Lo Spettatore italiano: L’indulgenza
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Level 1
L’indulgenza~k
Citation/Motto
Ea fuit indulgentia in suos, ut quos amare
debuerat,
irasci eis nefas duceretFu di tanta indulgenza in verso de’suoi, che repu
irasci eis nefas duceret
(Corn. Nep. in Vita Pomp. Att.).
Fu di tanta indulgenza in verso de’suoi, che repu
tava illecito l’adirarsi con
quelli cui era tenuto di
amare.
Level 2
L’indulgenza~k, per detto di un celebrato filosofo, è una giustizia
che la debole umanità ha diritto di esigere dalla saviezza. I due più comuni vizi tra gli uomini
sono una eccessiva severità ed una eccessiva indulgenza; quella per gli altri e questa per noi.
Nessuno scusa più agevolmente i difetti degli altri, quanto colui che i suoi non iscusa. Dee l’uomo,
invecchiando, farsi indulgente; perciocchè quanto più vive, tanto più egli incorre nel bisogno di
accordare perdono agli altri e di ottenerlo per sè. Pare che noi riserbiamo l’indulgenza nostra per
li più perfetti. Il sesso più gentile è anche più indulgente:
Metatextuality
e per
l’appunto io imparai da una donna la seguente allegoria, la quale fa conoscere quanto l’indulgenza
sia da apprezzarsi.
Level 3
Allegory
L’Amicizia, figliuola del cielo, volle assaporare le dolcezze
dell’Imeneo; e perciò si congiunse col Merito, scelta per lei onorevole, e approvata dall’Olimpo e
dalla Terra. La gioconda pace e la concordia regnarono fra questi due sposi; e la
funesta gelosia, ovvero l’amor proprio contraffatto in forma di tenerezza non venne a turbare questo
fortunato maritaggio. Da essi nacquero figliuoli degni de’lor genitori. La dolce Confidenza, il
saggio Consiglio, la Costanza, la Stima, il Coraggio e l’Indulgenza composero la pregevol famiglia
dell’Amicizia e del Merito; dal che argomentare si puote che la felicità eziandio stanziava tra
essi. Assisi un giorno i due sposi sotto un pergolato di rose, da canto alle quali alzavasi un cespo
di semprevivi, trapassavano il tempo ragionando insieme. Il Merito domandò all’amata sua donna, se
tra i figliuoli avuti mercè il loro congiungimento, ne avesse alcuno, inverso del quale ella si
sentisse maggiormente inclinata. Negò l’Amicizia di avere una secreta predilezione, della quale
stimava non dovere privilegiare nessuno. Il Merito allora dolcemente sorridendo cominciò a lodare
ciascuno de’figliuoli; e mentre toccava le principali qualità per cui l’uno era dall’altro distinto,
non si rimanea dal riguardare attentamente la sua vezzosa compagna. Non è vero, le disse, che la
Confidenza ne alletti oltremodo? Ella conforta i cuori oppressi dagli affanni, e raddoppia i piaceri
di un’anima fortunata e sensibile. Certo sì, l’Amicizia rispose, che la Confidenza diviene ognor più
necessaria ai mortali. E il saggio Consiglio, il primo de’nostri figliuoli, quanto si è utile
all’intelletto che travia, all’immaginativa che sempre ne dipinge le più belle cose e sì rade volte
le vere! Quanti mali può egli prevenire e distornare! Quanti errori correggere!