Giacomo de Gregorio Brunaccini an Hugo Schuchardt (04-03949)

von Giacomo de Gregorio Brunaccini

an Hugo Schuchardt

Palermo

31. 05. 1901

language Italienisch

Schlagwörter: Meyer-Lübke, Wilhelm Schneegans, Heinrich (1888) Gregorio, Giacomo de (1890) Belando, Vicenzo (1900) De Gregorio Brunaccini, Giacomo (1899) Schuchardt, Hugo (1867)

Zitiervorschlag: Giacomo de Gregorio Brunaccini an Hugo Schuchardt (04-03949). Palermo, 31. 05. 1901. Hrsg. von Frank-Rutger Hausmann (2019). In: Bernhard Hurch (Hrsg.): Hugo Schuchardt Archiv. Online unter https://gams.uni-graz.at/o:hsa.letter.10058, abgerufen am 29. 03. 2024. Handle: hdl.handle.net/11471/518.10.1.10058.


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MARCHESE GIACOMO DE GREGORIO
PALERMO
[s. d. (31.5.1901)]

Mio illustre Amico,

Mi è rincresciuto non esser potuto venire ad accompagnarla alla Stazione;1 per meglio dire: io non seppi della Sua partenza che alcuni giorni dopo. Infatti non avevo letto ciò che Ella scrisse nel verso del suo biglietto di visita, e il „p. p. c.“2 non mi spiegava nè il giorno, nè l‘ ora, nè la Stazione (pur dato che Ella non avesse voluto affrontare il mare). – Ma „la lingua batte dove il dente duole“,3 “, e adesseo la lingua batte sul palato duro colla sua punta (ṭ), ma col margine della punta ripiegata (č). Voglio dire che a Palermo io non ho mai udito per trovare, ciovare; ma ṭruvari o anche ṭuvari. L’oracolo di Delfo dei Tedeschi, per il siciliano,4 a pag 109 del suo meschinissimo libro, fondato sulla pronunzia di Messina (come io vidi già quando non sapeva che l’autore fosse figlio del console tedesco di Messina) prese un granchio in secco,5 ma Ella vedrà che a Messina la pronunzia da questo riguardo è un pò differente. – Quanto al Pullé6|2| e al Teza7 sanno bene il sanscrito, ma per il siciliano sarebbe anche meglio che si rimettano a chi vi ha consacrato 20 anni di studio. – Del resto io confutai al Pullé quanto egli dice a p. VII degli Stud. ital. di filol. indo-iran[ic]a (Vol. I pag. vii nota). E del resto si sa bene quanto poco di siciliano sappiano i dotti linguisti di Alta Italia. Quando vi è un miserrimo scrittorello tedesco che parla,8 si rimettono a lui come, ripeto, a un oracolo. E mi basti rammentarle che avendo il W. Meyer-Lübke nella sua Ital. Gramm pag. 6 § 9 scritto „die Provenzalen in Celle di San Vito am adriatischen Meere in der Provinz Caltanisetta9 il Gorra10 qualche tempo dopo scriveva (Lingue neolatine Milano, Hoepli 1894 pag. 97) „colonna di Provenzali in Celle di S. Vito nella provincia di Caltanisetta“) – Meno male che tolse il Mare Adriatico; ma Celle di San Vito dall‘ Italia è passata in Sicilia … per disposizione suprema. Continuando così, noi siciliani esclameremo: la scienza tedesca per certi rispetti, o pei nostri rispetti è in decadenza, o in bancarotta !! I professori ordinarî e straordinarî dell‘ Alta Italia si schiereranno coi falliti, e noi resteremo soli, ma indipendenti, contentandoci di additare al restante del mondo scientifico gli svarioni che gl‘ incensatori attingono dai loro numi adorati. |3| Ma ciò non si riferisce nè al Pullé nè a Teza, nè tanto meno a Lei, che io stimo moltissimo anche perchè ho constatato che lavora colle sue orecchie, e si disturba di venire sino nella nostra terra infocata ad onorarci et allietarci colla sua tutt‘ altra che saccente e pedantesca conversazione.

Quanto avremmo avuto a cuore che Ella volesse restare qui con noi. In Sicilia (ha visto ?) vi è molto da fare anche dal lato linguistico. E a Piana dei Greci?11 E a Santa Cristina?12 – In parentesi: sono stato io il primo a rivelare la esistenza dell‘ Albanese in quest‘ ultima località. Il Meyer Lübke nella sua edizione italiana mi ha rubato la scoperta senza citarmi!13 E sia! Non ho bisogno neanche di questo, perchè il tempo è galantuomo. Ma tiriamo avanti e cioè passiamo all‘ Orea da Lei citato.14 Mi pare di avere accennato nella mia Fonetica alle „grida prolungate dei banditori“.15 – Ma non voglio ora |3| seccarla più, e perciò debbo interrompermi, pregandola di accettare anche da parte della mia Signora16 i più sentiti saluti ed obsequî nella speranza di un miglioramento, se possibile, nella sua salute, del resto floridissima.

– Mille cose affettuose dal Suo
G. de Gregorio

P. S. Al suo ritorno, quando avverrà, prego salutarmi tutti i suoi amici italiani ed esteri, che sono pure miei amici, benchè la scienza domandi alle volte la guerra … ma sempre da gentiluomini. Di nuvo, e mi scusi della eccessiva fretta.


1 Schuchardt besuchte Palermo im April / Mai 1901, um u.a. am 2. Nationalen Fischereikongress teilzunehmen, vgl. HSA 03952. Da dieser am 29.5. begann und am 1. Juni endete, dürfte er am 30., noch wahrscheinlicher am 31. Mai, also noch vor Ende der Veranstaltung, abgereist sein.

2 „pour prendre congé“.

3 Deutsch etwa „man redet stets zuerst von dem, was einem Schmerz bereitet“.

4 Heinrich Schneegans, Laute und Lautentwicklung des sizilianischen Dialectes: nebst einer Mundartenkarte und aus dem Volksmunde gesammelten Sprachproben, Straßburg: Trübner, 1888 (eine von Gustav Gröber betreute Diss.). – Schneegans‘ Vater Carl August (1835-1898) war zeitweise deutscher Konsul in Messina.

5 Etwa „einen Schnitzer machen“. - De Gregorio hatte keine allzu hohe Meinung von Schneegans‘ Diss. Laute und Lautentwicklung des sicilianischen Dialectes, Strassburg: Trübner, 1888, vgl. seinen Saggio di fonetica siciliana, Palermo: Michele Amenta, 1890, 4-5 („Dovrà pure riconoscersi che non gli è sempre riuscito di sfuggire alcuni svarioni, quasi necessari per un tedesco, è che qualche suo apprezzamento può, o deve, non essere ciecamente diviso“).

6 Francesco Lorenzo Pullè / Pullé (1850-1934), ital. Indogermanist, der in Pisa, Padua und Bologna lehrte.

7 Vincenzo Belando, „Versi siciliani nel cinquecento, di un Siciliano, nota di Emilio Teza“, in: Atti e memorie della R. Accademia di Padova 16, 1900.

8 Es dürfte Heinrich Schneegans gemeint sein!

9 Celle di San Vito liegt in der Provinz Foggia in Apulien.

10 Egidio Gorra (1862-1918), ital. Literaturhistoriker, lehrte zu diesem Zeitpunkt in Pavia.

11 Heute meist Piana degli Albanesi, 27 km südlich von Palermo.

12 Santa Cristina Gela, 30 km südöstlich von Palermo.

13 Vgl. dazu ausführlich De Gregorio, „Ultima parola sulla varia origine del sanfratellano, nicosiano e piazzese“, Romania 28, n° 109, 1899, 70-90.

14 Der Vokalismus des Vulgärlateins 2, Leipzig: Teubner, 1867, 41 (Oreo C. L. I. I, 162, Praeneste).

15 De Gregorio, Saggio di fonetica siciliana, Palermo: Michele Amenta, 1890, 26 (eine wichtige Passage über den Ausschluss psychischer Elemente auf den Vokalismus).

16 Er war in erster Ehe (1886) mit Beatrice Starabba (1870-1902) verheiratet (aus dieser Ehe ging ein Sohn hervor), in zweiter (1910) mit Elvira Barnabei, mit der er drei Kinder hatte: Camillo (Ingenieur; 1911-1967), Fausto (1912-1996), bekannter Historiker, und Beatrice (1918-1989).

Faksimiles: Universitätsbibliothek Graz Abteilung für Sondersammlungen, Creative commons CC BY-NC https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/ (Sig. 03949)