Zitiervorschlag: Cesare Frasponi (Hrsg.): "Lezione CCII", in: Il Filosofo alla Moda, Vol.4\202 (1728), S. 62-68, ediert in: Ertler, Klaus-Dieter / Fuchs, Alexandra (Hrsg.): Die "Spectators" im internationalen Kontext. Digitale Edition, Graz 2011- . hdl.handle.net/11471/513.20.4542 [aufgerufen am: ].


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Lezione ccii.

Alli sinceri contraposti a Doppj.

Zitat/Motto► Si ad bonestatem nati sumus,ea aut sola expetenda est, aut certè omni pondere gravior est habenda quàm reliqua omnia.

Cicer. ◀Zitat/Motto

Ebene 2► IL mio più volte riferito Amico galante mi fea jeri sera i suoi lamenti, che i costumi della Città si siano, da qualche anno cambiati; che un Uomo polito non sia meno imbarazzato nell’intavolare una Conversazione, che nel tessere un discorso, sopra i sogetti, che d’ordinario vi si trattano. [63] Pretende vi sia oggi un male sotto il Sole, ne passati secoli sconosciuto; mentre nissun Poeta satirico o scrittore di morale ne ha fatta menzione. Da che il mondo è creato, dic’egli, mai gli Uomini, in si poco tempo, sono doventati si Furbi. Se legete le Tragedie dell’ultimo secolo, ritrovate, che gli Uomini artificiosi e le Persone d’imbrogli sono di avvanzata età, al coperto de’ piaceri, e de’ bollori della gioventù; ma oggidi, per quanto l’amico osserva, i Giovani arrivano in un tratto alla sperienza de’ vecchi: vedrete uno di venticinque anni astuto, perfido, e pieno d’intricchi, non farsi scrupolo veruno a sovvertire, sorprendere, o tradire il Prossimo. Fino verso il fine del secolo passato, aggionge l’amico, non vi era Furbo un pò distino, sotto la età di quarant’anni; e oggi, da per tutto, non udite a parlare che di stabilire la propria fortuna, senza riguardo alla natura de’ mezzi, che vi s’impiegano. Questa sregolata ambizione è doventata sì alla moda, che la gioventù trascura tutto ciò, che si avvicina al candore, alla sincerità, ed alla virtù: affettano anche molti di comparire peggiori di quello sono, e mostrano, e nelle azioni, e ne’ discorsi, che non hanno veruna stima, ne della Fedeltà, ne dell’onore: Purche giongano al fine de’ loro disegni, non si [64] pigliano fastidio del rimanente. Nodriscono una sciocca vanità della loro finezza, benche sia di corta durata; e benche le sole anime deboli, basse, e vili l’approvino. Metatextualität► Ma senza esaminare quì li giri, che l’artificio mette in opra, per ingannare i sciocchi, mi servirò d’un autorità di gran peso, per far vedere, che non vi è se non la sincerità, la quale sia capace di sostenere lungo tempo, gl’interessi, e la fortuna d’un Uomo. ◀Metatextualität

Ebene 3► Zitat/Motto► “La Fedeltà gode tutti i vantaggi della Finzione, e molti altri d’aggionta. Se l’apparenza è buona per qualche cosa, io sono persuaso, che la realtà sia infinitamente migliore. A che un Uomo dissimulare, o voler comparire ciò che non è, se non avesse buona opinione della qualità, che si attribuisce? In fatti l’essere Ippocrita, o dissimulatore, non è altro che vestire l’esterno di qualche cosa lodevole, e reale La più sicura strada di comparire dotato di qualche talento è il possederlo. Egli è anche sovente tanto difficile l’avvezzarsi alla Ippocrisia, quanto il fare acquisto della virtù; e se questa non vi è, infallibilmente, o tosto, o tardi, si scoprirà, ed in tale caso è perduta ogni attenzione di fare la finta comparsa. Nella pittura vi è sempre qualche cosa, che la fà, con aggevolezza, distinguere dal na-[65]turale.

Non si puole rappresentare lungo tempo un Personaggio fuori del proprio; finalmente, per quanto grande sia l’arte, la natura ci scuopre, e ci tradisce. Chi dunque ha desiderio di comparire buono, lo sia in fatti; allora tutto il mondo rimarrà convinto della sua bontà; dalche si deduce, che la sincerità è per ogni verso la vera Prudenza.

Ella singolarmente gode reali vantaggi, anche negli affari della vita civile, sopra tutti gli artificj, e raffinamenti della Finzione, e dell’astuzia; e la strada più semplice, più facile, e più sicura di avvanzarsi nel mondo: ella è accompagnata da meno imbarazzi, da meno fatica, da meno cure, e da meno pericoli. Ella è il sentiero più corto per giognere al nostro fine; a diritta linea vi ci conduce, e l’uso riescirà sempre di più lunga durata. Gli artificj dell’astuzia, e della Frode s’indeboliscono di giorno in giorno, e doventano meno utili a chi li pratica; la dove il candore si rinforza col tempo; quanto più uno l’esercita, tanto maggiore utilità ne risente; con ferma via più il buon credito, ed impegna sempre più quelli, che lo conoscono a fidarsi di lui: il che riesce d’un prezzo inestimabile, ne-[66]gli affari della vita civile.

La verità mai si smentisce, nè ha bisogno di arte per iscoprirsi, stà sempre sulle labbra, pronta ad escire, anche quando meno vi si pensa. Non così la menzogna; ella è incomoda; mette l’animo alla tortura, e richiede molti cattivi giri per sostenersi. Ella è come un edificio fabbricato sopra rovinoso fondamento; ha sempre bisogno di nuovi appoggi, e costa più il mantenerlo, che se fosse stato, da principio fabbricato sopra un stabile fondamento. Ma la sincerità è durabile ferma, e soda, non vi sono ne’ di lei fondamenti, nè vuoti, nè cave, nè sotterranei, ed essendo aperta, è franca, non teme di essere esposta agli occhi di tutto il mondo.

Dall’altra parte l’Ippocrità si ritrova sempre in pericolo di essere scoperto; e quando si crede di caminare nelle tenebre, tutte le sue andature riescono sì trasparenti che quasi tutti ne penetrano il fondo; egli è l’ultimo ad accorgersi d’essere scoperto; e mentre s’immagina d’avere ingannati gli altri, egli è solo ingannato dal proprio cuore, e l’objetto de pubblici scherni.

Aggiongasi, che la franchezza ajuta molto nella spedizione degli af-[67]fari; attrae una grande confidenza verso di quelli, che la possegono: sparagna molte ricerche, ed, in pochi passi, va diritta al fine. Si rassomiglia ad una strada maestra battuta, e di buon fondo, che guida più presto, e con più sicurezza all’albergo, di quello facciano i sentieri obliqui, ne’ quali si arrischia di perdersi; La dove, per quanto comodo si ritrovi nella Dissimulazione, non è di lunga durata, ed è perpetuo il male, che ne risulta. Rende l’Uomo, in tutta la sua vita, sospetto; non vi si crede nè meno quando dice il vero, e si tiene per diffidente, anche quando non avrà forse cattivo disegno. Allorche uno e screditato in materia di buona fede, non vi è niente, che lo possa redimere nè verità, nè menzogna.

Mi è sovente passato per la mente, che Dio, con un tratto della sua infinita sapienza, abbi nascosti al Furbo, ed all’Ippocrita i vantaggi, che risultano dal candore e dalla sincerità, quando anche non avessimo mira, che il temporale interesse. Sono accecati dall’Avarizia, e dall’Ambizione a segno, che ricercano, per tutte le strade, il proprio interesse presente, nè hanno veruno riguardo a vantaggi lontani, benche assicurati dalla buona fede. Se fosse-[68]ro capaci di scuoprirli riescirebbono persone oneste, non tanto per virtù; quanto per astuzia, sulla speranza di arrivare più presto, e con più sicurezza al loro fine. Per questo, dissi, la Divina giustizia, ha reso loro occulto questo tratto di vera sapienza, acciò non istassero a livello colle persone d’onore, ne eseguissero i loro iniqui disegni per via di legitimi mezzi.

Bisogna confessare che se l’Uomo dovesse trattenersi un solo giorno in questo mondo, si che non dovesse trattare con quelli della sua specie, nè avesse bisogno della loro stima, o de’ loro ufficj, non vi sarebbe gran male per quello s’aspetta agl’interessi della vita presente, se perdesse la sua riputazione in un tratto, o l’azzardasse senza vantaggio. Ma dovendo farvi qualche soggiorno, e volendo approffitarsi del commercio cogli altri, mentre vi tiene la sua Dimora, la Fedeltà, e la sincerità debbono accompagnare tutte le sue parole, e tutte le sua azioni; Non vi è altro mezzo per sostenerlo fino al fine, malgrado tutte le traversie di questa vita; e tutti gli atrificj che puole mettere in opra, o tosto, o tardi gli mancheranno.” ◀Zitat/Motto ◀Ebene 3 ◀Ebene 2 ◀Ebene 1