Lo Spettatore italiano: I celibi
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Nível 1
I celibi
Citação/Lema
La moglie e i
figli accrescono negli uomini l’umanità
Bacone~k.
Nível 2
Niun altro vincolo più che il matrimonio stringe gli uomini alla
società, e fa loro conoscere che sia amor di patria.
Nível 3
Retrato alheio
Il padre di famiglia può compararsi ad un albero vigoroso che per gran
numero di radici si attacchi al terreno, ed il celibe ad una pianta parassita che fa isterilire il
campo ove ella nacque. Lo sposo
nell’avvenire; ei vive colle generazioni future, unisce la propria esistenza alla loro,
la prolunga al par del tempo e si rende immortale. Il celibe non vede che se stesso nell’universo;
il termine di sua esistenza è l’orizzonte che ne circonscrive la vista: ristrette sono le sue idee,
concentrati i suoi affetti, e separato dal resto degli uomini si perde finalmente nel nulla. Se
l’ammogliato pianta un albero, non ne raccoglierà forse il frutto; ma non lascia però di piantarlo,
perchè frutterà certo ai suoi figli. Questo pensiero lo conforta e lo diletta, ed ha forza di fargli
durare qualunque fatica. Se l’uomo del celibato pianta o edifica, lo fa per godere ei medesimo.
Sottopone sempre al proprio vantaggio attuale il vantaggio che gli altri ritrarne potranno; e se il
bene di coloro che verranno dopo lui avesse nulla a menomare i suoi agi, lo
riguarderebbe come un infortunio.
Citação/Lema
Nível 4
Citação/Lema
Del presente si gode, e meglio aspetta
Petr.
Nível 3
Exemplo
L’uomo, dicea Solipso, deve essere interamente dedicato al suo proprio
bene, ed io non voglio stringermi con vincoli che lo farebbero da un altro dipendere. Solipso è
rimasto celibe; ma ha egli mai saputo che cosa sia felicità? Egli ha logora la gioventù sua tra
facili e rei piaceri, i quali mai non gli discesero al cuore, ma che anzi lo lasciarono pieno di
pentimenti. Costui così sollecito della sua libertà, s’è visto spesso servire al capriccio di una
vilissima femmina. Se talvolta è accaduto che siasi acceso per qualche oggetto capace d’ispirare un
amor virtuoso, non è andato guari che egli è stato sbandito come un vil seduttore. Eccolo oggimai
giunto alla vecchiezza: in quale orrenda solitudine si trova egli ridotto! I suoi amici, o, per dir
meglio, i compagni de’suoi disordini sono stati il più da lui veduti discendere nel sepolcro; e se
alcuni camparono dalle loro turpitudini, si trovano dolenti, al pari di lui, rimorsi e abbandonati.
Oppresso dalle infermità che pur sono l’usura de’preteriti vituperii, non ha chi lo assista, chi lo
consoli. Laddove potrebbe trovarsi intorno una provvida ed amorevole consorte, la quale al bene e al
male con esso lui sempre usata, il sovvenisse e ricreasse; laddove potrebbe racconsolarsi
all’aspetto de’figli, nei quali vedrebbe rivivere se stesso: egli in iscambio si giace derelitto in
preda alla rapacità de’suoi famigli, i quali gli vendono a carissimo prezzo una cura che non è
dall’umanità ispirata: si giace in mezzo ad avidi congiunti che sospirano il momento di
sua morte. Va intanto avvicinandosi a questo momento terribile, e non v’è nulla che ne gli
addolcisca l’amarezza. Quanto rincrescimento prova egli di non aver servata la maggiore e miglior
legge di natura! Con quanto piacere non sentirebbe egli risuonarsi all’orecchio i soavi nomi di
sposo e di padre! Con quanta dolcezza non gusterebbe egli il bene di amare e di essere amato! Oh
intempestivo pentimento! Oh soverchio rammarico! Egli ha voluto vivere per sè solo, ha amato
unicamente se stesso, e morirà senza che nessuno il compianga, senza che nessuno se ne affligga.
Nível 3
Exemplo
Vi è egli da meravigliarsi che vi sieno tanti nemici del matrimonio,
dice Sefilo, quando la corruzione de’costumi, le devastazioni del lusso, la cattiva educazione delle
donne si congiurano insieme contro la felicità dell’union coniugale? Vaglia la verità: Sefilo, puoi
tu, possono coloro che ti somigliano, assegnar alcuna ragione delle così fatte? Dirami, non ti sei
tu lasciato sempre vincere alla vaghezza de’piaceri? Non hai sempre schivato ogni laccio che avesse
niente potuto la tua incostanza frenare? Non hai tu forse trovato in questa general corruzione, di
cui meni tanto romore, la facilità di appagare le infami tue passioni? Non hai tu considerate le
donne come una possession comune, o come una mercanzia facile ad aquistarsi ogni volta che te ne
venisse talento? Che vai tu poi mettendo in campo i progressi del lusso, tu che la fortuna ha
ricolmato de’suoi favori? Corri meno tu stesso dietro i piaceri corrompitori di questo
lusso; pon modo alquanto a’molti fittizi bisogni, ed avrai ricchezze a sovrabbondanza per secondare
il voto della natura. Se temi d’impoverirti col metter figliuoli al mondo, specchiati nel povero, il
quale però mena moglie perchè non conosce falsi bisogni, e non estima perdita quello che niega a sè,
per darlo ai figliuoli. Voi ricchi solo ricusate di togliere ai vostri agi il troppo e il vano per
ubbidire a natura!
Nível 3
Exemplo
Il matrimonio, dice Matardo, è un vincolo troppo grave, il quale non
è fatto per la gioventù. La primavera e l’estate della vita debbono essere dedicate ai piaceri, alle
utili occupazioni, all’amore della gloria; ma quando la vecchiezza ci fa sentire che si avvicina,
quando ci richiama dalle fatiche al riposo, allora fia tempo di scegliere una consorte e di
consacrare la vita alle cure d’una famiglia. — Tu dunque, o Matardo, consideri il matrimonio come un
porto da ricoverarti: quando il secolo ti rifiuterà, quando sarai a te stesso sazievole, quando
altri non ti farà compagnia che la tua noia, allora pretendi associare alla tua sorte una fanciulla
dilicata ed avvenente, fatta per amare e per esser amata. Ma come puoi tu sperare ch’ella
s’affezioni ad un amante appassito, ad uno sposo sessagenario, che alte spiacevolezza degli anni
avanzati accoppierà forse i disagi di una vita logorata nella scostumatezza? E da chi vorresti tu sì
bella e piacevol giovane impetrare? non mai dalla sua elezione, ma dall’ambizione de’suoi parenti
che a te ne volesser fare una vittima. Ma ben tosto ti farà conoscere, che non avendo
partecipato al fior degli anni tuoi, non intende di sopportare la tua fastidiosa e sconcia
vecchiaia; che essa non vuole esser ridotta a fare il mestiere d’infermiera nell’età di godere i
piaceri della vita. S’ella dandosi alla malinconia sospira e piange, non anderà guari che troverà
chi le asciughi il pianto e la consoli. Quante amarezze non dovranno mai nascere da così malaugurata
unione! Inutilmente, Matardo, richiamerai la tua trista indipendenza, quando, straziato dalla
orribile gelosia, avrai la vergogna d’esser il tiranno o il carceriere della tua sposa; ma non
eviterai per questo il tuo disonore, e in vece di trovare a chi della tua miseria incresca, ti
sentirai dire che troppo bene l’hai meritata. Forse avrai, Matardo, la rarissima fortuna
d’incontrare una donna in cui la forza del dovere faccia le veci dell’amore; forse ti toccherà una
di quelle eroine che fanno alla virtù il sagrifizio di se stesse. Ma qual piacere potrai trarre da
unione sì fatta? come potrai, ove sentimento ancora ti avanzi, vedere una donna amabile, la quale,
quanto più può, s’adopera ad apprestarti un bene che ella non potrà teco godere? Ella si farà forza
per sorridere in tua presenza, per chiamarsi la calma e la serenità sul volto; ma nasconderà intanto
le sue lacrime, ma arderà intanto il suo cuore d’un amore che non è per te, e che indarno procura di
vincere. Se sono coronati i tuoi voti, ed hai la sorte di esser padre, tu non avrai spazio a far il
dover tuo, e ti troverai aver compiuto il cammin della vita prima che abbi allevati i
figliuoli, che ti converrà accomandare a un tutore. Chiuderai gli occhi innanzi d’aver veduto gli
oggetti della tua maggior dilezione, diretti per la via della sapienza, e prima di averne fatto il
collocamento e la fortuna. Quanti rimorsi, qual amarezza non proverai tu in quel punto, di non avere
stretto più per tempo i nodi dell’imeneo!