. a. 626-628.