Sabbato addi 21. Giugno 1760.
Quello, ch’è da vendere, da comperare, da darsi a fitto, le cose ricercate, le perdute, le trovate, in Venezia, o fuori di Venezia, il prezzo delle merci, il valore de’cambj, ed altre notizie, parte dilettevoli, e parte utili al Pubblico.
i disse l’altra sera un Uomo benestante, ch’egli avea bisogno di persona, che soprantendesse alle cose sue; ma che avrebbe desiderato, che questa sapesse far conto della roba. Pochi sono oggidì quelli, che così facciano, e sappiano risparmiare. Di cosa in cosa si venne a ragionare, a quali segni si potesse riconoscere un Uomo, che risparmia, quando anche di fuori desse indizio d’essere spenditore. Molte cose vennero dette. E vi fu uno fra gli altri, che parlò in questa forma. S’egli vi fa di bisogno veramente uno, che faccia conto della roba, egli è il tale, e disse il nome. Questi è un vecchiotto, che va pulito della persona, e si veste con gentilezza. Al vederlo, voi direste, ch’egli spende molto in vestiti; ma ha trovato il modo di fargli durare in perpetuo, quando gli ha comperati una volta. Non vi dirò tutte le diligenze, ch’egli usa nel battergli, rinettargli d’ogni peluzzo, ripiegargli, allogargli, coprirgli, e far loro carezze; ma solamente vi dirò, che poche sere fa uscendo egli d’una casa, dove avea fatto una visita solenne, ed era andato vestito da festa, quando fu in sull’uscio, vide che piovea, onde rientrato, e sedutosi sopra una panca (sic!) nella prima entrata, si trasse di gamba un pajo di calzette bianche, e nette che avea, e rinvoltele in un foglio bianco se le pose nella scarsella. Rovesciò il mantello; ma pensando, che la pioggia potea sì immollarlo, che sarebbe forse trapelata sul vestito, trattosi il mantello di nuovo, rovesciò anche il primo vestimento, avendo non poco che fare con le maniche, le quali rovesciate stentavano ad adattarsi, dov’è l’imboccatura verso la mano, oltre all’impaccio delle falde e de’bottoni, che di dentro gli ammaccavano la pelle. Vestitosi in tal guisa tutto riverso, traendo qualche sospiro a cagione delle scarpe e delle calze di sotto, s’avviò col nome del Cielo per andare a casa sua. Io che per caso avea veduto tutta questa manifattura gli andai dietro, osservando com’egli s’affaticava di camminar leggiero, e come spesso s’avea l’occhio alla gamba, ed ogni sprazzo di fango gli era un coltello nel cuore. Se la Signoria vostra può avere alla testa delle faccende sue cotesto Uomo dabbene, io son certo, che a’tai segni avrà uno de’più oculati, e diligenti risparmiatori, che sieno al Mondo.
Il Cielo ci guardi da’Filosofi, e da gente astratta, i quali quando sono intrinsecati in qualche meditazione, divengono nell’altre cose più ignoranti di tutti gli altri Uomini.
Tezon, Martedì verso le ore ventidue giuocavano diversi giovani alle Borelle; standovi d’intorno una numerosa calca di Spettatori. Avvenne, che per caso uno di questi trattenne col piede una palla tirata da uno de’Giuocatori, sicch’essa non potè ruotolando giungere alla meta per vincere il punto. Il Giuocatore pien di dispetto, perchè era perdente, n’ebbe tanta rabbia, che senza altro pensarvi sopra scagliò l’altra palla che in mano avea con tanta furia verso lo spettatore, che s’egli l’avesse colto l’uccideva; ma egli con uno scorcio di persona sfuggì il colpo; e senza mostrar d’essere per ciò punto alterato, si stette tacendo alquanto, e si tolse poi via di là, tanto che ognuno s’era dimenticato del caso. Ma l’offeso spettatore meditando in suo cuore un’acerba vendetta, n’andò cheto in calle della Pegola a San Martino alla sua abitazione, e prese quivi due palle di ferro di mezzana grandezza, ritornò un’altra volta colà dove si giuocava, e colto il momento in cui l’offensore s’abbassava per ricogliere le palle da giuoco, sparò il braccio per iscagliargli una delle palle di ferro nella schiena; e gli riusciva, se un uomo là vicino non l’avesse ritenuto. Allora tutti i Giuocatori gli furono addosso, e con le percosse lo scacciarono fuori dal luogo ove si giuocava, sicchè non essendosi contentato del primo colpo uscito a voto, volle aver peggio.
Fo parte al Pubblico d’una Lettera pervenutami dalla Mira, essendo essa scritta con certe circostanze, che hanno in sè qualche galanteria degna d’essere veduta.
Domenica sono stato all’Opera di
Il Signor Giuseppe Filosi incisore in Rame, ha pubblicata la sua prima Stampa delle inclite Dame passate, e presenti. Esprime questa le glorie di Donna Vittoria Barbariga Rezzonico Madre del Sommo Pontefice regnante Clemente XIII. La carta Stampata (sic.) in nero si vende soldi venti, e due lire l’una le colorite. Si vendono al negozio del Sig. Paolo Colombani Librajo in Merceria a San Salvatore all’insegna della Pace. Fra pochi giorni si diranno altre particolarità di questa nobile Opera; per ora si dà solo notizia di questo primo Rame per li Signori Associati, e altri dilettanti.
Nella Bottega delli due Mori in faccia la Chiesa di S. Giovanni Elemosinario di Rialto, si dispensa una Bibita chiamata Alfabeto a Soldi 5. alla chicchera. Spera il Sig. Fabricatore di tal invenzione, che quelli che lo favoriranno, resteranno contenti.
Viene desiderata una Casa grande, che paghi di fitto dai Ducati cento fino ai centoventi, con due appartamenti, e luoghi terreni per comodo di legna, vino, e altro ad uso domestico. Se alcuno l’avesse, o volesse rinunziarla, ne dia avviso a Paolo Colombani Librajo in Merceria.
Tanto anche servirebbe un appartamento, che venisse sublocato, e pagasse Duc. 40. con li comodi necessarii ad una Famiglia di due Padroni, e un servo, col bisogno da tener vino, e legna, e altro ad uso domestico. E quando anche fosse una porzione di Casa, che avesse il suo servizio distinto di altra Famiglia: o l’una o l’altra di queste cose vengono desiderate nelle Contrade vicine a San Marco; purchè sieno case, o appartamenti buoni, e stabili forti. Di tutto, che si compiacerà, darà l’avviso ad esso Colombani.
Cameron d’affittar dipinto, sopra Canal Grande in faccia le Fabbriche, chi lo desiderasse parli col Sig. Gerolamo Venario Calegher, al Ponte de’Baretteri.
Casa d’affittar con tutte le sue comodità, Magazeni e camerini, sù la Fondamenta, che va a San Giobe vicino al Ponte detto della Crea, paga all’Anno Duc. 110. e di regalia Pani sei di Zuccaro da Lib. 2.
E chi desidera di vederla le Chiavi potranno aversi in Kà Curti dal N. H. f. Piero Martire.
Casa d’affittar in due Soleri, ristaurata di nuovo con Terrazzi nuovi, vicino il Brusà all’Ospedaletto, con Magazen sopra la strada da poter ridurre ad uso di Bottega, paga all’Anno Duc. 110.
Chi applicasse parli coll’Illustrissimo Sig. Bortolo Bonuzzi, Interveniente di Palazzo, stà di casa a S. Luca in calle di Kà Loredan.
Casa d’affittar in Contrada di Sant’Appolinare al Traghetto della Madonetta, sopra Canal Grande, Paga all’Anno Duc. 300.
Chi vi applicasse parli col Sig. Iseppo Rizzi Orefice in Ruga a Rialto all’Insegna di S. Francesco.
Adì 13. Giugno. Trabacolo, Patron Mattio Pettito, venuto da Zara, con 4. cai Oglio.
Detto. Pieligo, Patron Mattio Verona, venuto da Cattaro, con 10. Miara Pegola. 3130. Pezze Formaggio Moriotto. 57. Pezze detto Morlaco. 1. Mier, e mezzo Scodano. 1. Rodolo Rassa in più cavezzi.
Detto. Trabacolo, Patron Giacomo Puschio, venuto da Pago, con 132. Moza Sal.
Detto. Trabacolo, Patron Simon Todero, venuto da Zara, con 4. cai Oglio.
Detto. Fregadon nominato Madonna del Rosario, San Spiridion, e le Anime del Purgatorio, Capitan Antonio Molena, manca da Corfù 11. giorni, Parcenevole D. Conte Giambattista Cogò Sordina, con 97. Moza Sal. 51. Botta, e 8. car. Oglio. 70. Miara, e mezzo Valonia.
Detto. Nave nominata Madonna del Carmine, e S. Francesco di Paula, Capitan Giambattista Zane, manca da Santa Maura li 17. Maggio, e da Corfù 14. giorni, Parcenevole D. Conte Demetrio Perulli, con 297. Moza Sal. 7. car. Oglio. 4. cassette Grana. 30. Barille Vin da Scopolo.
Detto. Chechia nominata Santissima Trinità, e la Madonna del Rosario, Capitan Paolo Tiozzo, manca dal Zante 1. Mese, e da Corfù 12. giorni, Parcenevole D. Zuanne Deca, con 61. Botta, e 6. car. Oglio. 350. Stera Semenza di Lin. 260. Libri Buei Salati. 14. Fag. Uvapassa. 47. Miara, e 170. Libre Valonia. 17. Miara, e 230. Libre Terra da Spechi.
Detto. Nave nominata Providenza Divina, Capitan Pietro Tomasovich, manca da Corfù 16. giorni, Parcenevole D. Emanuel Jacur, con 72. Botte, e 9. car. Oglio. 214. Miara, e 600. Libre Valonia.
Detto. Chechia nominata Gesina, Capitan Eertman Nicolaas Olandese, manca da Amsterdam li 14. Aprile raccomandata a sè medemo, con 400. Pezzi Piombo. 282. Pezzi Stagno. 8096. Pezzi Legno da colori. 5. Botte Farina di Amito, e Seda da Penelli. 6. Botte Oglio di Pesce. 4. casse Tè. 45. Botte Cacao. 1. Botta Boraso. 1. Bar. Endego. 3. Botte, e 1. Pacco Goma. 3. Borte, e 1. Pachetto Osso di Balena. 25. Pachi Tabaco. 1. cassetta Telle. 4. casse Vin. 2. casse Magioliche. 12. Bar. Smaltin. 2. Botte Ferramenta. 6. Plache Ferro. 2. casse Terraglie. 1. Pacco canella. 2. Botte Robe da colori. 1. Bar. Pasta di Vetro di ritorno. 7. casse Tè, Terraglie, e Porcellana. 1. Fardo, e 1. cassa Robe da uso. 2. Bar. China. 1. Bar. Tornasol. 12. Botte, 4. casse, e 1. Balla Drogarie, e Robe da colori.
Detto. Pieligo, Patron Antonio Pogi, venuto da Ravena, con 307. Stera Formento. 3. casse cera zala, e colladure. 15. Sachi Rena bianca.
Detto. Tartanon, Patron Francesco Nascinben, venuto da Pesaro, con 30. Balle Lana della Campagna di Roma.
Detto.Pieligo, Patron Domenico Ballarin, venuto da Palma Nova, con 80. Sacchi Farina zala. 3. Sachi Farina di Segala.
18. Detto. Bracera, Patron Giacomo Scolin, venuto da Trieste, con 2. Bar. Fil di Ferro. 3. Bar. Manifatture di Norimbergher. 322. Pezzi Legno Sandolo rosso. 2. casse Lamette. 81. Sacco Polvere di Gripola. 11. Bar. chiodi. 24. casse Azzali. 2. Balle Telle. 1. cassa Ferramenta. 4. Bar. Sortiti. 1. car. Cera. 11. casse Limoni. 1. Orzo Todesco.
Detto. Trabacolo, Patron Nadal Scrupanich, venuto da Zara, con 6. cai Oglio. 1. Balla Lana.
Lione Ducati- 58 3/4 Banco per Scudi d’Oro Sole N. 100. da Lire 3. l’uno.
Bolzano Soldi
Roma Scudi Oro Stampe 63 per Ducati 100. Banco.
Napoli Ducati Regno 121 ½ per Ducati 100. Banco.
Firenze Scudi- 80 1/4 Oro da Lir. 7 ½ per Ducati 100. Banco.
Livorno Pezze da 8/r 104 ¾ per Ducati 100. Banco.
Milano Soldi- 157 per un Scudo di Soldi 117. Imperiali.
Genova Soldi- 94 1/3 per un Scudo da Lir. 4: 12 Fuori Banco.
Anversa grossi- 95 per un Ducato Banco.
Amsterdam grossi- 91 ½ per un Ducato Banco.
Amburgo grossi- 89 1/4 per un Ducato Banco.
Londra Sterlini- 51 7/8 per un Ducato Banco.
Augusta Taleri- 99 per 100. Ducati Banco.
Vienna Fiorini- 189 1/4 per Ducati 100. Banco.
A San Marco. Nella Bottega da Caffè di Florian.
In Merceria. Nella Bottega di Paolo Colombani Librajo.
Giù del Ponte di S. Polo appresso la Calle dei Savoneri. Nella Bottega di Gasparo Ronconella Librajo.
In Venezia. Per Pietro Marcuzzi Stampatore.
Con Privilegio.