Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione CCXLIII", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.4\253 (1728), S. 355-360, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4593 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

Lezione ccliii.

Altre particolarità intorno alle antiche Amazoni, ed alcuni popoli ad esse vicini.

Ebene 2► Metatextualität► DOpo avere esaminato il manoscritto, di cui ho parlato nella precedente lezione, e veduto ciò che dice sopra la Repubblica delle Donne, vi ho ritrovate molte particolarità, che meritano l’attenzione de’ miei Leggitori. ◀Metatextualität

Ebene 3► Utopie► Le Figlie di qualità dopo la età di sei anni, fino alli dodeci, vi si mandavano a scuola, dove imparavano a combattere fra di loro co’pugni, e co’ bastoni, e molti altri esercizj della stessa [356] natura, di sorte che non vi era niente di più ordinario dal vedere una Fanciulla ritornare la sera a Casa colla testa rotta, o con due, e tre denti di manco. S’ insegnava indi loro, a montare a Cavallo, a tirare di Arco, a colpire nel segno, scagliare colla fiomba le pietre; e se ne formavano diverse compagnie a fine di perfezionarle nell’ arte militare. Le Dame di qualità in vece di trastullarsi co’ Cagnolini, si divertiano co’Lionzini; e quando voleano darsi qualche piacere, in vece di giocare all’ Ombre, o a Pichetto, si esercitavano, tutto un dopo pranzo, alla Lotta, o gettare col piè una Barra. Non si è mai veduto salire il rossore alla faccia, nè inteso a tramandare un sospiro a chi si sia nella Repubblica. Le Donne no si abbigliavano mai, che per comparire terribili, e perciò ancora, dopo le Battaglie si dipingeano le guance col sangue de’ loro nemici. Da questo pure nascea, che il volto più sfregiato era tenuto più bello. Se frà i bottini, che facevano, ritrovavano merli, giojelli, festucce, o altri ornamenti di oro, o di argento, ne arricchivano gli arnsi de’ loro Cavalli, senza, che mai pensassero ad abbigliarne se stesse. Si accordavano certi diritti, e privilegj ad’ ogni madre, che avea tre Figlie. Il Senato era composto di vecchie, ed era vietato dalle Leggi, l’ammettervene alcuna se non quando [357] era in età di non più avere figliuoli. Pretendeano, che la loro Repubblica fosse duranta quattromila anni; ma questo non è del tutto probabile, quando non si supponga, che misurassero i tempo cogli anni Lunari. E questo potrebbe essere vero.

Vi fù in questa Repubblica di Donne una grande Rivoluzione cagionata da un Rè vicino, il quale, dopo avere fatta loro guerra per molti anni, con varj successi, le ruppe del tutto, in una fanguinosa battaglia. Si attribuì a varie cause tale disgrazia. Alcune pretendeano, che la segretaria di Stato soggetta a vapori della milza, avesse commesso qualche grave sbaglio negli ordini, che avea spediti: Altre diceano, che la Governante Primaria, era allora incinta, e questo le impedì il vegliare a pubblici affari, e l’averne tutta la cura, che richiedea il Caso. Ma non saprei darvi fede, mentre questo non si accorda colle massime fondamentali, delle quali ho parlato nel fine del precedente capo. Il Manoscritto adduce una ragione assai più verosimile di tale disastro. Sostiene che la Generale diè un figlio alla luce, ò almeno disperse la vigilia stessa della fiera Battaglia. Che che ne sia, questa segnalata disfatta le obbligò a chiamare in loro soccorso gli uomini della nazione vicina, loro buoni Amici, e collegati, ma non ostanti i loro [358] uniti sforzi, la guerra durò molti anni prima di poterla condurre a buon fine.

Le Campagne, che ferono assieme i due Sessi li famigliarizarono sì bene, che terminata la guerra, non ebbero brama di separarsi. Quando la intrapresero di concerto, ciascheduno avea il suo campo a parte; ma poscia divenuti più famigliari inalzarono framischiate le loro Tende, senza distinzione veruna.

Dall’ ora in poi, i due Sessi s’andavano polindo di giorno in giorno. Gli uomini invitavano le donne dentro i loro quartieri: ed’ ornavano le loro Tende di fiori, e di frasche per riceverle. Se ne ritrovavano una più gradita delle altre; scolpivano il suo nome sopra la Tavola, o disegnavano la sua Figura colla creta sulla muraglia; ò parlavano di lei pieni di una specie di entusiasmo, che convertirono, a poco a poco, in versi, ed in Sonetti. Furono questi i primi abozzi dell’Archittetura, della Pittura, e della Poesia trà que’ popoli grossolani. Allorche i due guerrieri Sessi aveano riportato qualche vantaggio sopra il nemico per dimostrarne la gioja, gambettavano assieme, e feano grandi battigliuole colle spade, e scudi, il che col tempo, partorì delle canzonette, e de’ balli regolari.

Le Donne avvezze, in queste occasioni a sollazzarsi cogli uomini, si lagnava-[359]no della esorbitante foltezza delle lole loro barbe, e della spropositata longhezza delle loro ugne, sì che, animati da tale avviso ebbero cura di liberarsi da tali superfluità, e di rendersi più che poteano graditi alle loro Amiche, e Collegate.

Se i due Sessi aveano fatto qualche Bottino sopra il nemico, gli Uomini regalavano le Donne da loro più ammirate, ciò ce vi era di bello, ò di ricco; e sovente ornavano il collo, la testa, ò le braccia delle loro innamorate di tutto quello parea loro gentile, e gallante. Le Donne convinte, che gli Uomini si compiaceano nel rimirarle, quando erano abbellite da tutte quelle conciature, posero tutto lo studio nell’ inventare nuove mode, e nel brillare una sopra l’altra, ne’ consigli di guerro, e nelle pubbliche Adunanze. Dall’ altra parte gli Uomini appena osservarono, che le Donne ricercavano conardore le apparenze, si affatticarono ad aggiustarsi, per guardagnare, quanto era possibile, la loro grazia. In somma, dopo alcuni anni di conversazione fra’due Sessi, le Donne incominciarono a sorridere, gli Uomini a dare delle occhiate; Le Donne mostrarono tenerezza, e gli Uomini vivacità.

Rimasti insensibilmente, amendue i Sessi politi, nel fine della guerra, che terminò colla totale rovina del loro [360] nemico, I Colonelli d’ un Armata sposarono le Colonelle dell’altra; i Capitani fecero lo stesso colle Capitanie, e tutti gli Ufficiali subalterni, ed Ufficiale, Cornetti, e Cornette, Alfieri ed Alfiere: Sargenti, e Sargente, Caporali, e Caporale: fino i Tamburini, e le Tamburine seguirono l’esempio de’ loro maggiori. Così le due Repubbliche vennero a formare un solo corpo, e diventarono lo stato più fiorito, e polito vi fosse in quella parte del mondo abitabile. ◀Utopie ◀Ebene 3 ◀Ebene 2

Il fine. ◀Ebene 1