Sugestão de citação: Gasparo Gozzi (Ed.): "N. 26", em: La Gazzetta Veneta, Vol.1\026 (1760-05-03), etidado em: Ertler, Klaus-Dieter (Ed.): Os "Spectators" no contexto internacional. Edição Digital, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.3637 [consultado em: ].
Nível 1►
N.o 26.
Sabbato addi 3. Maggio 1760.
Che contiene
Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico.
Nível 2►
Al signor Pietro Marcuzzi.
Paolo Colombani.
Metatextualidade► Voi (sic.) m’avete favorito nel Foglio passato di dar qualche notizia del Mondo morale, o Conversazioni della Congrega de’Pellegrini, ch’io sono per dare in luce. Per mostrarvi una parte dell’obbligo mio, e della gratitudine vi mando questa novelletta, che fu narrata, e scritta jersera in essa Congrega. Essendo cosa avvenuta quì, non appartiene a’miei fogli, ed è vostra. Mi troverete in ciò sempre puntuale e fedele. Vi prego poi a proseguire a dar contezza del restante; ed è questo:
Lunedì comincerò a dar fuori il principio, e sarà un foglio e mezzo a cagione delle Prefazioni. Per gli altri Lunedì seguenti nè pubblicherò un solo foglio, fino a tanto, che vedrò l’Opera essere gradita, o che mi verrà data dagli Autori qualche cosa. Essi sono Pellegrini, onde chi sa, che non venga loro in cuore d’andar pel Mondo nuovamente, come sono stati più volte, e però intendono d’essere in libertà. Di ciò avviene, ch’io non m’obbligherò con Associati; nè accetterò associazione veruna. E se i fogli non dessero nel genio al Pubblico, non sarò tenuto a pubblicargli per obbligazione contratta con poche Persone. Come già vi dissi, vi sarò grato, e spesso vi darò di che impinguare la vostra Gazzetta. Intanto pubblicate la presente ◀Metatextualidade
Nível 3►
Novella Amorosa.
Citação/Divisa► Scuote le ceneri, e i sopiti fuochi raccende.
Virgilio En. L. V. v. 744. ◀Citação/Divisa
Narração geral► Narra la Cronaca amorosa, che a’giorni passati avvenisse, quello ch’io dirò. Un’uomo d’anni cinquanta in circa amava una Donna, che non giungeva ancora a’trenta, e non meno amava ella lui, di quello ch’egli lei amasse. Nato era questo vicendevole affetto dall’essersi conosciuti fra loro di molto spirito, svegliati, destri, e tuttadue garbatissimi. Tal somiglianza d’ingegno, giuntovi lo stimolo dell’amore, facea che s’intendeano, come si suol dire, in aria, e quand’erano insieme frizzavano, e diceano cose ch’erano una consolazione ad udirle. Urbanità, sali, grazie di quà di là; pensieri sodi a tempo, belle massime, ottimi consigli, avvertenze, in somma tutto era in que’due animi, e faceano una conversazione da non desiderar meglio in sua vita. Avvenne per caso, che s’introducesse nella conversazione un Giovane di venticinque anni in circa, che quanto alla facitura del corpo era bello in vero, e ben fatto; ma quanto all’intelletto l’avreste preso per un fusto di cavolo piuttosto che per Uomo: un cervellino pieno d’aria, il quale male intendea, e rispondea peggio, in breve un idiota de’più grossi, che facciano al Mondo numero e ombra, e non altro. Chi può dar legge a’capricci? La Signora ridendo prima delle sue goffaggini, poscia sentendone quasi compassione, senza punto avvedersene, a poco a poco s’avvezzò alla pratica di questo Giovane, e finalmente lo vedea più volentieri, che il primo amico. Il valent’Uomo, senza altro dirne, sperando pure, che ella da sè s’accorgesse, come Donna arguta, e di spirito, pacificamente tacca e stringevasi nelle spalle, non senza passione; massime vedendo, ch’ella cominciava a trattar seco freddamente, e a dirle molte bugiuzze, che non solea prima, ad essere malinconica seco, e allegra quando venia l’altro; e a fargli ripetere due o tre volte una cosa quand’egli parlava, dove prima non avea parlato a mezzo, ch’era stato inteso. Rodevasi dunque e tacea, e non solo gli spiacea di se; ma della sua buona amica. Quando una sera mentre, ch’eglino due erano insieme mutoli e freddi, eccoti il Giovanotto entra, e la Signora incomincia scherzando a cianciare. Il buon Amico, dicendo, ch’egli avea a scrivere, levasi e va ad un tavolino poco di là lontano, e presi i fogli dinanzi a sè, e in mano la penna comincia a dettare. Parlano intanto i due, e lo Scrittore, che si credea attento ad altro, stendeva sopra una carta il dialogo che facevano insieme i due amanti; e tutte le proposte, e risposte, che uscivano loro di bocca. Vedevasi di sotto a’bellissimi e arguti pensieri della Signora, una castroneria di risposta, che avrebbe fatto gelar le vene. Ella ritoccava con un pensiero più bello del primo, vestito con una grazia, e condito con un sale, che non l’avrebbe detto Venere stessa; rispondeva il mellone con una idiotaggine e con una sgarbatezza, che parea la disgrazia, o talora sì ruvido, che si sarebbe disdetto ad un Taverniere; e così proseguirono un’ora, sicchè furono empiuti quasi due fogli d’uno strano dialogo pezzato di buono, e di tristo continuamente. Scioltasi in fine la compagnia, i due Uomini se n’andarono alle case loro: la mattina il buon Amico, com’era usato, andò a visitar la Signora, mentre ch’ella s’acconciava il capo, e cominciò a lodare grandemente il suo ingegno, e a dirle quanta stima egli n’avea fatta sempre, e quanta ne facea, e che la pregava a dare il suo giudicio sopra un componimento, che gli avea dato un suo Amico; e così dicendo le diede il dialogo, che avea scritto la sera innanzi. Leggeva la Donna, e vedea la diversità dei due ingegni, e conosciuto subito l’argomento, ora venìa rossa come fuoco, e talora fu, che le lagrime le faceano cerchio intorno alle palpebre, le quali cose erano tutte notate dall’Amico nello specchio, non senza qualche batticuore. La Donna terminato piano di leggere, tremandole la mano restituì la carta, e con vereconda voce e guardatura, gli disse: Tenete, dite all’Amico, che il suo dialogo è naturale e persuasivo, e ringraziatelo. Il valentuomo le chiese scusa; il Giovane non trovò più la conversazione come volea, onde si rivolse altrove; e i due buoni Amici ritornarono quali erano prima; senza mai dire altro del passato. ◀Narração geral ◀Nível 3
Nível 3► Narração geral► Quella cosa che fu da Licurgo a’suoi Lacedemoni cotanto raccomandata, cioè gli esercizii del corpo, correre, fare alle braccia, e altre siffatte forze, come quelle, che sono utili alla sanità, e alla destrezza e agilità delle membra, viene in parte eseguita da cinquanta giovani per loro sollazzo. Sogliono questi ogni anno così di brigata trovarsi tutti in un luogo; e vi furono Mercoledì dopo pranzo. Andarono dunque tutti cinquanta in un’isoletta vicina a farvi una lieta merenda, terminata la quale, alcuni di loro si posero a sedere, e a suonare diversi strumenti, e altri a far loro prove. Lottatori di quà, di là saltatori, colà si gareggiava a correre, tutto con ordine, e con tal dispostezza di membra, che alcuni veramente erano maravigliosi, e distinti. Le concorse genti, alquanti, che non s’impacciarono nel giuoco, applaudivano, e battevano le mani, gli strumenti suonarono sempre, sicchè parea un anfiteatro. E osserva quegli, il quale mi mandò tal notizia, che tutti que’giovani sono sempre sani, vigorosi, coloriti, come rose incarnate, e non hanno nè mali umori, nè malinconie, nè convulsioni in tutto l’anno. ◀Narração geral ◀Nível 3
Avviso.
Nella passata Gazzetta per isbaglio dʼuna certa polizza stampata con inavvertenza, fu notata una doppia ballottazione del Piovano di Santa Ternita, la quale non fu vera, nè potea essere in quel modo. Fu rimediato col ristampare il foglio di nuovo; ma essendo già stati dispensati alquanti fogli deʼprimi, sʼavvisa il pubblico dellʼemendazione di tale sbaglio.
Per lʼEstrazione 30. Aprile 1760. in Venezia.
Introito.
Di Venezia- L. 138858:15
Di Terra Ferma- L. 57135:18:6
Di Capo dʼIstria, e Rovigno- L. 1604:9:6
L. 197599:3 sono Duc. 31870:20
Numeri Estratti 80. 44. 67. 77. 74.
Vincite:
Ambi con lʼAugmento D. 4764
Terni simili D. 4320
Estratti D.560
D. 9644
Qualità, e quantità deʼTerni.
N. 1- di D. 1000
- 1 - . di D. 600
- 1 - di D. 300
- 2 - di D. 100
- 5 - di D. 50
- 2 - di D. 25
N. 12
La ventura Estrazione sarà li 4. Giugno 1760.
Nível 3► Exemplum► Io ho veduto jersera ad ammazzare quasi un uomo per un atto di carità, e il caso fu questo. In calle della Madonna a Sant’Angiolo uno di quelli che accendono le lanterne salito sopra la scala, cadde, e si fece non poco male. Passava uno, e vedendolo a cadere, impensatamente colpito la fantasia dallo scorcio cominciò a ridere. Un altro addolorato del caso attaccò zuffa con quello, che ridea, e poco mancò, che non lo scannasse. Non so se venga dalla disposizione dell’animo in quel punto, o da temperamento naturale, che quando si vegga uno a cadere sono così diversi gli effetti ne’circostanti. ◀Exemplum ◀Nível 3 C’è chi ride, e non si può ritenere, un altro si muove ad una subita compassione; chi fa un viso, chi un altro. Nível 3► Exemplum► Mi ricordo, che una volta mi trovai in una bottega, di State dove s’erano raccolte più di venti persone per salvarsi dalla pioggia, e dal mal tempo. Una Saetta colpì nel Campanile di S. Marco, e tra il fummo, e il cadere de’calcinacci, e delle pietre, vedemmo di sotto a certe tavole uscire alquanti uomini sbigottiti, coi mantelli a traverso, e altri atti di spavento. Il primo effetto, che fece in tutti noi quella vista fu il ridere; e poco di poi s’intese, che sotto a quella rovina era morto un uomo, e diversi azzoppati. La riflessione vien dopo il colpo della fantasia, e questa è una capricciosa, che non medita; ma ride o piange secondo le prime impressioni. ◀Exemplum ◀Nível 3
Circa l’ore 9. della mattina 30. Aprile, passando certi Remurchianti per il Rio di S. Trovaso, scopersero alla sboccatura di questo nel Canal Grande un cadaverino di creatura nascente. Questo raccolto, fu ritrovato esser di sesso Feminino, di parto maturo, ma infracidito e lacerato da’granchi. A mezza vita avea attorno ragruppato un panicello di lino bianco con entro una pietra di marmo di mezzana grandezza.
Cose desiderate.
Vengono da una persona ricercati due Tavolini di marmo fino, o due pezzi di marmo fino dʼotto quarte di lunghezza in circa per lʼistesso uso. Chi gli avesse ne dia notizia alla bottega di Filippo Lancerotti Caffettiere in Merceria a S. Giuliano, che troverà il comperatore.
Cose da vendere.
Si trovano da vendere circa 50. piatti di Raffaele dʼUrbino, chi vʼapplicasse parli al detto Sig. Filippo Lancerotti.
Chi desiderasse far acquisto di un Casino in Este, nella Contrada di Setallile, con quattro camere di sopra e Graner con tutte le sue adjacenze necessarie, con Brolo di un campo e più di terra circondato di muro. Parli col Sig. Paolo Colombani Librajo, che li saranno date le informazoni necessarie tanto riguardo alli comodi dello stesso, quanto per la sicurezza dellʼacquisto.
Cose perdute.
E (sic.) stata perduta una Cagnetta Levriera tutta nera con lʼestremità bianche, e un triangolo sul collo bianco. Sarà dato un Zecchino di mancia non solo a chi la portasse allʼinsegna del gran Tamerlano da Ciccio caffettiere, ma la stessa buona mano sarà data a chi dasse vera notizia dove si trovi.
Case da Fittare.
Casa dʼaffittar con tutte le sue commodità a S. Marina in calle del forno; paga allʼanno Duc. 105.
Le chiavi sono dal Fabro vicino.
Casa dʼaffittar con tutte le sue comodità posta nella Contrada di S. Apponal in Corte detta del Bonomo; paga allʼanno Duc. 225.
Le chiavi sono nella casa medesima.
Casa dʼaffittar in Canareggio nella Contrada di San Lunardo in faccia Cà Labbia, paga allʼanno D. 150.
Le chiavi sono presso il Sig. Gioan Antonio Nazari Agente di Cà Bonfadini, stà di casa sopra la Fondamenta di Canareggio.
Case da Fittare fuori di Venezia.
Casa Dominical con Graner di sopra, appartamento da Gastaldi, canevon, Stalla da sei Poste con suo Fenil, con tromba che corrisponde alla detta Stalla, Rimessa per Sedie, Giardino serato di Muro, e sussequente Brollo di campi trè in circa, Vignato e piantato di Frutteri, con altro cortile, parte Vignato e piantato, posto nella terra di Miran, sopra la crosera, paga allʼanno. Duc. 100.
Chi applicasse se n’abbochi con il Sig. Paolo Colombani Librajo.
Casa, o sia Palazzino dʼaffittar con sue Barchesse ed altre comodità, con campi 5. di terra fra Orto Giardino e Brolo e con Peschiera, posto alla Mira sulla Brenta fra Cà Contarini, e Cà Bembo, chi vi applicasse parli col Sig. Zuane Belli Interveniente , stà a S. Maurizio.
Legni arrivati.
Adì 23. Aprile. Pieligo, Patron Piero Gallo, venuto da Spalatro, e Zara, con 4. cai Oglio. 1. Canevetta Quinta Essenza. 300. Tochi Carne Porcina Salata. 1. Rodolo Rassa in più Cavezzi. 1. Fagotto Bechine a reffuso.
Detto. Pieligo, Patron Nadalin Bognolo, venuto da Spalatro, Traù, Sebenico, e Zara, con 4. cai Oglio. 5. Fassi ferro grezo a refuso. 1. Rodolo Rassa in più cavezzi. 1. cassetta Cera, e colladure.
Detto. Pieligo, Patron Vicenzo Zanmarchi, venuto da Palma, con 8. colli Cera. 20. Sachi Farina. 1. Sacco Lente. 5. colli Vero rotto. 2. Pezze Telle. 4. Pera Persutti.
Detto. Tartanon, Patron Amadio Nicoli, venuto da Pesaro, con 25. Botte Gripola. 136. Rubi Semenza di Lin. 2. Bar. e 1. Sacco Balle da Gioco. 4. casse Acqua di Nocera. 1. Balla Garzi. 1. Balla Strazze. 1. cassetta Perle di Albastro. 1. cassa Seda greza. 1. Balletta Pelle Agneline.
Detto. Trabacolo, Patron Simon Todero, venuto da Zara, con 4. cai Oglio.
Detto. Pieligo, Patron Polo Privilei, venuto da Lissa, e Zara, con 4. cai Oglio.
Detto. Pieligo, Patron Francesco de Rossi, venuto da Spalatro Sebenico, e Zara, con 5. Sachi Pelle di Lepro. 9. Panni Seo. 150. Oche Sufini. 350. Libre Miel. 1. canevetta Quinta Essenza. 2. cassette candelle di Seo di Tramesso. 80. Pezzi Carne Porcina Salata. 1.cassetta Lengue Salate a refuso. 1. Fagotto Rame vecchio. 1. Rodolo Rassa. 4. cai Oglio.
Detto. Tartana, Patron Piero Marangonich, venuto dalla Brazza, con 31. cao Vin.
Detto. Pieligo, Patron Zorzi Savolasich, venuto da Segna, con 60. Tavole di Tilio. 400. Mazzi Doghe di Albeo.
Detto. Pieligo, Patron Tomaso Bonifacio, venuto da Parenzo, con 2. cai Oglio.
Detto. Pieligo, Patron Battista di Grandi, venuto da Monfalcon, con 7. cai Vin.
Detto. Bracera, Patron Iseppo Taolatto, venuto da Trieste, con 10. Balle Telle. 2. Bar. Sugo di Limon. 1. Bar. Falce. 5. Bar. Orzo Todesco. 2. Fagotti Lengue Fumate. 2. Bar. Carne Fumata. 9. Bar. Chiodi. 3. Bar. Cera zala. 3. Bar. Ferramenta. 2. Bar. Lime. 1. Bar. Bande Stagnate. 2. Bar. Manifatture di Norinbergher. 2. Bar. Terlise. 4. Bar. Datoli. 1. Fagotto crena di Cavallo. 2. Bar. Scatolami. 2. Bar. Sortiti. 15. Fassi Azzali. 6. Pezzi Piombo.
27. Detto. Pieligo, Patron Francesco Nicolò Lazari, venuto da Castel Novo, con 115. Balle Lana. 10 Fagotti Cera. 1. Fagotto Pelle di Orso. 2. Fagotti Sachi voti. 1. cassetta Cera Vergine, e Colladure. 60. Libre Rame vecchio. 1. cassetta candelle di Seo di Tramesso.
Detto. Pieligo, Patron Domenico di Rossi, venuto da Sebenico, e Zara, con 4. cai Oglio. 1. Fag. Pelle Agnelline. 1. Rodolo Rassa in più cavezzi. 2. cassette Rosolin per transito.
Detto. Pieligo, Patron Andrea Chiribiri, venuto da Spalatro, e Zara, con 10. colli Cera. 1212. Lengue Fumate. 600. Tochi Carne Porcina Salata. 2. Fag. Pelle di Lepro. 3. cai Oglio. 3. cassette candelle di Seo di Tramesso. 2. Rodoli Rassa in più Cavezzi.
Detto. Pieligo, Patron Nadalin Rosada, venuto da Palma nova, con 320. Stera Formenton a reffuso.
Detto. Trabacolo. Patron Zorzi Supisich, venuto da Zara, con 3. cai Oglio.
Detto. Pieligo, Patron Antonio Balarin, venuto da Palma Nova, con 100. Stera Megio 116. Stera Farina zala. 1. Fag. Tella. 14. Stera Farina bianca.
Detto. Trabacolo, Patron Gasparo Mauro, venuto da Ragusi, Curzola, e Zara, con 27. Botte Oglio, c 1. Botta smesatta. 1. car. detto Morga robba di ricupero della Polacca Capitan Criviliè naufragata a Melleda Provegnente da Corfù. 1. cassetta Cera, e colladure.
Detto. Pieligo, Patron Francesco Lugnan, venuto da Zara, con 4. cai Oglio. 1010. Pezzi Carne Porcina Salata. 460. Pezze Formaggio Salato. 1. Arnaso Buei Salati.
Ancora Case da Fittare.
Un Mezzà da Interveniente in Contrada di San Benetto, fornito di tutto il suo bisogno, vale a dire Cuoridoro, Tavola, Careghe, ed Armeri da Scritture. Chi vʼapplicasse dimandi la Sig. Michaela Tomasini sta di casa appresso il Magazen di S. Benetto.
Cambj per le Piazze Estere, corsi addi 2. Maggio 1760.
Lione Ducati- 59 Banco per Scudi d’Oro Sole N. 100. da Lire 3. l’uno.
Bolzano Soldi- 133 per un Scudo da Carantani 93.
Roma Scudi Oro Stampe 62 7/8 per Ducati 100. Banco.
Napoli Ducati Regno 121 per Ducati 100. Banco.
Firenze Scudi- 80 Oro da Lir. 7 ½ per Ducati 100. Banco.
Livorno Pezze da 8/r 104 7/8 per Ducati 100. Banco.
Milano Soldi- 155 ¼ per un Scudo di Soldi 117. Imperiali.
Genova Soldi- 94 2/3 per un Scudo da Lir. 4: 12 Fuori Banco.
Anversa grossi- 93 3/4 per un Ducato Banco.
Amsterdam grossi- 91 per un Ducato Banco.
Amburgo grossi- 91 ¼ per un Ducato Banco.
Londra Sterlini- 51 ¼ per un Ducato Banco.
Augusta Taleri- 98 ½ per 100. Ducati Banco.
Vienna Fiorini- 187 per Ducati 100. Banco. ◀Nível 2
Vendesi la presente Gazzetta a 5. soldi, e si ricevono le Notizie.
A San Marco. Nella Bottega da Caffè di Florian.
In Merceria. Nella Bottega di Paolo Colombani Librajo.
Giù del Ponte di S. Polo appresso la Calle dei Savoneri. Nella Bottega di Gasparo Ronconella Librajo.
In Venezia. Per Pietro Marcuzzi Stampatore.
Con Privilegio. ◀Nível 1