Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione CCXCII", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.5\292 (1729), S. NaN-240, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4862 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

Lezione ccxcii.

A‘ chi si compiace divertirsi nel parlare delle Donne.

Zitat/Motto► Quis non invenit, turba quod amaret in illa?

Ovid. L. 1. 175. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► Ebene 3► Brief/Leserbrief► Mio caro Filosofo.

Già che la mia ultima Lettera è stata ben ricevuta dal pubblico, ho disegnato di continuare con voi la mia corrispondenza sopra queste vezzose, e malandrine creature, le Donne. Voi sapete, che il mio principale studio, benche di non molta estesa, è diretto a loro. Non ho mai, che per loro amore apperto un Libro. Ho ritrovati l’altro giorno due tratatti [sic] di storia, che sono maravigliosi per un Filosofo alla Moda, e che non lascieranno di molto gradire, quando passino per le vostre mani. Ho letta la prima, a caso in un Libro intitolato Herodoto, da me ritrovato sulla finestra del nostro amico Focoso una mattina, che mi portai a ritrovarlo. Si aprì per [236] fortuna nel luogo, che ora vi riferisco. Ebene 4► Exemplum► Dice che vi erano, tutti gli anni, molte Fiere in Persia, dove si esponevano, in vendita, tutte le nubili Figlie. Vi si portavano tutti gli uomini, che avevano bisogno di moglie. Ciascheduna era ceduta al più alto essibitore, e il danaro, che si ricavava dalla loro vendita, restava impiegato nell’uso, che or ora saprete. Così i più Ricchi avevano la elezione, e levavano le maggiori Bellezze. Le altre si distruibuivano [sic] frà i Poveri, e fra quelli, che non avevano come pagare una Bella molti di questi sposavano le graziose, senza spendere un soldo, quando qualcheduno no si abbattesse ad offrire qualche cosa, nel quale caso, chi più offriva la ottenea. Ma sappiate, che in Persia, com’è anche frà di noi, ven’erano tante di Brutte, quante di Belle, e graziose; e così dopo, che i magistrati si erano disfatti di buona parte, ve ne restavano ancora molte, e molte. Per disimbarazzarsene davano alle Brutte il danaro, che avevano ricevuto dalla vendita delle Belle: di maniera, che un pover’uomo, che non aveva di che ottenere una Bella, ne sposava una Ricca; e notate, che si accordava sempre alla più brutta la Dote migliore. Aggiugne l’Autore, che ogni marito povero, era obbliga-[237]to a ben vivere con sua moglie, ed in caso si pentisse del suo mercato, dovea restituirla, con tutta la sua Dote, alla Fiera seguente. ◀Exemplum ◀Ebene 4

Vorrei in questa occasione, che voi stabiliste in idea una simile Fiera in Italia. Quanto riescirebbe piacevole il vedervi accompagnare Dame di qualità con Portantini, Zavattari, ò dipingersi Signori di sfera soddisfatti nel condurre per mano in grande ceremonia le Figlie d’un misero Bottegajo, o d’un ordinario Gastaldo! Benche, a dirvi la verità, considerando l’amore delle Ricchezze, che domina in questi Paesi, più di quello regnasse in Persia, vi sarebbe assai da temere, non vi fossero alcuni de’ nostri più distinti Signori, che elegessero il migliore Partito, e disputassero frà di loro per ottenere la più Ricca di tutte le Brutte; e che all’opposto le nostre più famose della Beltà non venissero comprate da Ricchi strambi, da Prodighi, o da Giuocatori. Quante riflessioni galanti non fareste voi sopra la buona politica de’ Persiani, che avevano l’attenzione con tali matrimonj di abbellire i principali dello stato, e di rendere le Persone che governavano più graziose? Ma voi siete uno Scrittore sì bravo, e giudizioso, che ve ne rimetto la esecuzione.

[238] Ebene 4► Exemplum► Il secondo trattato di Storia, che vi ho promesso, si ritrova altresì in un Libro, il quale narra, che un Generale de’ Tartari, dopo avere assediata, e vinta per assalto una forte Città della China, volle esporre in vendita tutte le Donne, che vi si ritrovarono. In questa idea esaminò bene il loro giusto valore, e le fè mettere ciascheduna in un Sacco, col prezzo segnato di sopra. Vi si portarono a folla gli avventori da tutte le parti, benchè obbligati, come dice il proverbio, a comprare il Gatto nel Sacco. Ve ne fù uno, frà gli altri, che allettato dall’alto prezzo d’un Sacco, lo contrattò, è l’ottenne. Giunto sopra un Ponte alla metà della strada, che portava alla propria Casa, volle riposarsi, e vedere, allo stesso tempo, il suo bello acquisto. All’apertura del Sacco, mostrò il naso una vecchiarella del che n’ebbe tanto dispetto, che voleva gettarla nel Fiume; ma la buona Dama lo supplicò di aspettare almeno, che l’informasse della sua Famiglia. Intese allora, ch’ella era Sorella d’un grande Mandarino, il quale non lascierebbe di arrichire un suo Cognato. Rinchiuse perciò il Sacco, se la portò a Casa: ed ebbe una eccellente moglie, che gli procacciò le sperate ricchezze dal suo Fratello. ◀Exemplum ◀Ebene 4 [239] Se fossi disposto a sognare la seconda volta parmi, che sù questo piano potrei formare un assai gradevole sogno. Ebene 4► Traum► Suppongo dunque, che tutte le Donne nubili di questa Città sieno poste in un Sacco, con sopra ciascheduno il biglietto del prezzo, e portate al pubblico mercato. Il primo Sacco venduto è valutato cinque milla scudi: Aperto vi si ritrovava dentro una brava Governatrice di Casa di aria molto graziosa, e soddisfatto il compratore delle sue buone qualità, subito con tutto il piacere la paga. Il secondo Sacco, che si apre non è tacciato, che cinquecento scudi, benche racchiuda una celebrata Beltà: Rende stupore il vederla ridotta a prezzo si vile: ma si viene detto, che sarebbe stata valutata dieci milla scudi, se non fosse una Brontolona spietata. Ritroverei indi qualche galante Donzella, che sarebbe il fiore di tutto il mercato; e forse scoprirei una mezza dozzina di Giovani pazzarelle, legate assieme tutte nel medesimo Sacco a trecento lire per ciascheduna. Le Astute, e le Civette sarebbono valutate il medesimo prezzo, benche le prime fossero di maggior’ esito. ◀Traum ◀Ebene 4 M’immagino, che un sogno di questa natura sarebbe di vostro gusto, mentre, per esprimermi da Filosofo, vi ritrovereste qualche moralità. Ma [240] qualunque idea ne possiate avere, dispensatevi, se vi piace d’onorare questa Lettera colla stessa pedantesca Appologia, con cui avete regalata la precedente mia. Le Donne amano gli uomini vivi, ed allegri, nè mai si offendono degli scherzi, che vengono da un loro Ammiratore di professione. Io sempre le ho moteggiate, e sempre sono stato bene con loro. Tutto vostro.

Cavagna. ◀Brief/Leserbrief ◀Ebene 3 ◀Ebene 2 ◀Ebene 1