La Gazzetta Veneta: N. 42
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Nível 1
N.o 42.
Sabbato addi 28. Giugno 1760.
Che contiene Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico.Nível 2
Io udii già dire ad uno (e mi parea, che lo dicesse per ischerzo) che le gambe dell’Uomo hanno più ingegno del cervello. Esse, diceva, quando nasce un fanciullo, guizzano quasi subito; si raggrinzano, si stendono, si stringono, e allargano; non istanno mai salde. Quando sciogli dalle fasce un bambino, tosto lo vedi co’piedi all’aria, e se le forze servissero alla buona volontà, lo vedresti a camminare a pena nato. Vedi i cerviatti, i puledri, i pulcini come tosto balzano in piedi, e corrono. In breve le gambe fanno i primi uffizj della vita, e se badi bene le sono più, o almeno tanto necessarie quanto le mani, e ogni altro membro del corpo. Potrei dir mille cose di loro; ma ristringomi a una sola, cioè al grande ajuto, che prestano all’Uomo quando si trova in un gran pericolo. Allora egli si vede chiaro, che l’intendono meglio della testa. Sarà uno per esempio, che comincia a dir villania ad un’altro, e quegli risponde, e si riscaldano d’ira. Se volessero confessare il vero, mentre che le parole ingiuriose si vanno infiammando, le ginocchia dicono loro sotto: Non fate; e perche (sic.) le non hanno altra eloquenza, le tremano sotto alle cosce, e come possono danno avviso all’uno e all’altro, che vadano via di là, e voltino le spalle al nemico, e alla zuffa. Chi presta loro orecchio a tempo si salva; chi s’ostina, e non rimane dalla retorica forza di quelle persuaso, ne riporta il capo spezzato, o sorato lo stomaco, o la trippa, o ammazza altrui, per balzar poi in una prigione. Sono passati appunto pochi giorni, che vidi la virtù della loro eloquenza; e il caso fu questo.
Anche le mani, non si può negare, che non abbiano una grande attività.
C’è un Padre di famiglia quì in Venezia, il quale non avendo figliuoli maschi, ma sole fanciulle, e queste ancora piccioline s’è dato con tutto l’animo, e con tutto il pensiero ad educarle; e vuol essere il Maestro egli medesimo. Egli insegna loro a Leggere, e a Scrivere; e se avranno venendo grandicelle attività al Canto, e alla danza farà insegnar loro anche quello, e questa. Intanto per allettarle all’applicazione ha composto certe Favolette, che contengono tutte sentimenti morali; tutte nuove, e delle quali non mi ricorda d’averne letta alcuna in altro luogo. Essendo stato seco parecchie ore, molte me ne lesse tutte con un’applicazione giustissima a qualche verità morale. Fra l’altre una ne lessi da lui Scritta in versi;
Avviso
La persona, che diede avviso di varii segreti, che possiede, dice d’averne due, l’uno che serve a far sì che le tignuole non rodano i drappi; e l’altro che non lascia mai guastare il Vino. Chi si fosse dimenticato il luogo della sua dimora, ne domandi a Paolo Colombani Librajo, che ne sarà informato.
Io non saprei dir altro, se non che si vede una Donna grande, giovane, ben vestita, e che il ragionar seco un quarto d’ora non è tempo perduto essendo di spirito, e per quanto si può comprendere così al primo, assai bene educata.
Libri nuovi fuori di Venezia.
Pietro Bassaglia Librajo in calle degli Stagneri fa noto essergli capitate di fuori alquante copie del presente Libro.
Raccolta dei Documenti, Memorie, e Manifesti, intorno agli affari correnti fra la Corte di Roma, e la Repubblica di Genova. Vol. uno in ottavo, val Lire 2.
Di quanto uscirà in seguito in tal materia, saranno mandate le copie al detto Librajo per farne la vendita.
Antonio Zatta Stampatore vende il Tomo VII. della sua Raccolta in distesa de’Padri della Compagnia di Gesù e contiene:
Saggio di Risposta al Libro intitolato: Innocenza vendicata.
Parte d’una Lettera del P. Balla.
Due Lettere in risposta al P. Norberto.
S’aggiungono tre documenti composti, e dati in luce da Monsignor Vescovo di Marsiglia, e subito dopo divulgatasi per l’Italia.
Lettera Scritta ad un Cavaliere ec.
Case da Fittare.
Tre Camere fornite di tutto propriamente, da fittare anco separatamente, nel primo appartamento della casa nuova, in Ruga Giussa in Contrada di Sant’Maria Formosa. Si parli col Fabro attaco la suddetta casa.
Volta a Rialto in principio della Scala di Pietra, sopra la Ruga degl’Orefici, paga all’Anno d’affitto D. 24.
Volta a Rialto in principio della suddetta Scala di Pietra, ma che guarda sopra la Ruga de’Spizieri, paga all’Anno Duc. 22.
Volta a Rialto in principio della suddetta Scala di Pietra, ma che guarda sopra la Ruga degl’Orefici, paga all’Anno Duc. 20.
Volta a Rialto in alto della Scala di Pietra, ma che guarda sopra la Ruga de Spizieri, paga all’Anno Ducati 18.
Bottega a Rialto in Ruga de’Spizieri, paga all’Anno Duc. 70.
Le chiavi di tutti li suddetti Stabili sono in mano del Sig. Iseppo Astolfoni Fruttarol, in canton della Ruga de’Spizieri a Rialto.
Appartamento in corte di Kà Battaggia, e sopra il Rio di S. Canziano con camere, Portico, Magazzini, Pozzo, e Riva, paga d’affitto all’Anno Duc. 65.
Le chiavi sono apresso il Sig. Liberal Minotto Passamer, che abita nello stesso, separato, superiore Stabile.
Casa in Soler in calle dell’Aseo, in Contrada a S. Marcuola, paga all’Anno d’affitto Duc. 28.
Le chiavi sono appresso Mioni Depentor, abitante apresso la sudetta casa.
Legni arrivati.
Adì 20. Giugno. Tartana nominata S. Gennaro, Capitan Nicolò Caffiero Napolitano, manca da Terra nova li 4. Maggio, e dall’Augusta li 20. detto, raccomandata a sè medemo, con 3000. cantara cenere in Sacchi a refuso. 30. Sacchi Pestachi. 1. cassa Filadi. 1520. Pezze Formaggio di Cicilia. 9. casse Naranze. 2. casse Vin. 1. cassetta Vetri di ritorno.
Detto. Pinco nominato Madonna del Lauro, Capitan Crespino Caffiero Napolitano, manca da Fiumesino 34. giorni, e da Soriento 20. giorni, e da Reggio 17. giorni, raccomandato a sè medemo, con 360. caratade Porcelana.
Detto. Tartana nominata Santissima Trinità, e Santo Catielo, Capitan Giuseppe Volano, Napolitano, manca da Trapano li 20. Maggio, raccomandata a sè medemo, con 384. Salme Sal. 11. ceste Pasta.
Detto. Bergatin nominato Santissimo Crocefisso, e l’Immacolata Concezion, Capitan Pietro di Torre Napolitano, manca da Palermo li 15. Maggio, e da Terra nova li 2. Giugno, raccomandato a sè medemo, con 1600. cantara cenere in Sachi a refuso. 7. Botte Sugo di Limon 2. cassette caratteri di Piombo. 3. cantara Scorzi di Naranze.
Detto. Sambechin nominato Madonna di Lero, Capitan Dimitri Gianà, manca da Maina 25. giorni, e da Corfù 15. giorni, raccomandato a sè medemo, con 250. Miera Valonia.
Detto. Tartanon, Patron Domenico Pagiarin, venuto da Ravenna, con 1. Balla Libri. 21. Sacco Polvere di Gripola. 1. cassa Acqua di Nocera. 1. cassetta Robe.
Detto. Tartanon, Patron Domenico Costanzi, venuto da Pesaro, con 1. Balla Libri. 22. Balle Lana della Campagna di Roma. 4. casse Formaggio. 1. cassa Struto.
Detto. Pieligo, Patron Mariano Guidi, venuto da Rimani, con 3. ceste Formagielle. 2. Miera carne Salata a refuso.
21. Detto. Pinco nominato Sacra Famiglia, Capitan Benigno Lazzarotto Maltese, manca da Malta 22. giorni, e dall’Augusta 17. giorni, raccomandato a sè medemo, con 528. cantara cenere in Sacchi a refuso. 33. Sachi, e 15. Salme Pestachi. 85. Sachi Mandole Amare. 2. Sacchi Pasta. 2000. Mazzi Scoe. 31. cantara, 39. Rottoli, e 40. Sporte Vero rotto. 200. Sporte Palme. 2. casse calze, e Barette di Bombaso. 5. Balle Filadi. 1. Sacco Anesi. 7. Sacchi comin. 1. Fag. calze di Bombaso. 2. Sporte Datoli. 16. Sacchi Noselle. 14. Sacchi Mandole dolce. 6. casse, e 2. Sporte Sufini. 2. cassette Spechi da comodar. 138. Sacchi Scagiola.
Detto. Pieligo, Patron Francesco Maraspin, venuto da Sebenico, e Rovigno, con 4. cai Oglio. 5. Bar. Sardelle Salate.
Detto. Trabacolo, Patron Antonio Solis, venuto da Fiume, con 6. Miera Ferro.
Detto. Bracera, Patron Giacomo Marense, venuto da Capo d’Istria, con 4. Miera Strazze. 2. Miera Vero rotto. 1. Mier Fero vecchio.
Detto. Pieligo, Patron Iseppo Raseter, venuto da Trieste, con 189. Sacchi, e 2. Fagotti cera zala.
Detto. Pieligo, Patron Antonio Gregorio, venuto da Primier, con 60. Mazzi canevo.
Detto. Battelo, Patron Santo Vianello, venuto da Trieste, con 3. Miera cenere.
22. Detto. Pinco nominato Madonna del Lauro, e le Anime del Purgatorio, Capitan Martin Cassiero Napolitano, manca da Fiumesino li 17. Maggio, e da Reggio 22. giorni, raccomandata a sè medemo, con 390. caratade Porcelana.
Detto. Trabacolo, Patron Michiel Matisich, venuto da Seblanas, con 1270. Mazzi Doghe.
Detto. Pieligo, Patron Giacomo Viezoli, venuto da Trieste, con 192. Sacchi Cera.
23. Detto. Pinco nominato Santissima Annonciata, Capitan Gennaro di Massa Napolitano, manca da Trapano 22. giorni, da Catrone 8. giorni, e da Palermo 23. giorni, raccomandato a sè medemo, con 288. Salme Sal. 40. Mazzi Suro. 5. cantara Scorzi di Naranze.
Detto. Pieligo, Patron Zuanne Berengo, venuto da Fiume, con 350. Gagiandre Piombo. 5565. Pezzi Legno Verzin. 1. car. Bira.
25. Detto. Pieligo, Patron Iseppo Vianello, venuto dalle case Brusatte, con 14. Miera, e 780. Libre Formagielle.
Detto. Pieligo, Patron Zuanne Faletti, venuto da Primier, con 49. Mazzi canevo.
Cambj per le Piazze Estere, corsi addi 27. Giugno 1760.
Lione Ducati- 58 3/4 Banco per Scudi d’Oro Sole N. 100. da Lire 3. l’uno.
Bolzano Soldi
Roma Scudi Oro Stampe 63 per Ducati 100. Banco.
Napoli Ducati Regno 120 ¾ per Ducati 100. Banco.
Firenze Scudi- 80 Oro da Lir. 7 ½ per Ducati 100. Banco.
Livorno Pezze da 8/r 104 ¼ per Ducati 100. Banco.
Milano Soldi- 157 per un Scudo di Soldi 117. Imperiali.
Genova Soldi- 94 ¼ per un Scudo da Lir. 4: 12 Fuori Banco.
Anversa grossi- 95 per un Ducato Banco.
Amsterdam grossi- 91 per un Ducato Banco.
Amburgo grossi- 88 ½ per un Ducato Banco.
Londra Sterlini- 51 2/3 per un Ducato Banco.
Augusta Taleri- 99 per 100. Ducati Banco.
Vienna Fiorini- 188 ½ per Ducati 100. Banco.
Nível 3
Exemplo
In Merceria, s’udirono prima due voci a borbottar piano, che mormoravano non sò che fra denti con dispetto; e pareano prima, come due voci in un bosco da lontano, che vengano al verso di quà; le quali a poco a poco s’andarono alzando; tanto che si scolpivano le parole. Si comprese dunque, che i due, i quali favellavano erano un Oste, e un Forestiere. Diceva l’Oste. Io v’ho dato la roba mia, e v’ho mantenuto di vitto, vuole giustizia, ch’io sia pagato. Rispondeva l’altro, e voi avete ragione: ma io ora non ho danari, e gli attendo. E voi attendetegli; ma io non voglio altro indugiare. Voi avete pegno tale, e tal cosa di mio, diceva l’altro; e io sono Uomo onesto; nè l’onesta vi concede che mi diate l’assalto quì sopra una pubblica via, come s’io fossi un truffatore. Io non so di truffatore, o di non truffatore, pagami. Ed ecco, che dalla civiltà del favellare si venne al tu; e a mano a mano si passava dal dire le ragioni, allo scegliere le meno eleganti parole del linguaggio dei due Paesi; perchè l’uno parlava in Veneziano, e l’altro in Toscano. Le voci che aveano cominciato piano, erano salite sì alto, che si sarebbero udite sui tetti, e sui campanili, e si scagliavano le villanie di quà, e di là con una furia, che se le gambe non aveano cervello, si sarebbero vedute budella, e sangue. Io non so se il Forestiere facesse pur daddovero, o fingesse; ma cacciò la mano alla scarsella, e fece atto di dar mano ad un coltello, onde le gambe dell’Oste, che l’aveano già forse ammunito mille volte, non potendo più comportare la sua ostinazione, lo levarono su di peso, come se fosse stato di paglia, e di carriera ne lo portarono in una bottega, ove si vendono specchi, con tanta furia, che non ebbe tempo di vedere uno specchio molto ben grande, che avea in faccia; onde vi cozzò dentro col capo, e ne fece da due milla specchietti in un baleno. Le gambe del Forestiere veduto questo fracasso, ne l’avvisarono, che il Bottegajo potea fare zuffa per lo specchio spezzato, ond’egli cheto come olio in un’orcio, si partì di là; e l’Oste sparì anch’egli, per la medesima cagione.
Metatextualidade
E perciò conchiudo, che quanto diceva l’Amico mio, cioè, che le gambe hanno gran cervello, è verissimo.
Nível 3
Exemplo
Una Domenica, mentre che s’insegnava in una Chiesa la Dottrina a diverse Classi di fanciulli, entrò uno in Chiesa, con gli occhi inclinati a terra, e con un atto di purità di cuore, da farsi credere ogni cosa. Vestito era assai pulitamente, e in tutti i suoi modi mostrava d’essere Uomo di garbo. Si appresentò costui a’Priori, e disse loro, che sendo venuto ad abitare in quella Contrada, chiedeva d’occuparsi a fare il Maestro della Dottrina, di che, avendo essi Priori, sempre dibisogno di Maestri, ne lo ringraziarono della sua pia disposizione, e dandogli infinite lodi, gli assegnarono una delle Classi minori, perchè quivi s’esercitasse. Egli cominciò a fare le sue richieste con la lingua, e intanto con le mani, che leggierissime erano, e ammaestrate in grado superlativo, trasse a non sò quanti di quelli innocenti figliuolini, certi pendenti, e cerchiellini d’oro dagli orecchi. Lo che fatto, domandò licenza, con modestia a’Priori di andar a fare acqua, e ottenutala, andò in questa guisa a’fatti suoi. Dicesi, che fino a quì egli abbia usata quest’arte in altre Chiese.
Metatextualidade
ma non avendola io Originale, la scriverò in prosa, tanto, che spieghi il suo concetto.
Nível 3
Fábula
Il Fuoco, l’Acqua, e l’Onore.
Il fuoco, l’acqua, e l’onore fecero un tempo comunella insieme. Il fuoco non può mai stare in un luogo, e l’acqua anche sempre si move, onde tratti dalla loro inclinazione indussero l’onore a far viaggio in compagnia. Prima dunque di partirsi tutti e tre dissero, che abbisognava darsi fra loro un segno da potersi ritrovare, se mai si fossero scostati, e smarriti l’uno dall’altro. Disse il fuoco: S’è mi avvenisse mai questo caso, che io mi segregassi da voi, ponete ben mente colà dove voi vedete fummo, questo è il mio segnale, e quivi mi troverete certamente. E me, disse l’acqua, se voi non mi vedete più, non mi cercate colà dove vedrete seccura, o spaccatura di terra; ma dove vedrete salci, alni, cannucce o erba molto alta, e verde; andate costà in traccia di me, e quivi sarò io. Quanto è a me disse l’onore, spalancate ben gli occhi, e ficcatemegli bene addosso e tenetemi saldo, perchè se la mala ventura mi guida fuori di cammino, sì ch’io mi perda una volta, non mi trovereste più mai.Nível 3
Narração geral
Ne’Proginasmi del Pontano si legge d’un giovane semplice, il quale veduti diversi Uccellini sopra un albero, andò a’piedi a crollarlo, perchè cadessero sul terreno, e d’un altro che dormendo la notte sopra una cassa col capo appoggiato ad una cesta, sentendo che questa gli ammaccava gli orecchi, l’empiè di lana, e di paglia perchè fosse più morbida. Pochi giorni fa un giovane Salisburghese, il quale abita in Vicenza, levatosi la mattina fece una gran festa nella sua camera per certi nuovi Uccelletti, non più veduti da lui, che gli aveano empiuto la Stanza. Corse al romore tutta la Famiglia; ed egli andò incontra a chi gli domandava quello, che avesse, mostrando loro tutto lieto una nuova generazione d’uccelli, ch’erano farfalle uscite di bozzoli di seta, e di bigatti.
Metatextualidade
Un nuovo capriccio è venuto in mente ad un Libraio, ed io lo so, che merita d’aver luogo ne’presenti fogli.
Nível 3
Retrato alheio
Egli è gravemente sdegnato, ch’escano sempre Romanzi, e che questi non dieno anche nell’umore del Pubblico, sicch’egli ha pensato di voler scrivere la sua vita, e darla fuori. M’ha fatto vedere il disegno dell’Opera sua, e spiegate le sue intenzioni. Comincia da quattordici anni della sua età, e da certi accidenti, che gli sono accaduti, con certe figliuole giovani. Ragiona della sua inclinazione all’arte da lui professata, e per quali avventure sia passato in essa. Ha intenzione di mescolarvi certi discorsi utili intorno alla Stampa, di lodare alcuni Libraj antichi, e moderni. Di quando in quando escono sulla Scena nuovi amori, e nuove passioni, e casi non piccioli, fino a tanto ch’egli sarà arrivato al punto del suo Matrimonio, dove dice, che la Storia è terminata. Egli in somma vuole far prova di sè medesimo, scrivere, stampare, e vendere, senza ricorrere ad altrui.
Metatextualidade
Quando sarà andato avanti con l’Opera, si darà in questi Fogli l’avviso, e si stamperà il titolo, e l’altre circostanze col nome dell’Autore, affermando egli, che vuol fuggire i nomi inventati, e guardarsi molto bene dal fingere; essendo una cosa strana, che fra tanti avvenimenti veri del Mondo s’abbia a ricorrere all’invenzione. Per non dire cose false non entrerà mai ne’fatti altrui, che non gli sa; ma ne’suoi proprii che gli sono notissimi.
Di quanto egli mi anderà comunicando, ne farò partecipe il Pubblico.
Nível 3
Narração geral
Jeri verso l’ore diciassette andai sulla Fondamenta del Rimedio alla Locanda del San Luigi per vedere una Giovane di sedici anni di grandissima statura capitata a Venezia, e che per la sua grandezza invita con polizze i curiosi a vederla. La trovai ch’era a sedere, e cuciva, bene acconcia i capelli, e vestita con molta grazia. Seco era il Padre di lei, il quale mi si fece incontro, ed ella levatasi in piedi, cominciò a parlare con molta cortesia. Bello fu, che mentre io mi maravigliava di veder lei grande; ella quando mi vide, cominciò dal maravigliarsi, ch’io non era picciolo, e ci facemmo alcuni brevi convenevoli per cedere l’uno all’altro in grandezza. Ci mettemmo a sedere. Incominciarono il Padre ed ella a raccontarmi, ch’erano di Parigi, e per quali accidenti si sono di là partiti; che Lunedì vanno via da Venezia, che faranno un giro per la Terraferma, perchè il caldo affoga quì la Giovane, e poi n’anderanno a Sinigaglia. Si raccomandarono a me perch’io dispensassi alcuni biglietti, acciocchè le genti vadano a vederla. Ogni Uomo civile paga quel che vuole, gli altri sono tassati in dieci soldi.