Lo Spettatore italiano: Il matrimonio per interesse

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Il matrimonio per interesse

Citation/Motto

Martia Catonis filia interrogata cur post amissum
maritum denuo non nuberet, respondit: se non virum
invenire qui magis cam vellet quam sua

Citation/Motto

(Aul. Gel.).

Fu alcuno, il quale poscia che Marzia figliuola di
Catone ebbe il suo marito perduto, volle saper da lei,
come questo fosse, che ella non si rimaritava: ella
rispose: che non vedeva uomo cui più ella piacesse,
che ciò che ella aveva.

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General account

Tenni una sera l’invito fattomi ad una festa dal ricco Doromonte, il cui ampio palazzo trovai tutto quanto illuminato, e apparecchiato con molta arte e magnificenza. Era già, quando giunsi, grande la brigata, e non tardarono ad accrescerla due sposi novelli che pochi giorni prima si erano congiunti in matrimonio. E perocchè sono sempre stato vago di mirare il bello,

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Heteroportrait

vidi con piacere la giovane sposa di corpo ottimamente formata, e piena il viso d’innocenza e di leggiadria; ma guardando lo sposo fui mosso a maraviglia ed a compassione, perciocchè ella nel diciottesimo anno non dovea essere entrata, ed egli ne aveva ben settanta. Accoppiava egli a tutto ciò che la vecchiezza ha di spiacevole, quella meschinità di spirito e quella durezza di natura che sogliono più rincrescevoli rendere i vecchi.
E che fia stato, dissi io ad una dama mia amica che mi sedea dallato, ciò che ha gittato tanta bellezza in braccio ad un vecchio, come è costui? Una scarsa dota, rispose ella, una crudel madre, un disleale amante ne furon cagione, secondo che se ne va buccinando. Peccato, esclamai, che tante e sì aspre circostanze l’abbiano a simil passo costretta! Ma, zitto, soggiunse la dama, ecco il primo amante; siate certo che qualche bel fatto ne dee avvenire. L’amante, bello della persona e di avvenevole e signoril portamento, avendo inchinata e salutata la padrona, s’accostò alla sposa novella, già tutta sbigottita e tremante, e di buona aria e franca seco lei si congratulò delle nozze. Ma qui non han luogo, dicendo, voti ed augurii per la felicita vostra, mentre che sì piacevole uomo avete davanti; e additò lo sposo. Lunga sia la gioia vostra e la pace, o venerabile sposo; se noi siamo stati per addietro rivali, voglio che per innanzi siamo amici; e se di tanto onor sarò degno, col piacer vostro stasera ballerò con la vostra bella sposa. Io no ‘l sosterrò a verun patto, rispose il vecchio, al quale già la stizza, la gelosia e ‘l sospetto trasparian d’ogni parte. Di che la giovane donna talmente si turbò, che si sentì venir meno e cadde priva di sentimento. E sì tosto come risentita si fu, comandò il marito che a casa ricondotta fosse, e di presente n’andasse. È pur crudele, dissi io a colui che fu cagione di tal disordine, ripungere così le ferite fatte. Che se voi, volubil uomo, l’avete disperata, che vaghezza è ora la vostra nel volerle raddoppiare il dolore aggiungendo insulto al tradimento? Avete preso errore, mi rispose egli, perchè avarizia è stata che le ha fatto sposare il mio rivale. Ho confidato ch’ella a me si sarebbe congiunta, sino che egli non se le proferse di riccamente sopraddotarla. Io l’amava più che me stesso, e credeva di essere con eguale tenerezza riamato. Ma ella, all’amore l’ambizione anteponendo, ha manifestato per tempo la viltà dell’animo suo, e mi ha tornato alla mia libertà. La vendetta ch’io ne ho presa, è molto semplice, e lieve più che il torto non richiedea. Potrà ella in appresso mostrar l’antico oggetto dell’elezion sua, senza timore d’essere perturbata, ed io lascierolla in tutta pace godere della sua buona ventura. A questi detti mutarono aspetto le cose, e non v’ebbe persona che di un risentimento in cotal guisa mostrato sapesse dar torto al giovane; tutti insieme affermarono, la donna se per avventura al suo decrepito sposo avesse a sopravvivere, essere degna di consumarsi in perpetua vedovanza. E come può essere, discorreva io meco medesimo, che così laida passione, come è avarizia, s’annidi nel cuore affettuoso della donna?
E come addiviene egli mai, ch’ella per oro e per argento si disdica all’amore? Io più agevolmente scuserei quelle donne le quali da strabocchevole appetito vinte, si lasciano cadere in vergognosi traviamenti, che queste legittime meretrici. Sì, meretrici chiamar si debbono quelle che fanno un traffico infame del più santo e del più dolce di tutti i legami.