Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione CCXXIX", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.4\229 (1728), S. 215-220, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4569 [aufgerufen am: ].


Ebene 1►

Lezione ccxxix.

Non tutti sono capaci delle medesima cose.

Zitat/Motto► Non omnia possumus omnes.

Virg. Ecl. VIII. 63. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► LA natura non ha fatto niente in vano. Il Creatore dell’universo ha destinato ciascheduno ad un certo uso, ed ha sì bene determinata la sfera della sua attività, o il giro, che dee seguire, che, ogni poco, voglia distaccarsene, si rende incapace di corrispondere al fine della sua creazione. Nella Economia civile, che riguarda le Società, corre presso poco, lo stesso come in quella della natura. L’una, e l’altra formano una specie di Catena, se vi manca un anello, riesce inutile, e disordinata. La maggior parte del ridicolo, che si osserva negli uomini, principalmente viene dall’affettazione di que’ caratteri, che sono loro improprj, per non essere loro destinati dalla natura.

Ciascheduno ha una, o molte qualità, che lo ponno rendere utile a se [216] stesso, ed agli altri. La natura non manca mai d’indicarle; mentre il Fanciullo stà sotto la sua direzione ella ha cura di regolarlo ne’ suoi primi passi. Si offre pure, indi, a guidarlo fino al termine del suo corso. S’egli accetta la di lei condotta, non potrà quasi sgararla. La natura è sempre esatta nell’adempiere i suoi impegni. Sì come non promette mai ciò che non può mantenere, così non manca mai di eseguire ciò che promette. Il male stà, che gli uomini sdegnano ciò, in cui potrebbono riescire, ed affettano cose, per le quali non sono nati; si credono già maestri in quello a cui vengono dal proprio genio disposti, e rivoltano tutta la loro ambizione a cose, che non sono a loro adattate. Diventano nemici de’ loro naturali talenti presso poco, come gli avari lo sono del loro riposo; non gustano verun piacere nel possesso di quello hanno, per la sciocca brama di ottenere ciò che non hanno, e che forse mai otterranno.

Ebene 3► Fremdportrait► Cleante è Uomo di buon senno, di felice memoria, ed anche d’ingegno, che, unito al vigore del suo corpo, lo rende capace di qualsivoglia grande applicazione; non vi è onesta Professione in cui non possa riuscire, ed eziandio comparire con qualche splendore, ma intestato del Carattere di Gentiluomo polito, non vuole applicarsi ad [217] altro; tutti li suoi pensieri mirano à quello; in vece di attendere all’anotomia, di frequentare il foro, o di studiar le Legge, legge commedie, balla, si abbiglia, e si perde in visite innutili, ed in deboli complimenti. In vece di essere un famoso Avvocato, un abile ministro, o un medico accreditato Cleante è un vero Fatuo; e sarò l’objetto dello scherno di tutti quelli, che lo conoscono, per avere male applicati i suoi talenti. ◀Fremdportrait ◀Ebene 3

Quest’attenzione il mondo è obbligato di tutta la generazione di Fatui, che lo riempiono. La natura, in tutte le sue differenti Scene, non ha mia distribuita una tal parte: produce, alle volte de’ semplici, ed innocenti; ma il sciocco, ed il Fatuo è fabbrica degli uomini che impiegano, al roverscio di quanto ella richiede, i loro talenti. Non lascia perciò di risentirsi, o tosto, o tardi, e vendicarsi di quelli, che l’attraversano. Non riesce gran cosa più nel contradirla sù questo punto, di quello succeda nella produzione de’ vegetabili: col soccorso dell’arte, e d’un buon’innesto, si estorce da lei una Pianta, o un Frutto di singolare apparenza; ma quale insipidezza non vi si ritrova? Ebene 3► Fremdportrait► questo e l’emblema di Valeriano, e della sua Poesia Valeriano pensa giusto, parla coretto; è civile, e polito; viene creduto un ingegno universale que-[218]sto era si vero, che non si dava se non una cosa, a cui non fosse proprio, la Poesia, per cui non avea talento; con tutto ciò, vuol’essere Poeta; fa de’ versi, mette il suo intelletto alla tortura per convincere la Città, ch’egli non ha quello straordinario talento, come, da principio si giudicava. ◀Fremdportrait ◀Ebene 3

Se gli uomini si restringessero ad innestare sopra la natura, ed ajutare le sue operazioni, che non ne potremmo aspettare? Cicerone non ne sarebbe il solo oratore, ne Virgilio il solo Poeta ne Cesare il solo Generale d’armata. Il fabbricare sopra la natura, e un gettare il fondamento sopra una Rocca, tutto vi si accomoda, per così dire, da sé, e l’opra non e appena incominciata, che è mezza fatta. L’ingegno di Cicerone lo portava alla eloquenza, quello di Virgilio a coltivare le muse; ubbidirono l’un e l’altro al loro istinto, e ne rimasero bene ricompensati. Se Virgilio si fosse applicato al Foro, non sarebbe comparsa la di lui virtù franca, e modesta e se l’Oratore Romano avesse atteso alla Poesia, il di lui talento per la Declamazione gli sarebbe poco, o niente giovato. La natura, in se stessa lasciata, ci mostra il migliore sentiero. Ella non sa tollerare le violenze, e se trascuriamo di seguirla, siamo i primi a patirne, da per tutto dove la natura disegna produrre qualche cosa, non lascia [219] mai di somministrarne le vere sementi, non meno necessarie a produrre le qualità intellettuali, e morali, di quello sieno à formare le Piante. Ne sò come un uomo, il quale pretende verseggiare al dispetto della natura, non si ritrovi tanto ridicolo quanto sarebbe un Giardiniero, che volesse far nascere delle Gionchiglie, o de’ Tulipani senza l’ajuto delle Cipolle.

Già che non vi è buona, o cattiva qualità, che non riguardi li due Sessi, non vi è dubbio, che le Dame non rissentano, perlo meno, al pari degli uomini, l’affettazione di questo ordine. Ebene 3► Fremdportrait► Non se ne puole meglio vedere il disordine, che ne’ due opposti Carratteri di Celia, e di Rusticana. La prima è fornita di vezzi, e di naturale assai dolce, ma non ha spirito, ed’ha una ingratissima voce. L’altra è brutta, ed incivile, per altro è spiritosa, e di buon senno. Se Celia volesse osservare il silenzio sarebbe adorata da suoi spettatori. Se Rusticana volesse parlare, i di lei Ascoltatori l’ammirerebbono: ma Celia è una istancabile Ciaccogliera; e Rusticana affetta un’aria languida, e pensiorosa, a segno che si dura fatica nel credere, chel’ una sia bella, e l’altra sia spiritosa. Celia vorrebbe essere spiritosa, e Rusticana vorrebbe passare per Bella. ◀Fremdportrait ◀Ebene 3

Il peggio si è, che, con tale affet-[220]tazione, gli uomini non solamente perdono una buona qualità, me ne contraggono una cattiva, non solamente diventano incapaci di ciò, a cui erano proprj, ma si determinano a ciò, per cui non hanno verun talento, di maniera che, in vece di comparire per un verso, si rendono dispregevoli per un altro. Lo stesso accade nelle Dame. Ebene 3► Exemplum► Se Negrelia non avesse studiato di communicare dello splendore alla sua Tintura, sarebbe per anco applaudita per una Bella Olivastra, ma ha voluto framischiarvi del bianco, e del rosso; e viene oggi distinta per la Dama che sa dipingere. ◀Exemplum ◀Ebene 3 Se si potesse, in somma, impegnare il mondo a praticare l’aviso: Seguite la natura, che l’oracolo di Delfo pronunciò, quando Cicerone gli chiese, a che dovesse determinarsi, vedremmo quasi tutti gli uomini così bravi nella loro vocazione, come l’era nella sua questo insigne Romano. Le Donne bandirebbono subito le insulfagini, e l’affettazione, nè si vedrebbono, frà di noi, tanti Fatui, nè tanti caratteri pigliati imprestito. Per me non ho mai potuta considerare questa opposizione alla natura se non come la più alta di tutte le pazzie, e la più attroce di tutte le colpe: combatte gl’ordini della Provvidenza, ed immita, per esprimerli con Cicerone, la Ribellione de’ Giganti, che feano guerra al Cielo. ◀Ebene 2 ◀Ebene 1