Hugo Schuchardt Archiv

Milano, 6 di 7bre 1893

Preg.^mo Signore

Grazie di nuovo della sua grande cortesia verso di me. Ieri sera ricevetti la recensione, ch’Ella fece dello scritto del Gabelentz a me sinora ignoto, nella quale recensione Ella si degna di ricordarmi proponendo la lista dei miei raffronti a quella del Gab.¹ Nel berbero tempo fa ficcai il naso anch’io, e mi convinsi, che, o per essere in detta lingua meno conservata la |2| parola hamitica– tutti conoscono l’intrusione dell’arabo nel berb. – o per altre cagioni, il berbero nonostante la sua giacitura geogr. rimane di gran lunga inferiore all’egizio nella prossimità al basco, mentre poté essergli molto vicino un tempo. Ma di ciò non debbo dire a Lei altro, che per ringraziarla anche della censura; per la quale forse potrò sbagliar meno. Se campo, pubblicherò anche la |3| parte, pronta nella sostanza, che riguarda il verbo, ma non prima di aver ben ben ponderato la sua dottissima dissertazione. Ora, mezzo malato di corpo e d’animo, non lavoro moltissimo.

Accetti i sensi del mio sincero ossequio e mi creda di

Lei dev^mo ed obbl^mo

Claudio Giacomino

Spero avrà ricevuto anche la mia lettera anteriore a questa.